Truth or Dare?

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Dopo cena.

In salotto.

"Allora,facciamo qualcosa?" chiese Simone sedendosi sul divano nero.
"FIFA?" propose Daniele,seduto sulla poltrona.
"Non abbiamo abbastanza Joystick,e poi ci sono anche le ragazze,non credo che sappiano giocare" rispose Paul,passandosi una mano dietro il collo.
"Cosa scusa? Solo perchè l'ultima volta ti ho battuto,pft" disse Chiara,guardando il Francese e sistemandosi i capelli.
"...dettagli" concluse lui,mentre gli altri trattenevano le risate.

"Guardiamo un film?" intervenne Stefano.
"Mh...nah. Lo abbiamo visto settimana scorsa" rispose Juan sedendosi sul divano.
"Allora giochiamo a qualcosa" intervenne Clara "Obbligo o veritá?" propose,infine.

"Ottima idea,chica" disse Álvaro,baciandole la guancia.
"Se non ci fossi io,eh" disse la ragazza,sistemandosi una ciocca di capelli.

Mano a mano acconsentirono tutti.
"Lea?" mi chiese Chiara,guardandomi.
Alzai le spalle "Indifferente" dissi,infine.
"BENE ALLORA SI GIOCAA" urlò Chiara.

Ci sistemammo a cerchio,alcuni seduti su divano e poltrone,altri per terra o sulle sedie,ma eravamo tutti abbastanza vicini.
Paul andò a prendere una bottiglia e la posizionò circa al centro.
"Bene,giriamo due volte la bottiglia. La persona che viene indicata la prima volta è quella che fa la domanda,la seconda ad essere indicata risponde,okay?"
Annuimmo tutti e Paul girò la bottiglia.

Si fermò prima su Daniele e poi indicò Álvaro.
"Obbligo o veritá?"
"Mmh...veritá"
Il difensore ci pensò un attimo "Mmh...chi faresti tornare alla Juventus della squadra dell'anno scorso?" chiese.
"Uhm...è una domanda difficile..." disse,grattandosi il collo "Mmh...forse Andrea,mi manca tanto il nostro Mozart" rispose,infine,sorridendo.

Un altro giro della bottiglia,la quale indicò prima Stefano e poi Paul "Obbligo o Verità,Paul?" chiese.
Paul fece qualche gesto incomprensibile con le braccia "Obbligo" rispose,sicuro di sè.
Stefano sorrise "Non cambiarti pettinatura per due settimane".
"Ahia..." intervenne Sami,cercando di trattenere le risate.
"COOOOSA?!" Paul si alzò in piedi,passandosi una mano nei capelli "TU NON PUOI. CEH. NO!" urlò.
Chiara rise "È tardi,non urlare"
"MA MI HA APPENA DETTO UNA COSA ASSURDA. I MIEI CAPELLI,CAPISCI?" urlò,quasi disperato.
Stefano alzò le spalle e ridacchiò "È un obbligo,mi dispiace".
Paul si sedette,offeso "Non mi piace questo gioco"sbiascicò.

La bottiglia fece un altro giro e i due ad essere indicati furono Simone e Clara.

"Obbligo o veritá?" chiese l'attaccante.
"Mmh..obbligo" rispose sorridendo.
"Bevi qualche alcolico per il resto della partita" disse,sorridendo,Álvaro lo guardò male "Così impari a non passarmi la birra" disse Simone sorridendo soddisfatto e guardando lo Spagnolo.
"Va bene!" disse Clara.

La ragazza si alzò e cambiò stanza,
Tornò con in mano una bottiglia di Vodka e gli diede un bel sorso,per poi tornare seduta vicino ad Álvaro.
"Clara,non reggi l'alcool" cercò di farla ragionare il ragazzo,ma lei non gli diede ascolto e continuò a bere,mentre tutti ridevano ed Álvaro sospirava.

L

a bottiglia girò di nuovo.

Si fermò su di me.
Poi fece il secondo giro,e si fermò sul numero 21.

Tolsi il mio sguardo dalla bottiglia e lo alzai,incontrando due iridi verdi.

Un brivido passò per la mia schiena,ma non ci feci alcun caso.

"Obbligo o veritá?" chiesi.
"Veritá" disse,senza pensarci troppo.

Cosa gli potrei chiedere?
È solo uno stupido gioco,non ha senso.

Ci pensai un po'.

"Perchè giochi a calcio?" chiesi,infine.
I ragazzi si ammutolirono,e anche lui mi guardò un po' spaesato.

"Perchè respiri?" mi rispose.

Non capivo.

"Il calcio è la mia vita. Non c'è un motivo per il quale io ci giochi. Lo senti dentro,tutto qua. Correre dietro ad un pallone,allenarsi con tutto te stesso,fare goal,esultare,sentire il calore e il supporto dei tifosi,vincere. Sono emozioni che solo che ha corso su quel campo verde può capire.

Non c'è un motivo.
Gioco a calcio perchè,semplicemente,vivo" rispose,infine.

Lo guardai per tutto il tempo.
I suoi occhi brillavano mentre parlava,e ogni tanto sorrideva mentre rispondeva.

Questo sport,può fare così tanto?

"Capisco".
Bugia.

Tutti sorrisero e riprendemmo a giocare.

[...]

Clara si alzò "SONO SUPERMAAAN!" urlò,alzando il braccio,per poi cadere sul pavimento a sedere all'aria.
"Io non ho parole" lo Spagnolo si avvicinò,prendendola in braccio "Ti avevo detto che non reggevi bene l'alcool,ma non mi dai mai retta" sbuffò.
"STELLA STELLINA LA NOTTE SI AVVICINA" iniziò a cantare lei,con la voce impastata di alcool e singhiozzando ogni tanto.
"Paul" disse Álvaro.
"Ho capito,la camera degli ospiti è vostra!" disse il Francese,sorridendo.
Lo Spagnolo ricambiò il sorriso "Grazie" per poi avviarsi verso le scale "Notte" disse.

[...]

"Vuoi che ti accompagni a casa?" mi chiese Chiara "Sono qua in macchina" continuò.
Scossi la testa "Vado a piedi" risposi.
"Ma sono le 3.00,è tardi" cercò di convincermi.
"Ti ho detto che vado a piedi. Notte" dissi,mettendomi le cuffiette e iniziando a camminare verso casa.
Chiara sospirò "Buonanotte".

[...]

//

"Álva" la ragazza continuava a scuotere il braccio del ragazzo sdraiato vicino a lei.
"Mh?"
La ragazza si mise a cavalcioni su di lui.
"Non so quali siano le tue intenzioni,ma sei ubriaca,quindi è un no" disse lo Spagnolo,guardandola.
"Eddaaaii" si lamentò lei,iniziando a muovere il bacino.
L'attaccante sospirò "Ti ho detto di no,adesso dormi che è tardi" disse,lasciandole un bacio a stampo e facendola coricare di fianco a lui.
"Stronzo" sbiasciò.
"Sisi,ti amo anche io" ridacchiò lui.

//

Mi coricai a letto e guardai il soffitto per qualche secondo.
Le parole del numero 21 continuavano a frullarmi per la testa,ma non riuscivo a trovarne il senso.

Chiusi gli occhi,cercando di addormentarmi.

Sognai.

Due occhi verdi.

ᴄʟᴀʀɪᴛʏ ; ᴘᴀᴜʟᴏ ᴅʏʙᴀʟᴀWhere stories live. Discover now