Samuel

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La sveglia suonó alle sette di mattina e molto con calma mi alzai dal letto per iniziare a prepararmi.
"El" farfugliai verso il letto della mia compagna di stanza. Ma non venne nessuno risposta, dopo essermi stropicciata gli occhi realizzai che nel letto affianco al mio non c era nessuno, all'inizio mi invase un principio di panico ma poi presi il telefono. Un messaggio, era lei.
*chris sono a dormire da Lou tranquilla non succederà niente lui é un vero gentiluomo, prometto che andrò alle lezioni del mattino e non vedo l'ora di vederti per raccontarti tuttooo! Xoxo.*
Stava bene e mi fidavo del suo giudizio e poi mi fidavo di Lou, non le avrebbe fatto niente che lei non avesse voluto.
Presi un paio di jeans e una maglietta a caso nell armadio e dopo aver applicato un filo di trucco uscii dalla stanza. Faceva freddo ma volevo passeggiare cosí mi avviai a piedi e nonostante il mio passo lento arrivai comunque dieci minuti prima dell'inizio della lezione.
Entrai e subito l'occhio mi cadde sull'ultima fila. Harry era li. perfetto era nel mio stesso corso che bello! La sua maglietta nera gli metteva in risalto gli addominali e i capelli ricci erano spettinati in stile mi sono appena svegliato. Ma non era solo, infatti sporte dalle loro sedie, attorno a lui, quattro oche giulive starnazzavano e continuavano a toccargli i ricci o gli addominali o i bicipiti e lui se ne stava li con le mani dietro la testa e l'aria di chi si trova a suo agio a farsi palpeggiare in un luogo pubblico, bah io non capivo proprio, probabilmente ero strana io. Gli passai accanto senza neanche guardarlo con sul viso però un espressione di disgusto, appena mi vide si giró dall'altra parte facendo finta di niente mentre la mano di un oca biondo platino stava decisamente scivolando più giú degli addominali.
Mi misi a sedere nella prima fila che era sicuramente quella con meno persone, volevo assolutamente seguire la lezione e sperai con tutto il cuore che i piccoli gemiti delle ragazze la in alto sarebbero finiti presto, mi stavano decisamente innervosendo.
La porta si aprí di nuovo per far entrare un ragazzo dall'aria gentile, indossava un maglioncino bedge e dei pantaloni blu scuro, i suoi capelli corti erano di un bel biondo cenere e due occhi dolci di un intuenso color nocciala, era davvero un ragazzo bellissimo. Pensavo si sarebbe seduto in fondo come ogni ragazzo di solito faceva perció rimasi davvero sorpresa mentre guardandomi si mise accanto a me. Cercai di non guardarlo ma non riuscivo a fare a meno di lanciargli qualche occhiata.
"Ciao" disse girandosi e guardando dritto verso di me. Le mie guance si infiammarono subito era davvero imbarazzata.
"Ciao" dissi io cercando di sembrare più disinvolta possibile.
"Sono Samuel Nave" disse tendendomi la mano.
"Christine Bane" dissi stringendogliela. era davvero carino e non volevo far morire così la conversazione.
"Allora come mai sei qui davanti? Non sei come tutti gli altri ragazzi che se ne sta nelle ultime file?" Chiesi ridacchiando e indicando l' ultima fila dove probabilmente Harry si stava ancora facendo palpeggiare.
"Oh no no, io sono un bravo ragazzo, e poi mi ero promesso di sedermi vicino alla ragazza più bella che avessi mai visto" disse guardandomi negli occhi e spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Sarei potuta morire in quel momento. Ma il momento fu rovinato da un assurdo ragazzo che si era piazzato proprio davanti al nostro banco. Harry. Oddio odiavo questo ragazzo.
"Cosa stai facendo Pulcino" ringhió ma il suo sguardo non era rivolto a me ma bensì a Samuel, nei suoi occhi leggevo odio puro.
"Oh ciao fratellino non ti avevo visto" disse gentile il ragazzo al mio fianco. Cosa? Fratellino? Questi due erano fratelli? Ma come era possibile? Harry faceva di cognome Syles e Samuel Nave, non si assomigliavano per niente e poi non sapevo che Harry avesse un fratello. Non riuscivo a capire! Lo stavo guardando a bocca aperta ma non riuscii a richiuderla neanche richiamando a me tutta la mia forza di volontá.
"Non sono il tuo fratellino!" Sputó Harry.
"Per me lo sarai sempre" disse dolcemente mentre con un dito arrotolava ciocche dei miei capelli.
"Non toccarla" ringhió ancora Harry pieno di collera.
"Io faccio quello che voglio Harry!" Intetrvenni io spazientita, non poteva decidere lui con chi potevo o non potevo parlare.
" Signor Styles" disse un uomo sulla cimquantina che gli si era piazzato dietro, probabilmente lui era il professore, il signor River. La classe ridacchiò tutta tranne io, io ero completamente rossa, era riuscito a mettermi di nuovo in imbarazzo e tutto volevo fuorché ridere, forse più spaccargli la faccia.
Lo sguardo di Harry era carico d'odio, guardò me e poi Samuel e a passo svelto salì le scale prese per un braccio la bionda platino di prima e se la portò fuori sbattendo la porta alle due spalle. Era davvero disgustoso, patetico e decisamente troppo plateale, cosa credeva di fare e di dimostrare?!
"Bene ragazzi dopo aver visto lo spettacolo che ha messo in scena il nostro caro signor Styles possiamo iniziare la nostra lezione" disse il signor River.
"Scusa per mio fratello" mi sussurrò Samuel all'orecchio.
"Tranquillo, non é colpa tua ma dovrai spietgarmi la cosa dei fratelli una volta usciti di qui." Sussurrai di rimando.
L'ora dopo ci concentrammo entrambi sulla lezione.
Cercavo di cogliere il più possibile della lezione per aiutarmi poi con lo studio a casa ma il ragazzo accanto a me mi confondeva perciò scrissi poco e niente.
"Pulcono" mi apostrofò scherzando mentre uscivano dall'aula.
"Lascia stare per favore" sbuffai io
"Perché Pulcino?" Mi chiese ridendo.
"Ah non ne ho idea, dovrei chierglielo un giorno" dissi.
"Si e fammelo sapere" disse
"Quindi da quanto ho capito tu non sei la ragazza di Harry?"
"Oh no, no, no, assolutamente no, pensavo si fosse notato che tra di noi c'é un odio reciproco e poi beh non so se l' hai notato ma ben quattro ragazze lo stavano palpeggiando davanti all'intera classe! " dissi sprezzante.
"Mm se non ho capito male non sei una delle sue fan" disse.
"Oh decisamente no, è disgustoso e un viscido e.... oddio scusami é pur sempre tuo fratello" prima figura di merda con il ragazzo carino, fatta.
"Tranquilla" disse.
"Sono sempre stato l'associazione consola cuori spezzati delle brave ragazze di mio fratello" disse frustrato.
"Oh" ... l'avvertimento di Harry... i cattivi ragazzi spezzano il cuore delle brave ragazze... d'improvviso mi tornò in mente.
"Chrissy ci sei?" Mi chiese... mi ero persa nei miei pensieri cavolo.
"Si si" scusami mi ero persa un attimo."
"Tranquilla" disse.
" Ora spiegami questa cosa dei fratelli" chiesi troppo curiosa per apettare che sollevasse lui l'argomento.
"Beh" iniziò.
"Quando avevo un anno i miei genitori lo trovarono fuori la porta di casa avvolto in una copertina con su scritto solo il nome e il cognome, lui non ha mai voluto prendere il nostro cognome, era un ragazzo ribelle fin da bambino, a mamma gli ha fatto venire i capelli dritti ma non ha mai pensato di mandarlo via o altro, l'ha sempre tenuto e trattato come un figlio, anche se ci ha dato molti problemi." Rimasi stupita da questo suo racconto, non avrei mai immaginato nulla del genere, chissà se gli altri lo sapevano o se ero l'unica? Restava comunque il fatto che niente giuatificava il comportamento di Harry, restava comunque un grandissimo maleducato. Come poteva trattare così una persona che si era presa cura di lui, non lo concepivo. Per me Harry era avvolto in una nebbia nera di mistero.
"Lui non ti ha mai detto niente?" Chiese dopo poco.
" io e lui non abbiamo parlato molto comunque no... non mi ha detto niente" dissi abbassando lo sguardo, probabilmente non lo sapeva nessuno, neanche i ragazzi.
" Ma tu sei una matricola, non lo sembri" chiesi cambiando argomento.
"No, no io sono al terzo anno, ho un anno in più di Harry"
"Dal suo sguarda mi pare di aver capito che tu nin studiavi qui" chiesi ancora.
" no infatti, ero in un college piú vicino a casa ma costava una fortuna e a causa degli ultimi problemi che abbiamo avuto con Harry nonostante la mia famiglia si abbastanza agiata ho preferito venire qui che costa di meno." Wow era davvero un bravo ragazzo, gentile, affascinante, non gli mancava niente.
"Che problemi?" Chiesi senza ptensarci, volevo chiudere l'argomento Harry e senza pensarci l'avevo riaperto.
"L'anno scorso é stato coinvolto in una rissa e ha mandato all'ospedale un ragazzo, è stato arrestato e i miei hanno dovuto pagare una cauzione molto salata e l'ospedale del ragazzo più qualche extra." Spalancai gli occhi, una rissa?!
"Nom so neanche perché ti sto dicendo tutte queste cose ma sento di potermi fidare di te" mi disse dorridendo e accarezzandomi la guancia.
"Ora devo andare, prendo il tuo numero così ci sentiamo e ci possiamo vedere qualche volta" mi disse.
Gli dettai subito il numero, non me lo sarei fatto scappare, era davvero tanto dolce. Così felice mi avviai verso la mensa.

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