Sabato

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"Chris" mi chiamò Eleonor mentre io ero ancora imbambolata a fissare la porta da dove Harry era uscito poco prima. Ma cosa ci faceva lei qui?
"Ho visto Harry uscire un attimo fa da qui, aveva un aria devisamente soddisfatta" disse sorridendo.
"Abbiamo fatto a pugni" dissi noncurante.
"A pugni" disse sgranando gli occhi.
Quel presuntuoso, arrogante, acido, egocentrico di un ragazzo se ne andava fiero di se stesso mentre io continuavo a tormentarmi con i miei stessi pensieri.
"E perché?" Chiese ancora.
Oddio perché non poteva stare zitta un secondo.
"El perché ci odiamo! Io odio lui e lui odia me! Vuole costantemente infastidirmi e io non lo sopporto! Abbiamo provato ad essere amici ma non penso che la cosa funzioni più di tanto!" Sbraitai.
"Senti" urló lei puntandomi il dito contro.
"Sono venuta qui a piedi e sono immersa in questa orribile puzza non perché io non abbia niente da fare ma perché mi preoccupo per te! Prima eri sconvolta, ma se a te non te ne frega niente allora dimmelo che io me ne vado" mi urlò.
Aveva ragione. Quel ragazzo mi mandava in bestia ma non potevo prendrmela con lei che per me c'era sempre stata.
"Scusami" sussurrai davvero dispiaciuta.
"Ecco ora andiamo" disse prendendomi per un braccio e trascinandomi fuori.
"Dio Bane sei un bagno di sudore" disse pulendosi la mano sui suoi jeans una volta usciti dalla palestra.
"Sai com'é ?! Ero in palestra, ho sudato!" Dissi come se parlassi ad un bambino di cinque anni
"Shh stai zitta" disse rabbrividendo.
La neve continuava a casere leggera, non si era ancora fermata. Si prospettava una settima molto bianca. Sorrisi tra me rabbrividendo. Se non fossimo andate subito in stanza sicuramente avrei preso un raffreddore.
"Forza sbrighiamoci sto morendo di freddo" dissi prendendo il giaccone dallo zaino e incamminandomi verso casa.
Ordinammo un pizza che arrivo nel giro di mezz'ora. Molto efficienti.
"El" dissi con espressione maligna in volto. Stavo pensando ad un piano ed era decisamente folle.Folle ma fattibile.
"Mi fa paura quella faccia! Cos'hai in mente?" mi chiese guardandomi dubbiosa.
"Stavo pensando" dissi facendo una pausa d'effetto.
"Fino ad ora mi sono lasciata manipolare da quello zoticone, presuntuoso ed egocentrico di Harry" continuai.
"Ora é arrivato per me il tempo di fare la vera stronza... non puó trattarmi come un giocattolono" ero soddisfatta della mia decisione. Erano finiti i tempi in cui poteva giocare con me, ora era il mio turno.
"Quando ti ci impegni sai essere molto stronza" mi sorrise lei.
"Ma due stronzi che si incontrano? Mmm ci sará da divertirsi!" Disse.
"lo so, fa uscire la parte peggiore di me" dissi ridendo.

"Svegliaaa!"
Con molta probabilitá un asilo si era trasferito nella mia stanza perché sentivo urla e schiamazzi che mi stavano davvero innervosendo.
"Dai dormigliona svegliati"
Era la voce di un ragazzo quella che aveva appena parlato. Perché c'era un ragazzo nella mia stanza? Aprii gli occhi lentamente sbattendoli per la troppa luce. Louis, Niall, Zayn, Liam e Eleonor erano ai piedi del mio letto che mi guardavano in silenzio sorridendomi. Era sabato, ed era troppo presto per svegliarsi.
Mi ributtai sul letto mugugnando.
"Finalmente la bella addormentata si é svegliata" sbuffó una voce sexy e profonda dal letto accanto al mio.
Harry infatti era sbragato sul letto della mia migliore amica come se fosse a casa sua e si guardava le unghie annoiato. Sorrisi tra me perché in quel preciso istante avrei potuto iniziare il mio piano malefico, visto che era una settimana praticamente che non lo vedevo e il mio piano da stronza non poteva essere effettuato.
"Nessuno ti ha chiesto di stare qui ad aspettarmi se ti annoi tanto" dissi noncurande uscendo dal morbido guscio di coperte.
"Qualcuno si é svegliato con il piede sbagliato questa mattina" disse ridacchiando.
"Io mi sono svegliata benissimo é la tua presenza che mi irrita" dissi infilandomi nel bagno per cambiarmi.
Ero soddisfatta di come era iniziata la giornata. Sorridendo mi infilai l'enorme tuta da neve, mi lavai i denti, mi pettinai i capelli e mi diedi un occhiata allo specchio. L'ammasso informe dei miei capelli era troppo scuro e facevano risultare più bianco il mio volto pallido, i miei occhi erano sproporzionatamente grandi e le labbra troppo rosse. Perfetto, non c'era niente che andava bene in me.
Aprii la porta e i ragazzi si erano sbragati sui letti ma di Harry nessuna traccia .
"Se n'é andato" rise Liam
Sorrisi soddisfatta.
"Dovevi vedere la sua faccia" disse Eleonor facendo ridere tutti ma in quel momento bussarono alla porta.
"Samuel" dissi vedendolo davanti alla porta e allacciando le braccia al suo collo per stampargli un bacio sulle labbra.
"Sembro l"omino michelin" disse tristemente entrando.
"Dai amico, se può consolarti lo sembriamo tutti!" Rise Niall.
"Beh siamo pronti a partire, ora andiamo" disse Secco Louis trascinando fuori Eleonor.
Andammo con due macchine, in realtà tre. Io e Sam con la mia, i ragazzi ed Eleonor con quella di Tomlinson e Harry da solo con la sua.

"Non viene il mio fratellino?" chiese d'un tratto Samuel mentre eravamo in macchina.
"In teoria si però non so dove sia" dissi noncurante
"Non siete più amici?" Chiese. Mi sorprese la domanda. Eravamo mai stati amici? Non avevo risposta a quella domanda.
"Boh, non andiamo molto d'accordo, la nostra amicizia va a momenti" sorrido.
L'aria era diventata stranamente pesante. Forse era che stavamo salendo in cima alla montagna, o forse era la domanda che mi aveva posto il mio compagno di viaggio.
" allora, cosa abbiamo in programma maestra?" Mi sorrise e gli fui grata per aver entrodotto un argomento molto più leggero.
"Allora" sorrisi sentendomi superiore.
"Inizierò con le basi, come farti scendere a foglia e cose del genere e poi passeremo alle curve" dissi sorridendo fiera di me.
"Non ho la minima idea di cosa ti abbia detto ma mi fido di te" disse poggiando la sua mano sulla mia coscia. Non dovevo distrarmi, stavo guidando ma quel gesto mi aveva innervosito.
Scesi dalla macchina in fretta per far si che lui levasse la mano dal li. Presi la mia tavola e aspettammo i ragazzi.

"Pulcino ti é passato il rodimento?" Strillò qualcuno dall altro lato della strada. Perché nessuno ancora l'aveva investito. Harry stava venendo verso di noi con una tavola sotto braccio e... una ragazza?! Era proprio una ragazza quella che camminava al suo fianco. Bionda, alta e decisamente vestita troppo leggera per la neve, aveva lo sguardo languido e il sorriso di una quattordicenne. Ma davvero erano queste le ragazze che frequentava?! Ridicolo.
"Lei é Lavanda" sorrise malizioso guardando nella mia direzione.
"Christine" dissi stringendole la mano annoiata.
"Samuel" sorrise lui accanto a me per poi stringere la mano a quella ragazza.
Restammo in silenzio finché non arrivarono anche gli altri, avró sbuffato minimo una ventina di volte borbottando insulti con voce abbastanza alta in modo che lui potesse sentirmi, perché quei due non facevano altro che toccarsi inappropriatamente.
Portai Sam a prendere la tavola e tutti insieme salimmo sulla segiovia.
Mano mano che salivamo sentivo crescere l'eccitazione, la neve mi faceva quest'effetto, sentire il vento che mi scompigliava i capelli mentre io scivolavo leggera mi metteva davvero allegria e sorridevo istintivamente, setnza un reale motivo.
Scesi sorreggendo Samuel che era leggermente impedito mentre gli altri ci sfrecciavano accanto, tutti tranne l'oca bionda di Harry che scivolava lentamente tenendo il sedere decisamente troppo all'insú per restare in equilibrio ancora per molto ma al suo accompagnatore non sembrava interessare particolarmente la cosa.
"Ragazzi voi scendete intanto, io devo insegnare a Sam" dissi ai ragazzi che non se lo fecero ripetere sue volte, schizzarono immediatamente via mentre io dovevo fare una lezione noiosissima. Come avrei voluto scivolare anche io leggera come loro.
"Ok, che devo fare?" Chiese il mio allievo strappandomi dai miei pensieri di leggerezza.
"Allora, tu vai nella direzione opposta alla mia, perfetto, posso aiutarti meglio, fatti guidare da me" dissi autoritaria.
"Va bene"
Iniziammo a scivolare lentamente lungo la pista mentre io lo guidavo attentamente.
Era davvero troppo rigido per poter fare snow, forse sci, ma probabilmente era troppo rigido anche per quello.
Era riuscito a fare una discesa mentre gli altri ne avevano fatte più o meno dieci.
Ero frustrata! Questa doveva essere una bella giornata e invece si stava rivelando una vera noia! Non glielo dovevo chiedere di venire.
La seconda discesa inizió decisamente meglio, voleva provare da solo e io non potevo che essere contenta, si era anche imparato a fare le curve, il mio orgoglio aveva gonfiato il petto.
Nonostante fosse convinto di saper andare io gli stavo subito dietro per prevenire qualsiasi disastro.
Aveva fatto bene la prima e la seconda curva ma alla terza la tavola non gli aveva più risposto ed era iniziato a scivolare giù senza controllo. Scivolai velocemente dietro di lui ignorando le persone alle quali sfrecciavo accanto.
"Sam" urlai andandogli dietro ma lui era completamente nel panico e sicuramente non mi aveva sentito.
Mi accucciai per andare più veloce e appena gli fui accanto lo afferrai per la giacca ma così facendo cademmo entrambi.
Una fitta lancinante al polso mi fece gridare.
"Pulcino!" Fu l'unica voce che riuscii a sentire tra tutte quelle che si erano fermate intorno a noi.

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