Flower.

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<< "I fiori piangono,parlano,raccontano,
e le loro parole ci giungono da lontano,
portate dal vento">>.

-

Mi svegliai sul divano,con il libro che stavo leggendo a terra e la tazza appoggiata sul tavolino adiacente.

Stranamente,quella notte,sognai.
Capitava poco,sinceramente.
Spesso dimenticavo ciò che sognavo,oppure,semplicemente,vedevo tutto nero. E la maggior parte delle volte in cui ricordavo cosa sognavo,era quando facevo incubi.

Quella notte,invece,era diversa.

"Dove mi trovo?" dissi,guardandomi intorno.
Ero su un pavimento completamente vuoto,nero.
Feci qualche passo,che si trasformò in una camminata,ma nulla da fare.
Era tutto uguale,infinito,quasi asfissiante.
Mi fermai e guardai in alto.
Nuvole.

Tante nuvole ricoprivano il soffitto o il cielo che si trovava sopra quel pavimento nero.

"Cosa ci faccio qua?" chiesi,più a me stessa che agli altri,anche perchè,gli altri,non c'erano. Continuai a guardarmi intorno,continuando a camminare. Ad un certo punto,da quella distesa di nero,iniziarono ad apparire delle rose. Rose rosa. Prima una,poi due e così via,fino a circondarmi.

Ma c'era una rosa diversa dalle altre,di un altro colore. Una rosa rossa,in mezzo a tutte quelle di colore rosa. Perchè? Non lo so.

E poi,apparve un altro fiore. Isolato dagli altri,diverso. Un fiore che avevo visto così tante volte,forse troppe. Mi avvicinai per assicurarmi che fosse quel fiore,e così fu. Un crisantemo bianco.

E poi mi ritrovai qua,su questo divano e l'orolgio che segna le 9.50.
Mi alzai,prendendo la tazza e portandola nel lavabo in cucina.
Siccome ieri c'è stata una partita,oggi i ragazzi hanno mezza giornata libera. Da programma,non si dovrebbero allenare,ma si allenano lo stesso.
Molte volte ho chiesto loro il motivo,e la risposta del capitano è sempre stata: -Il vocabolario è l'unico posto in cui 'successo' viene prima di 'sudore' -.

Ed io semplicemente rispondevo con un 'Okay'.

Dopo aver sistemato la cucina e il salotto,andai in bagno per lavarmi e cambiarmi.

Dopo ciò,presi il necessario e uscii di casa,mettendomi le cuffiette e iniziando a camminare per le strade di Torino.
Il vento soffiava leggermente,mentre il freddo pizzicava la mia pelle.
Camminavo,senza sapere bene dove andavo,semplicemente andavo.

La musica risuonava attraverso le cuffiette,facendo da colonna sonora a quel viaggio,senza destinazione,senza meta.

Arrivai in un parco,lo avevo visto così tante volte,eppure non c'ero mai entrata.
Decisi di sedermi su di una panchina.
La gente andava e veniva,senza mai fermarsi per più di qualche minuto.
Alcuni correvano,altri passeggiavano,altri ancora giocavano con i propri cani.

Ed io ero là,seduta su quella panchina,a fare l'unica cosa che ero in grado di fare,osservare.

Osservare da sola,con solo la musica di sottofondo,mentre il vento soffiava.
Mentre il vento parlava,ma non riuscivo a sentirlo.

[...]

//

A Vinovo.

L'Argentino raggiunse l'allenatore all'interno dell'edificio.

Il Toscano si girò verso la porta per vedere chi fosse entrato,visto che era ancora presto per gli allenamenti.

"Dybala? Come mai sei giá qua?" gli chiese.
L'attaccante alzò le spalle e si avvicinò "Ero in giro e non sapevo cosa fare,quindi sono passato qui" rispose,per poi sedersi su una poltroncina.

"Va bene,tanto arrivano tutti sempre prima,quindi non è un problema" disse Massimiliano,mentre sistemava alcuni fogli.

Il telefono del tecnico iniziò a suonare,e dopo aver visto il nome del mittente,rispose.

- "Pronto?"

"Ehi,sono Marco".

"Ehi. Tutto okay?" chiese.

"Sì,tutto apposto. Solo,oggi io e Chiara non ci saremo a lavoro. Scusateci tanto,abbiamo avuto un contrattempo" rispose.

"Oh,stai tranquillo...sicuro che sia tutto okay?" richiese,insicuro,il tecnico bianconero.

"Mh,sì. Nulla di grave,ti racconterò tutto poi. Ora devo andare".

"Va bene,ci vediamo domani allora".

"Oh,un'ultima cosa. Potresti non dire nulla a Lea?" chiese,infine,il medico.

"Certo,conta pure su di me".

"Grazie mille. A domani". -

Chiuse la chiamata e appoggiò il cellulare sul tavolo.
"

C'è qualche problema,mister?" chiese l'Argentino.
"No,nulla d'importante" rispose semplicemente.

//

Iniziai ad incamminarmi verso Vinovo,nonostante l'evidente anticipo.

E mentre camminvo pensavo.
Pensavo a quel sogno.

Pensavo a quei fiori.

ᴄʟᴀʀɪᴛʏ ; ᴘᴀᴜʟᴏ ᴅʏʙᴀʟᴀWhere stories live. Discover now