Disgustoso.

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"Harry" gridò Lou correndogli incontro e spettinandogli i capelli già in disordine per il sonno.
"Ehi amico! Ieri non te le abbiamo presentate, loro sono Gemelle" disse Niall indicandoci.
" non sembrano assomigliarsi" costató dopo averci guardato a lungo.
"No, non sono gemelle, gemelle, peró a volte finiscon le frasi l'una dell'altra o parlano contemporaneamente, sono carine!" disse entusiasta Louis.
Dalle sue affermazioni mi sentivo un pó come un cucciolo abbandonato per strada quando viene trovato da un bambino che implora i genitori di poterlo tenere.
"Non sono mai stato con due gemelle" disse con un torno pensieroso strappandomi via dai miei pensieri di cuccioli e bambini.
"Si invece, Patty e Paola Swon, l'anno scorso, hanno detto peste e corna di te per una settimana" disse annoiato Zayn.
"Come se non lo avesse fatto nessuna, comunque si ricordo, ed era stato divertente, dovrei richiamarle forse ho ancora il loro numero." disse sorridendo tra se, probabilmente rivedendo la scena con le gemelle.
"Disgustoso" dissi pentendomene subito un secondo dopo.
"Mi trovi disgustoso Pulcino?" Disse avvicinandosi a me.
"no, é solo che..." iniziai.
"Non mentire a me..." disse. Era troppo vicino al mio viso, i suoi occhi incollati ai miei e gli occhi di tutti probabilemente puntati su di noi! Merda!
"Si" sussurrai quasi ansimante.
"Non si direbbe visto il tuo respiro accellerato e i battiti del cuore a mille" disse ridendo e guardando nella scollatura della mia maglietta. In effetti il mio cuore batteva a mille ma mi affrettai a tirarmi indietro, le mie guance andavano in fiamme e le sue erano solcate da quelle due fossette maledette. Ridendo si allontanò da me.
"É stato un piacere Gemella" disse prendendo la mano dell mia amica e portandosela a quelle labbra così carnose... ma i suoi occhi erano ancora fissi su di me, sostenni lo sguardo per qualche secondo, poi mi concentrai sulle mani imbarazzata.
"Eleonor"disse lei ridacchiando.
Ridendo Harry se ne andò per poi girarsi a metà scalinata.
"Ti piaccio Piccolo Pulcino" costatò guardandomi.
"Ti piacerebbe" ribattei io.
"Oh si molto... " fece pensieroso e sapevo perfettamente a cosa stava pensando.
"vedremo chi ha ragione" disse entrando nella sua camera.
Tornammo a finire quello che stavamo facendo, solo che ora c'era un pó di tensione e tutto ogni tanto mi guardavano di sottecchi, cosa che mi dava paretcchio fastidio.
"Io esco" disse Harry scendendo le scale e fiondandosi fuori dalla porta. Dove stava andando? Che maleducato, fai una festa e gli amici tuoi si fanno il culo per pulire mentre tu te ne vai chissà dove. Presuntuoso.
"Ma voi vi fate trattare così?" Chiesi leggermente indignata.
"Abbiamo i nostri motivi Chris" rispose secco Liam.
Ebbi la sensazione di essermi intromessa in qualcosa di troppo privato, perció feci cadere l'argomento.
Irritata per l'atteggiamento di tutti tornai in stanza per pranzo inventando che dovevo ancora finire di siatemare i bagagli, cosa che in realtá avevo fatto già il primo giorno ma Eleonor capí e rimase li.
Salutai tutti con un abbraccio.
"Per ora ti lascio stare ma quando torniamo a casa parli con me" mi disse all'orecchio.
"Va bene" dissi.
Era un amica stupenda e capiva sempre quando volevo un pó di solitudine per sbollire la rabbia, proprio come in quel momento.
Mentre guidavo verso casa cercai di capire cosa in realtá mi avesse irritato di piú, ma capii che era solo la sua persona, mi intimidiva e sapeva sempre come mettermi a disagio, e poi era disgustoso, ci provava con ogni ragazza, era patetico.
Non mi faró mettere i piadi in testa da un tipo del genere anche perché decisi proprio in quel momento di far finta che non esistesse o evitarlo il più possibile cosa molto improbabile visto che abitava nella stessa casa dove vivevano i nostri nuovi migliori amici. Non dovevo incontrarlo o parlargli per forza e l'avrei ignorato, mi sembrava un buon piano. Il destino peró aveva deciso di mettermi i bastoni tra le ruote perchè arrivata davanti al convitto la porta si aprì di scatto colpendomi in pieno viso.
Caddi per terra strillando.
Sentivo il sangue colarmi lungo la guancia, mi ero tagliata, perfetto, questa giornatta si prospetta perfetta!
"Pulcino" sentí dire da una voce profonda e preoccupata! ...Di bene in meglio...pensai alzando gli occhi al cielo
"Dio, ma cosa ti viene in mente, che ci facevi dietro la porta?" Mi chiese tirandomi su.
"io abito qui" dissi spazientita.
"E so alzarmi da sola" dissi ancora spostando le mani che da sotto le ascelle mi reggevano in piedi.
Faci due passi ma i piedi non mi ressero e caddi di nuovo.
"Ti accompagno in stanza" disse allora infilandosi sotto il mio braccio per sorreggermi. Non era una domanda, era un affermazione.
"Posso farcela da sola" protestai
"Se vuoi cadere ogni due gradini forse ma io non voglio che rovini ulteriormente quel bel faccino." Disse sorridendo maliziosamente.
Mi adagiò sul letto per poi sparire nel bagno senza dire niente.
"Ehi si puó sapere cosa stai facendo?" Chiesi irritata.
" cerco la cassatte del pronto soccorso, devo medicarti quel taglio"
"Posso farlo da sola" dissi con il nervosismo che saliva.
"Lo so, ma voglio farlo io" disse girandosi verso di me e sorridendo.
Io rimasi paralizzata dal suo sorriso,era dolce e sincero non come il solito sorriso carico di malizia e doppi sensi. si avvicinava a me con un pezzetto di ovatta con sopra l'acqua ossigenata ma senza staccare gli occhi dai miei.
Era a pochi centimetri dal mio viso mentre con passate delicate puliva la ferita. La sua vicinanza non mi faceva pensare al bruciore ma mi ritrovai ad ansimare debolmente ogni volte che le sue dita sfiorava la mia guancia.
"Ecco fatto" disse dopo aver applicato dei piccoli cerottini lungo tutta la fetrita. Indugiò un secondo davanti al mio viso, il mio cuore mancò un battito ma senza preavviso si alzò e uscì dalla porta senza una parola e visibilemente irritato lasciandomi da sola sul letto a guardare il vuoto.

Insegnami Ad AmareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora