Doccia

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Tutti gli sguardi erano puntati su Harry in attesa della risposta.
Io lo guardavo dubbiosa, non riuscivo proprio a prevedere cosa avrebbe risposto, e non riuscivo neanche a capire cosa volevo che facesse... volevo che se ne andasse? Non lo so.
"Io resto qui" disse Lui tranquillo come se non avesse appena detto a quella ragazza che doveva andarsene da sola. Sospirai di sollievo inconsciamente. Volevo davvero averlo ancora intorno? No! Ma non volevo neanche che andasse via con quella.
Si accorse del mio sospiro e sorrise con malizia nella mia direzione.
"Cosa?" Chiese l'oca indignata guardandolo truce. Ehi! Solo io potevo ucciderlo con lo sguardo!
"Ho detto che io resto qui" ripeté annoiato.
"Sei uno stronzo!" Gli urló contro la bionda girandosi e andandosene nera di rabbia, sono quasi sicura che stia lasciando una scia di neve sciolta dietro di se.
Tutti risero mentre io guardavo la scena con un ghigno trionfante.
"Non ti entusiasmare tanto" mi sussurró Harry all'orecchio facendomi irrigidire.
Guardai furtiva Samuel ma stava ridendo e scherzando con gli altri, non si etra accorto di nulla.
"Non l 'ho fatto per te, la voce di quella li mi stava irritando molto, finché urlava il mio nome é un conto, ma sentirla parlare di continuo é davvero irritante." Avvampai immediatamente ma quelle parole mi avevano davvero innervosita. Non me ne poteva importare di meno della sua vita sessuale o di come strillava quell'oca.
Mi spostai subito da lui senza dire niente e mi andai a posizionare accanto a Samuel che poggiò il braccio sulla mia spalla.
Sentivo i suoi occhi verdi perforarmi la schiena ma mi costrinsi a non voltarmi.
"Io direi di tornare a casa" disse Louis guardando il mio braccio fasciato.
"Non dovete per forza" dissi io sorridendo.
"Se volete restare io posso scendere." Continuai.
"Tranquilla torneremo quando ti sarai ripresa" disse Niall comprensivo.
Cosí tornammo alle macchine e poi a casa.
Accompagnai Samuel al suo dormitorio e mentre tornavo verso il mio squillò il cellulare.
"El cosa c'é sto guidando!" Dissi esasperata.
"Vieni alla cavernaa!" Urlarono i ragazzi tutti in coro facendomi ridere.
Non poteva esserci con loro un momento di normalità, sorrisi tra me.
"Ma devo farmi la doccia, cambiarmi!" Dissi cercando di far capire la situazione.
"Non importa, la fai qui! Dai che poi i ragazzi accendono il camino" mi pregó Eleonor.
Come dirle di no.
"Va bene" dissi rassegnata, quando si metteva in testa una cosa non la smuoveva nessuno.
"Perfetto a dopo" disse attaccando.
Potevo trovarmi una migliore amica normale io?! Ma certo che no! Risi tra me. Qualche anno fa non c'era giorno in cui non le ricordassi che era una pazza scatenata, completamente fuori di testa, ma quanto le volevo bene solo io potevo saperlo.
Suonai il campanello e mi venne ad aprire Zayn che mi cinse subito in un amichevole abbraccio.
"Ciao Chris" mi salutó Liam dietro di lui.
"Liam" dissi dando un bacio sulla guancia a Zayn e abbracciando forte Liam con la mano sana che mi restava.
"Chris!!" Urlò Niall da in cima alle scale.
"Niall" strillai di rimando correndogli in contro.
Quei ragazzi erano davvero fantastici, mi facevano sentira a casa nonostante a volte neanche a casa mia mi ci sentihvo mau davvero.
"Ragazzi io dovrei farmi una doccia e cambiarmi" dissi leggermente in imbarazzo.
"Ci pensa a tutto Harry" dissero spingendomi verso la cucina.
Harry? Perché sempre lui di mezzo! Più cercavo di evitarlo piú lui compariva.
Lui se ne stava ancora con il sotto della tuta da neve e una maglietta leggera davanti a frigo che cetrcava sicuramente qualcosa da mangiare. I riccioli ribelli erano ancora piú sconpigliati dietro la testa e quella maglietta metteva in risalto le spalle e i muscoli scolpiti sulla schiena.
"Harry" tossii leggermente per farmi notare, ma lui non si mosse.
"Harry!" Dissi piú forte ma ancora non si degnava di ascoltarmi.
"Dio Harry vuoi rispondermi?" Dissi irritata. Nessuna risposta ma sentii una risatina provenire da dentro il frigo.
"Smettila di fare il ragazzino" lo colpii con la mano dietro la schiena senza probazbilemente fargli niente.
"Sei troppo bella quando ti arrabbi" rise girandosi verso di me.
