What is love?

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Un mese dopo.

Lea. Un'altra persona. Era come se mi fossi sdoppiata e la parte più oscura di me fosse completamente scomparsa.
Non avevo mai vissuto un mese così bello,così ricco di sorrisi,sguardi,parole e risate.

Avevo iniziato a prender parte a tutti gli allenamenti,partite,cene e serate.
Casa mia non sembrava più quel buco opprimente,soprattutto quando venivano da me a guardare un film. Quella casa diventava gioia.

Ero felice? Sì,ero felice.

[...]

"Allora,mancano 5 mesi al matrimonio e devo ancora organizzare quasi tutto. Devo persino inviare tutti gli inviti... Oddio. ALLORA. FOCUS. DEVO CONCENTRARMI" Clara iniziò ad appuntare varie cose su un raccoglitore ad anelli pieno di fogli e foto. Quella ragazza era uno stress unico per via del matrimonio,qualsiasi cosa che le piaceva,la fotografava per poi incollarla in quel quadernone.

"Clara,secondo me devi calmarti. Insomma cinque mesi non sono pochi" dissi,sfogliando un catalogo di abiti da sposa.
"Concordo" aggiunse Chiara,giocando con una penna.

"MA VOI DUE NON DOVETE SPOSARVI,NON POTETE CAPIRE" disse,passandosi una mano tra i capelli.
"Okay,ma tu sei troppo agitata,rischi di collassare per lo stress" l'avvertì.
"Voglio vedere quando toccherà te. Io riderò mentre tu soffrirai" sorrise sadica.

"Ora che ci penso" intervenne Chiara "Lea,devi trovarti un ragazzo" schioccò le dita.
"Che?" alzai lo sguardo.
"Già,dobbiamo trovarti l'amooooore" disse Clara,formando un cuore con le mani.

Alzai un sopracciglio,guardandole "Ho appena scoperto cosa sia la felicità e ora dovrei scoprire l'amore? Non so nemmeno cosa sia".
"Non sai cosa sia l'amore? Non è difficile. L'amore è tutto e niente" disse Clara,chiudendo il quadernone.
"Oh wow,che spiegazione da Nobel" dissi ironicamente,alzando gli occhi al cielo.
Lei rise "Non c'è un modo per descrivere l'amore".
"Come no? Tu come hai fatto a capire di essere innamorata di Álvaro?" chiesi.

Quello che stavo dicendo era vero,non sapevo cosa fosse l'amore. Certo,posso dire che quello dei miei genitori era amore,ma non l'ho vissuto. Non ero io a provare quello strano tanto quanto desiderato sentimento.

"Uhm,beh...appena l'ho guardato negli occhi,direi. Insomma,penso che che ci si possa innamorare di una persona solamente guardandola. È come se il tempo si fermasse,come se ci foste solo tu e lui,e nessun altro...Il cuore inizia a fare quello che vuole e tu rimani là ,a guardare quegli occhi e capire che sì,quello è amore. O almeno,con me è successo questo,poi non so" spiegò Clara,con una strana luce negli occhi,che aveva sempre quando parlava di lei e di Álvaro.
"Ecco,questa è una spiegazione piú accettabile" risi.

Ci rimettemmo al lavoro,tra qualche battuta e scambio di parole,ma nella mia testa continuano a passare le parole di Clara.

[...]

Uscii da casa di Clara per poi dirigermi al centro sportivo,per prendere le cartelle delle ultime visite mediche che mi aveva lasciato Marco.

Per fortuna non mi trovavo molto lontano da lì,così decisi di andarci a piedi.
Misi le cuffiette e accesi la musica.
Partì "If I could fly",e quella canzone mi fece tornare in mente il discorso di Clara,che in realtà,non aveva mai abbandonato i miei pensieri.

"For your eyes only,
I'll show you my heart".

È strano come la musica riesca sempre a colpire il punti giusto al momento giusto. Strano ma allo stesso tempo meraviglioso.

[...]

Arrivai nel mio studio,appoggiai il telefono sulla scrivania e presi le varie cartelle,per poi sedermi e iniziare a dar loro un'occhiata. Meno lavoro a casa,no?

Iniziai a sfogliare i vari fogli,appuntando il necessario nel mio quaderno.

20 minuti dopo.

Tenevo lo sguardo fisso sullo schermo del mio computer,quando sentì la porta dello studio aprirsi e,istintivamente,mi girai verso essa.

"Oh,Lea? Pensavo non ci fosse più nessuno qua".

Il numero 21 entrò nella stanza,sorpreso di vedermi tanto quanto io ero sopresa di vedere lui.

"Numero 21? Che ci fai qua?" chiesi,spegnendo il computer.
"Ma ehy!" mise il broncio "Mi chiami ancora così? Io sono Paulo. P-A-U-L-O" Risi "Nah,per me resterai Numero 21"
"Uff..." sbuffò "Comunque sono qua perchè dovevo parlare con il mister per l'allenamento,tu?" mi chiese.
"Davo un'occhiata agli ultimi esami delle visite mediche" guardai l'orologio "Ma ora si è fatto tardi,quindi penso di tornare a casa" dissi alzandomi e prendendo le cartelle e il cellulare.

Lui rise "Possibile che noi due ci incontriamo sempre qua dopo l'orario di lavoro?"
"Eh,mistero" risi di rimando,avvicinandomi alla porta.
"Vuoi che ti accompagni a casa? Ceh,sono a piedi,se vuoi ti faccio compagnia nel tragitto" mi chiese,sorridendomi.
"Uhm,va bene. Grazie" sorrisi.

[...]

La passeggiata verso casa fu molto piacevole,ridevamo e scherzavamo come due perfetti amici.
Ora che ci penso lui è stato il primo a dirmi che mi considerava un'amica,com'è stato il primo ad abbracciarmi e a convincermi di mangiare fuori.

"Siamo arrivati,grazie della compagnia" sorrisi.
"Oh,niente di che. Abito qua vicino e poi camminare fa sempre bene" rise appena.

Il tramonto iniziava a farsi spazio nel cielo,il quale si colorava di arancione,rosso e rosa.

In quel preciso istante,i nostri occhi si incontrarono.
Quante volte era successo? Quante volte i nostri sguardi finivano con lo scontrarsi?
Persino quella sera,allo stadio. Quelle maledette iridi verdi.

"Insomma,penso che ci si possa innamorare di una persona solamente guardandola"•.

Perchè mi stanno tornando in mente le parole di Clara? Perchè tutto sembra così silenzioso intorno a noi? Perchè il mio cuore sta battendo così forte?

Trovai la risposta a tutte queste domande.




Quando le nostre labbra combaciarono come un puzzle perfetto.

ᴄʟᴀʀɪᴛʏ ; ᴘᴀᴜʟᴏ ᴅʏʙᴀʟᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora