Wake up.

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Chiara finì di raccontare l'accaduto,per poi abbassare lo sguardo,guardandosi le scarpe.

"Mh,okay" dissi,semplicemente.

"Okay?" disse il numero 21 guardandomi "Tutto quello che hai da dire è 'Okay'? Non puoi dirci come stai,o cose del genere? No,solo 'Okay' " continuò.

Lo guardai.

"Non ti interessa sapere come sto. Non ti deve interessare".

Ricambiò il mio sguardo e assunse un'espressione stupita,negativamente parlando.
Si voltò e uscì dalla stanza,senza salutare nessuno.

Non dissi nulla,guardai semplicemente Chiara
"Puoi dirmi se hanno fatto qualche esame?"
Lei spostò velocemente il suo sguardo su di me "E-eh? Ah,sì. Te li hanno fatti ieri e poche ore fa. Perchè hai trattato così Paulo?" mi chiese.

"Grazie per l'informazione".

Ignorai la sua domanda.
Era inutile.
Come lo avevo trattato?
Non gli avevo assolutamente detto nulla.

"Che succede?" si sentì una voce femminile,ancora impastata dal sonno.
"Oh,Clara. Lea si è svegliata" sorrise Juan,guardandola.

"COSAA?!" saltò lei,tirando involontariamente una gomitata allo Spagnolo,che si svegliò di colpo.

"AHIA!" disse,toccandosi il punto un cui gli era arrivato il colpo.
La ragazza lo guardò,portandosi le mani davanti alla bocca "Oh no,scusascusascusa. Sai che io ti amo. PERDONAMI!" iniziò ad agitarsi.

Álvaro le prese prontamente un braccio,tirandola a sè e facendola sedere sulle sue gambe "Vuoi calmarti?" le disse.
"Ma ti ho fatto male,davvero non volevo!" disse,con un po' di dispiacere,la ragazza.

Álvaro avvicinò la sua bocca all'orecchio di Clara "Ti farai perdonare questa notte" sussurrò,per poi soffiare leggermente.
La ragazza arrossì di colpo,portandosi una mano sull'orecchio,mentre Álvaro ridacchiava per la sua reazione.

Intanto,dall'altra parte della stanza,si sentì uno sbadiglio.
"Cos'è tutto questo chiasso?" disse Simone,mentre Paul aprì gli occhi subito dopo e iniziò a stiracchiarsi.

"Lea si è svegliata".

Il Francese si alzò "AH,FINALMENTE SI È SVEGLIATA!" sorrise.
"MA CHE DIAMINE URLI? È PRESTO" disse Simone,lanciandogli una sua scarpa.
"Oh,AHIA! MA STAI URLANDO ANCHE TU!" ribattè,rilanciandogli la scarpa.

"LA SMETTETE DI URLARE VOI DUE? SIAMO IN UN OSPEDALE!" intervenne Juan,guardandoli.

"Juan...STAI URLANDO PURE TU" disse lo Spagnolo.
"Amore,a che serve dire che una persona sta urlando se glielo dici urlando?" sospirò Clara.
"COSA? NON HO CAPITO!" urlò lui.
"Ma sei idiota? SONO VICINO A TE,COSA URLI A FARE!"

"RAGAZZI,SILENZIO!" Chiara si alzò in piedi,guardando tutti.
I ragazzi si ammutolirono,e poi si sentì uno 'scusa' da parte di tutti.

Clara si alzò,avvicinandosi a me "Allora,come stai?" sorrise.
"Come dovrei stare? Pensavo di stare dormendo,niente di che" risposi,alzando le spalle.
"Ah,scusate,ma Paulo dov'è?" intervenne lo Spagnolo,alzandosi.

"Oh,se n'è andato poco prima che vi svegliaste" gli rispose il Colombiano.
"Beh,sará stato stanco" iniziò Simone "Dopo tutto lui e Chiara sono stati gli unici a stare sempre qua. Noi ci davamo il cambio,mentre lui non è mai andato a casa" continuò.

"Ah,capisco" dissi.

Perchè erano rimasti lá?
Ceh,capisco Chiara,almeno un po',ma gli altri?
Cosa volevano?

La porta della stanza si aprì ed entrò un uomo con il camice bianco
"Salve a tutti" sorrise,avvicinandosi con una cartella clinica in mano.
"Ti sei svegliata finalmente,eh?" mi disse,appuntandolo sul foglio.

"Io sono il Dottor. Fiore,mi sono occupato io dei suoi esami" si presentò,rivolgendomi un sorriso.

"Io sono Lea,piacere" dissi.

"Beh,Lea,sono arrivati i risultati degli esami. Stai tranquilla,è stato un calo di zuccheri e una piccola crisi dovuta allo stress,nulla di cui preoccuparsi" disse,mantendo un tono calmo e rassicurante.

"Bene,meglio così. La ringrazio. Verrò dimessa oggi?" chiesi.

"Oh,certo. Anche se dovrá stare un paio di giorni a riposo" rispose.

"Va bene".

Due giorni di riposo?
Due giorni in meno di lavoro.
Due giorni in cui non dovrò vederli.


Due giorni in cui non mi sentirò così tanto fuoriluogo.

ᴄʟᴀʀɪᴛʏ ; ᴘᴀᴜʟᴏ ᴅʏʙᴀʟᴀOù les histoires vivent. Découvrez maintenant