"E tu sei troppo stronzo!" Dissi nervosa.
"Senti, i ragazzi mi hanno detto di chiedere a te, devo cambiarmi e farmi la doccia" dissi cambiando argomento.
"Seguimi" disse ancora ridacchiando.
Lo seguii al piano di sopra e rimasi sorpresa di vederlo entrare in camera sua così rimasi sul ciglio della porta.
"Vuoi entrare o preferisci stare li tutta la sera?" Chiese ridendo e voltandosi dandomi le spalle.
Entrai in silenzio e mi guardai in torno. Tutto era come lo ricordavo, anche la foto era ancora li, ma ora potevo vederla meglio. La foto era leggermente rovinata, abbastanza vecchia e ritraeva una donna mora dai capelli lunghi e un sorriso cordiale con degli occhi chiari, non riuscivo a capire bene il colore.
"Chiudi la porta" disse Harry facendomi sobalzare.
Chiusi la porta e mi voltai verso di lui. Sbarrai gli occhi perché la tuta da neve e la maglietta erano ai suoi piedi e a coprirlo solo un paio di boxer neri che mettevano in risalto il suo culo davvero perfetto. Giotto aveva fatto un bel lavoro con lui.
"Cosa fai?" Chiesi con voce tremante.
"Beh anche io devo farmi la doccia" mi sorrise. Oddio il suo sorriso, così innocente eppure cosí pieno di allusioni.
"E non potevi farmi aspettare fuori?" Chiesi ancora.
" mi piace averti intorno" sorrise.
Gli piaceva avermi intorno? Ma non aveva senso.
"A me invece non piace averti attorno" rispondo acida
"Dio la tua boccaccia" sospira.
"Io terrei a freno quella lingua se fossi in te" mi sorrise malizioso facendomi tacere di botto. La voce mi era morta in gola, non riuscivo a far uscire nessun suono.
"Così va meglio" disse sparendo all'interno del bagno. L'acqua prese a scorrerre e non so per quanto rimasi seduta sul bordo del letto a guardare il vuoto e a pensare ad ogni parola che mi aveva detto. Prima mi voleva, poi voleva che stessi con Samuel, poi andava con la prima che gli capita e poi mi vuole di nuovo. Questo ragazzo doveva fare seriamente pace con il suo cervello.
Nel fra tempo l'acqua si era chiusa e dopo neanche un minuto la porta si spalancò lasciando uscire nuvole di vapore.
Harry era completamente nudo, solo un piccolo asciugamano era legato alla vita. I riccetti bagnati gli ricadevano sulla fronte perfetti nella loro imperfezione.
Mi sorrise maliziosamente mentre andava davanti all'armadio probabilmente lo stavo guardando a bocca aperta senza neanche accorgermene.
Sulla schiena scolpita piccole gocce scivolavano giú verso un sedere a dir poco perfetto, gli addominali e il petto ben definiti erano carichi di nei e le braccia erano piccole ma abbastanza possenti da poter tenere una ragazza del mio peso in braccio per un bel tragitto.
"Ti piace ció che vedi Pulcino?" Mi chiese lui facendomi scattare subito gli occhi verso i suoi. Mi immobilizzó con lo sguardo sorridendomi divertito e interessato.
"Si" dissi prima di potermi fermare.
"No" mi corressi subito provocandogli una lieve risata.
"Si, no, puoi continuare a guardarmi cosí ti schiarisci le idee" disse avvicinandosi di un passo.
"Smettila non ti voglio guardare" dissi incrociando le braccia al petto.
"Ma ormai hai guardato abbastanza ora tocca a me farlo" sorrise avvicinandosi pericolosamente. Il suo corpo nuvo era troppo vicino al mio che non riuscivo a respirare.
Mi sollevó delicatamente la maglietta verso l'alto ma io gli bloccai le mani e tirai giú.
"Ma sei impazzito?! Sei un maniaco!" Dissi infilandomi velocemente nel bagno. Mi spogliai completamente avvolcendomi in un morbido asciugamano bianco. Stavo per farmi scivolare via l'asciugamano quando sento la porta aprirsi e dietro di essa, quatto quatto, Harry si nascondeva.
"Esci di qui! Nessuno ti ha chiesto di entrare, devi andartene" dissi futiosa.
"Tu hai guardato, dovresti far guardare anche me" disse fermo nella sua idea.
"Ma che ragionamente é?! Sei un malato!" Dissi urlando leggermente, per fare in modo che i ragazzi non possano sentire niente dei nostri discorsi. In meno di un seconso il mio polso era incollato al muro, e il mio copro era incollato al suo schiacciato contro la parete.
Solo due asciugamani separavano i nostri corpi nudi.
"Te l'avevo detto di tenere a freno quella boccaccia, ma tu fai semprendi testa tua..."
...

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