25. fall

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«Metta le mani dietro la schiena» ordinò un agente a Jason.

La polizia era arrivata da circa venti minuti, interrompendo i suoi sogni alle sette di mattina.

Il giovane fece una smorfia, corrugando le sopracciglia. «Mi fai male così» si lamentò a causa delle manette troppo strette ai polsi.

«Cammina» Dylan prese il controllo della situazione, ordinandogli di entrare nella loro volante.

Erano appena le otto e tra meno di dieci minuti sarebbe iniziata l' udienza.

Erik sapeva benissimo che non sarebbe bastata l' idea che Jason McCann, il suo cliente, soffrisse di qualche patologia. I giudici spagnoli non si fanno influenzare da queste cazzate. Doveva giocare d' astuzia e per farlo aveva stretto un patto con il diavolo, con il cattivo della situazione, con Caleb. Quest' ultimo avrebbe convinto il giudice della sentenza a dichiarare non solo Jason colpevole per i suoi crimini in cambio di mazzette da 500 euro, ma anche a spedirlo in una clinica sanitaria. Jason avrebbe passato ben 20 anni nel reparto di infermità mentale. L' udienza, iniziata poco dopo, aveva riconfermato l' accordo segreto.  Erik pensò che fosse sconvolgente il fatto che un pubblico ufficiale si faccia corrompere per soldi, ma a questo mondo l'odore delle banconote è il più amato tra gli uomini.

«Grazie» Jason ringraziò il suo avvocato poggiando una mano sulla sua spalla. «Non so come sei rimasto con Josè per il pagamento, ma non ho la cifra in contanti che mi chiedi»

«Non voglio i tuoi soldi, voglio te»

Il suo assistito si immobilizzò mandandolo all' inferno con uno sguardo.

«Mi ripagherai venendo a letto con me»

Jason scosse la testa. «Mai» Per quanto amasse il sesso, non lo avrebbe fatto mai con Erik, con tutto il rispetto che portava per i gay. Lui non lo era e basta. «Troverò il modo di pagarti allora. Non avrò alcun tipo di rapporto con te, né sessuale, né di amicizia. Dopo aver trovato i soldi, non voglio più rivederti. Addio»

Mentre due agenti portavano il detenuto in carcere, visto che l'indomani sarebbe andato in un ospedale psichiatrico, Erik strinse i pugni tirando un cazzotto sul muro fino ad avere delle gocce di sangue che cadevano dalla sua ferita. Prese il cellulare dalla tasca posteriore del suo completo e fece partire una chiamata. «Caleb, dobbiamo parlare»

«Ti ho già detto che non devi più chiamarmi su questo numero...Callisto si potrebbe insospettire»

«Non me ne frega un cazzo di lei. Il piano non sta andando come abbiamo progettato. Mi ha respinto»

«La nostra alleanza era basata su un aiuto reciproco. Il nostro intento era quello di separare McCann da mia moglie, per il resto non sono affari miei. Non è colpa mia se a Jason non piacciono i froci» Caleb rise chiudendo la chiamata.

Erik lanciò il cellulare sul muro del tribunale, promettendosi che si sarebbe vendicato. Tanto tutti andiamo all' Inferno. Il panico era tale che si sentiva sul punto di esplodere, ma si trattenne in quanto lasciarsi andare all' emotività era la cosa peggiore che potesse fare.

MALAGA.

«Amore, chi era al cellulare?» la voce di Callisto spaventò Caleb, tanto da farlo fremere dalla paura di essere scoperto.

«Era Aria. Mi stava raccontando che forse va a vivere a Dallas...Pare che il matrimonio con suo marito sia finito. Devo subito avvertire Stefan, sarà contento»

La donna non sapeva se suo marito stesse mentendo o fosse sincero. Non era possibile saperlo con certezza, ma se avesse dovuto scegliere avrebbe preferito la seconda ipotesi. Il pensiero la rese immediatamente nervosa.

«Okay, se sei arrabbiato ancora per la storia del bambino, non posso cambiare quello che è successo, perciò se vuoi la mia felicità devi accettare me e Drew» disse accarezzandosi la pancia. «Ho avuto un controllo ieri, è maschio»

Caleb farfugliò qualcosa a bassa voce. «Certo che voglio che tu sia felice, sei mia moglie. Se sei nei guai, io ci sono» le prese le mani, guardandola negli occhi.

Callisto si sentì pervasa da un'ondata di gratitudine, alleviando un senso di oppressione al cuore che non si era neanche accorta di avere. «Sono sollevata del fatto che tu l' abbia detto. Sai, in questi mesi ho guardare avanti e da ora cercherò di proteggere quello che la vita mi ha donato di più caro: tu e i bambini. Ora arriverà anche un nuovo ometto e spero tu lo possa accettare e prenderti cura di lui come se fosse tuo figlio»

«Allora tra cinque mesi nascerà il nostro Drew. Ti amo» l'uomo si protese verso la moglie baciandola. «Vuoi dirlo ai bambini?»

Callisto annuì.«Sophia. Austin. Venite!»

I due bambini di casa avanzarono verso di loro, sorridenti. I due coniugi li strinsero forte in un caloroso abbraccio. Non potevano più esserci dubbi: ora erano una famiglia a tutti gli effetti.

Caleb aveva pianificato tutto nei più minimi particolari e ciò faceva di lui un uomo molto scaltro ed intelligente, ma aveva dimenticato un piccolo dettaglio. Tutto quello che si fa prima o poi ci si ritorce contro ed il presunto vincitore non è altro che un fallito in cerca del metodo giusto per non fallire.

wake up ➳ jason mccann as justin bieber Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora