Audacia.

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"Harry" sussurrai al suo orecchio cercando di svegliarlo.

Dopo aver cantato insieme ci eravamo accoccolati nel letto e ci eravamo messi a dormire. Avevo dormito così bene, come non facevo da anni, e neanche lui si era mosso di un millimetro. Sembrava un angelo con quei ricci , le ciglia nere che quasi sfioravano le guance e quelle labbra carnose da baciare. Il suo corpo era coperto d'inchiostro in vari punti ma quei tatuaggi riuscivano a renderlo ancora più bello se possibile. Era praticamente disteso su di me e io non riuscivo quasi a muovermi.
"Harry" lo chiamai di nuovo cercando di spostarlo da sopra il mio corpo.
"Mmm" mugugnó lui spostandosi leggermente ma senza risolvere nitente.
"Harry levati da sopra a me" dissi più decisa dandogli una spinta e facendolo rotolare al mio fianco.
"Come sei violenta già di prima mattina" borbottó sorridendo ancora con gli occhi chiusi.
"Mi stavi soffocado" protestai.
"E dobbiamo alzarci, devi riportarmi al college o prenderò il treno" dissi ancora.
"già vuoi andare via? Resta qui nel letto con me" piagniucolò stringendosi al mio fianco.
"Harry" dissi rossa in viso.
"É davvero da egoisti lasciare un uomo così insoddisfatto di prima mattina quando lui é pronto a soffisfare ogni bisogno di una donna" disse con una finta aria innocente premendo la sua erezione sulla mia coscia. Sbarrai gli occhi facendo crescere il sorriso di lui che tutto esprimeva tranne innocenza
"H-Harry" balbettai in preda all'agitazione. Certo pochi giorni con lui avevano fatto fare enormi passi avanti alla mia sessualitá ma dovevamo darci una calmata. E poi ero ancora tutta indolenzita dalla sera precedente.
"Mi piacerebbe molto sprofondare dentro di te in questo momento" continuò lui come se niente fosse continuando a struscisrsi su di me facendomi irrigidire e facendomi provare una strana sensazione nel basso ventre.
"Harry ti prego" dissi cercando di trattenermi.
"Ti prego cosa?" La sua risata bassa e roca riecheggió nella stanza.
"Fermati ti prego" sussurrai.
"Hai paura di non riuscere a smettere Pulcino?" Chiese ridendo maliziosamente e bloccado il mio corpo sotto al suo.
Non risposi presa da un gemito strozzato.
"Tranquilla, quando sarai pronta" sussurrò sfiorando il mio naso con il suo e dandomi un casto bacio.
"Stai bene?" Mi chiese leggermente preoccupato.
"Si" risposi sorridendo cercando di rassicurarlo.
"Forza fila a farti la doccia allora, voglio portarti via di qui il prima possibile, voglio allontanarti da lui" disse facendomi alzare e dandomi una pacca sul sedere facendomi sobalzare verso il bagno.

Iniziai a far scorrere l'acqua per far si che esca calda e mi sfilai la maglia di Harry e le mutandine che mi ero infilata per dormire. Mi guardai allo specchio sorridendo. I miei capelli erano sempre neri e spettinati, la mia pelle sempre troppo pallida, le mie labbra troppo rosse e i miei occhi troppo grandi, ma c'era qualcosa di diverso in me, qualcosa che non vedevo da molto tempo.
La fiducia in me stessa.

Chiusi l'acqua e aprii la porta del bagno trovando un Harry tutto indaffarato a sistemare le sue cose in una borsa.
"Styles" sussurrai appoggiandomi allo stipite.
"Ah Pulcino arrivo subito finisco di infilare queste cose e..."
Si fermó a metà frase fissandomi sbalordito.
"Tu...io... cosa..." cercó di balbettare senza riuscirci. Era piuttosto divertente vederlo così in difficoltá.
"Cosa c'e styles, il gatto ti ha mangiato la lingua?" Dissi avvicinandomi cercando di essere più seducente possibile.

Mi ero spogliata di tutto, mi ero spogliata dei miei segreti, dei miei dubbi, delle mie paure, dei miei abiti e nonostante questo lui mi aveva fatto sentire protetta, ora toccava a me.
"P-pulcino?" Balbettó.
"Si?" Chiesi. I suoi occhi erano fissi nei miei per vacillare qualche secondo sul mio corpo nudo e poi tornare ai miei occhi.
Sul suo viso leggevo lo sgomento, e il forte desiderio.

"Cazzo" ringhió gettandosi completamente su di me, le sue labbra in un secono erano sulle mie mentre le suoi mani erano ovunque.
Un gemito strozzato uscì dalle mie labbra quando mi gettò sul letto iniziando a baciarmi il collo freneticamente.
Non doveva andare così.
Chiusi gli occhi per un secondo godendomi il piacere delle sue labbra.
"Harry" sussurrai.
"Mmm" mugugnó staccandosi rapidamente da me.
"Qualcosa non va?" Chiese subito allarmato.
"Sdraiati" susurrai cercando di prendere il comando del mio corpo che non voleva reagire.
Mi guardò un attimo dubbioso per poi stendersi sul letto mentre io mi sdraiai di fianco accanto a lui.
"Sei così eccitante in questo momento" disse con voce bassa e roca accarezzandomi il fianco.
"Mi distrai cosí" risi debolmente mentre con le dita tracciavo piccoli cerchi sul suo torace.
"Tu non hai idea di quanto io mi stia sforzando di non sbatterti su questo letto e prenderti fino a farti urlare" disse facendomi arrossire.
"Mi piace quando arrossisci cosí" afferma accerezzandomi le guance.
"Harry... così mi distrai troppo e alla fine non faccio più quello che volevo fare quindi stai zitto" dissi fingendomi imbronciata cercando e cercando di non ridere.
"Sono tutto tuo" disse infilandosi le mani dietro la testa e guardandomi intensamente aspettando che facessi qualcosa.
In realtá non sapevo neanche io cosa avrei dovuto fare. Era una situazione completamente nuova per me e non avevo proprio idea di come iniziare o come finire.
"Harry" sussurrai debolmente leggermente mortificata.
"Io...io non so cosa devo fare..." sussurrai ancora non riuscendolo a guardare in faccia.
"Non lo sai?" Chiese guardando come se avessi detto che gli asini volano.
"No" sussurrai ancora
"Mai...mai?" Chiese sorridendo stranamente.
"Mai..." sussurrai cercando di guardare da tutt'altra parte. Ero imbarazzata e non riuscivo a guardarlo.
Mi prese la mano e se la portó alle labbra baciandola dolcemente per poi poggiarsela sul petto. Aveva una mano così grande in confronto alla mia così piccola.
"Ti guideró io" sussurró guardandomi dolcemente.
Con la sua mano sulla mia la fece scivolare lungo i suoi addominali fino a raggiungere l'elastico dei boxer e il bottone nei jeans. Era tutto così eccitante che non riuscivo a guardarlo.
Lo slacciai con mano tremante sotto il suo sguardo vigile e attento.
"Piano" disse mentre liberavo la sue erazione dai jeans e i boxer e lui sospirò leggermente.
Guidata dalla sua mano lo afferrai facendo la pressione necessaria a farlo gemere più forte. Non riuscivo a respirare.
"Ora segui la mia mano" disse con voce roca accarezzando la mia mano leggermente. Incitandomi a muovermi su e giù, prima lentamente poi sempre più veloce fino a vederlo fremere tra le mie mani, fino a sentire i suoi gemiti rochi e il suo respiro strozzato. I suoi respiri si fecero sempre più irregolari e pesanti.
"Chris" gemette sonoramente liberandosi sulla mia mano.

Non mi ero neanche accorta di trattenere il respiro fin quando non riuscii a muovermi di un millimetro.

L'espressione di Harry era di completa beatitudine cosa che mi fece battere il cuore all impazzata nel sapere che ero stata io a creare quell'espressione.
I dubbi peró non mi mancavano, avevo fatto bene? E se si fosse fatto un idea sbagliata? E se non avevo fatto ciò che gli piaceva...? Mi stavo tormentando da sola con tutte queste domande e non riuscivo neanche a guardarlo in faccia.
"Aspetta un secondo qui" disse sparendo in bagno.
Ne tornò poco dopo con un rotolo di carta igenica. Ne strappò qualche pezzo per pulirmi le mani ancora impiastrate dalla sua eccitazione.

"Tutto bene?" Mi chiese cercando di guardarmi negli occhi che io evitavo esplicitamente.
"Mm" borbottai annuendo.
"Non mentirmi" chiese preoccupato.
"Non lo so, non voglio che ti faccia un idea sbagliata di me, non so cosa mi sia preso primo, io...io non so neanche se sono andata bene" ero quasi in lacrime mentre parlavo non sapevo come comportarmi, non mi ero mai trovata in una situazione del genere.
"Ehi, frana un attimo, é stato il migliore orgasmo che io abbia mai avuto" disse sorridendomi malizioso facendomi arrossire.
" E per me tu sei ancora pura come la neve..."

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