invito ufficiale

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Entrammo nella nostra stanza tutte entusiaste e iniziammo a sistemare la nostra roba.
"Chris ma come hai fatto a mettere tutto in quella valigia" mi chiese la mia compagna di stanza guardando i suoi tre armadi portatili.
"Mi sto chiedendo la stessa cosa! Si può sapere quanta roba ti sei portata?!"
"Beh quello che serve! Cara Chris al contrario di te che della moda non ti interessa niente io devo essere figa anche sulle montagne. Ma da oggi cambierá tutto! Ti aiuterò io a vestirti e truccarti e ti presterò la mia roba!"
" ma che sei matta?!" Chiesi ridendo.
" a parte il fatto che si sono matta non sto scherzando, siamo al college dobbiamo rimorchiare e io ti aiureró, perché questo fanno le amiche" disse soridendo. Mi arresi. Quando si metteva in testa una cosa niente e nessuno poteva smuoverla.
"Dovremmo andare a fare shopping uno di questi giorni prima che inizino i corsi" mi disse ancora.
"Mmm dai va bene avevo intenzione di comprarmi un altra tuta da neve"
"O mio dio Chris" disse prendendomi le braccia e scuotendomi.
"Faró unscire la figa che c é in te fidati" e detto questo mi diede un bacio sulla guancia e tornó ai suoi bagagli e lo stesso feci io.
"Ele dai andiamo a prendere il listino dei corsi"
" un attimo, un attimo" disse mentre stava ancora in bagno a truccarsi.
"Non andiamo a fare una sfilata dai" dissi spazientita davanti alla porta.
"Shh bisogna sempre essere presentabili" mi disse.
"Foto" prese il telefono e scattó un selfie con me ancora mezza scossa.
Andammo in segreteria dove, dopo una fila lunghissima riuscimmo a prendere lo stramaledetto foglio.
"Che palle inizieremo gia la prossima settimana" dissi gia depressa.
"Ele?" Dissi guardandomi intorno visto che stavo parlando a nessuno, Eleonora era sparita. Dopo aver girato per circa cinque minuti cercandola la vidi che parlava con un ragazzo. Tipico. Peró era davvero davvero carino, capelli con il ciuffo di un biondo cenere e occhi azzurro cielo.
"Ele" dissi leggermente irritata raggiungendola.
"Oh chris, lui é Louis" disse indicando il ragazzo con cui stava parlando.
"Christine Bane" dissi terndendo la mano vetrso di lui e sorridendogli.
"Louis Tomlinson" disse abbracciandomi calorosamente. Rimasi spiazzata, ero stata appena abbracciata da un perfetto sconosciuto, Eleonor rideva sotto i baffi, peró era un abbraccio così caloroso che non ero a disagio e lo riabbracciai a mia volta.
" stavo dicendo a Eleonor che domani sera alla confraternita c è La Fersta" disse gesticolando come se fosse il protagonista di uno spettacolo teatrale.
"E siete invitate anche voi!" Disse sorridendo. Aveva davvero un sorriso gentile che ti mettava a tuo agio.
" ci saremo" dicemmo in coro.
"Hahhaha gemelle?" Disse ridendo.
"No, amiche per la pelle" dicemmo in coro ridendo come matte.
" hahahahaha oh va bene ma per me sarete sempre gemelle" disse abbracciandoci e poi allontanandosi ancora ridendo.
"Niente scherzi gemelle, siate invitate ufficialmente" disse voltandosi di nuovo verso di noi e camminando all'indietro, dopo aver ammiccato nella nostra direzione sparí tra la gente che affollava la stanza. Il sorriso smagliante di Eleonor si trasformó immediatamente in una smorfia di panico e scappó via correndo verso la stanza ripetendo "lo sapevo,lo sapevo, lo sapevo."
Oddio crisi di panico pre-festa. Avevo assistito a così tante di queste crisi che me ne rimasi seduta sul mio bel letto, piu morbido di quanto credessi, a guardarla dirfare tutti i vestiti che aveva ordinatamente piegato e messi nella cassettiera un ora prima.
"Non so che mettermi." disse nel panico.
" domani shopping" sospiró gettandosi sul letto esausta come se avesse corso per ore.
"Domani?" Chiesi non molto entusiasta dell'idea.
"Si domani dobbiamo comprarci un nuovo vestito per la nostra prima festa da ragazze del college." Sospirai e mi gettai anche io con la schiena sul letto.
Eravamo stanche e avevamo fatto un lungo viaggio così non fu difficile addormentarci molto molto presto quella sera per poi svegliarci alle undici.
" in piedi dormigliona! É ora della Shopping!" Cantilenó saltando sul mio letto!.
Che palle pensai ma mi alzai lo stesso, in fin dei conti aveva ragione, era la nostra prima festa da ragazze del college, mi sarei impegnata a cercare un bel vestito.

Insegnami Ad AmareWhere stories live. Discover now