𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 21

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️ ⚠️È presente una piccola scena spicy, sconsiglio la lettura a un pubblico sensibile⚠️

Sarah

Eravamo ormai al terzo round. Mi voltai verso Kylie, aveva le guance rosse come il fuoco da quando era uscita dal ripostiglio con Matt. Lascai l'onore a Lola di girare la bottiglia, che ricadde prima su di me, poi su di Ryan. Finalmente.

Non sapevo cosa mi sarebbe spettato, se avremmo solo parlato, oppure avremmo fatto tutto l'opposto. Per scoprirlo c'era una sola soluzione: giocare.

Ryan si alzò di scatto, come se anche lui aspettasse quel momento tanto quanto me. Ci dirigemmo verso il ripostiglio, mentre Oliver e Lola fecero partire il timer di sette minuti.

Appena entrammo Ryan chiuse rapidamente la porta, poi si fiondò su di me premendo le labbra sulle mie, come se non desiderasse altro. Ormai quel bacio era diventato un enorme lotta fra le nostre lingue, tanto che mi scordai quasi come respirare.

Mi staccai per prendere aria, con la schiena ancora premuta al muro.
Dopo qualche secondo Ryan mi avvolse nuovamente il volto con i palmi, e riprese a baciarmi intensamente. Le sue mani scivolarono sul mio seno ormai turgido, per poi scendere lungo i miei fianchi. Sbattè Il suo bacino contro il mio, con l'intento di farmi sentire quanto fosse eccitato. Avvertii le sue dita calde percorrermi tutto il corpo per poi alzarmi il vestito, rilevando la mia intimità. Quella sera non mi ero neanche preoccupata di indossare l'intimo, ovviamente, non sapevo che la serata avrebbe preso quella svolta e quando Ryan se ne accorse, emise un gemito di approvazione.

«Ryan» ansimai.

«Devo fermarmi?» Mi chiese dolcemente, sussurrando.

«No, continua.» Ordinai.

In un batter d'occhio le sue dita calde premettero contro il mio clitoride pulsante, facendomi sussultare. Continuai a baciarlo, mentre entrava lentamente dentro di me con il medio e l'anulare. Ad ogni mio gemito le sue dita sprofondavano sempre di più tra le mie pieghe, mandandomi in in uno stato di estasi e piacere.

«R-Ryan, s-sto per...» non riuscii a finire, perché Ryan tappò rapidamente la mia bocca con la sua grande mano, impedendomi di far rumore. Quando l'orgasmo esplose nel mio corpo, Ryan soffocò i miei urli con dei baci.

Aprii la bocca con l'intento di dire qualcosa, ma non ci riuscii.

«Sento dei passi» sussurrò, staccandosi da me.

Mi riabbassai rapidamente il vestito, ancora in stato di shock e Oliver spalancò la porta del ripostiglio ad occhi chiusi, per evitare di assistere a scene troppo sconce.

«Non ho visto nulla» ci assicurò Olly.

Ryan ridacchiò, per poi lasciarmi un bacio sulla fronte e tornare in salotto con l'amico. Prima di raggiungere gli altri, mi pettinai con le dita i capelli disordinati, cercando di coprire con delle ciocche le guance rosse, ormai infuocate da quando ero entrata nel ripostiglio della mia stessa casa.

Presi un bel respiro. Era successo tutto così velocemente, quelle sensazioni mi avevano lasciata quasi paralizzata, con lo sfarfallio nello stomaco e i brividi nelle braccia. Mi feci coraggio e tornai in salotto dove i ragazzi si stavano abbuffando di cibo, ma di Matthew non c'era traccia.

Kylie

Approfittai del momento in cui i ragazzi iniziarono a parlare e a fare gossip per dirigermi al piano di sopra, con l'intento di chiamare Aaron.

«Ehi Kylie. Eccoti» mi salutò Aaron dall'altra parte del telefono.

«Aaron scusa se prima non ho potuto rispondere ma sai, sono con le ragazze e Lola ha buttato giù per sbaglio. È ubriaca»

Le piccole bugie non fanno mai male a nessuno no? E poi me lo sarei promessa: niente distrazioni, mi stavo frequentando con Aaron e non volevo rovinare tutto. E pure i miei pensieri ricadevano costantemente su Matthew e le strane sensazioni che mi faceva provare.

«Sta tranquilla. Ti avevo chiamata per dirti che domani verrò a scuola. La febbre mi è miracolosamente passata» ridacchiò.

«Fantastico, mi vieni a prendere tu?»

«Sì»

Ci salutammo e poi riattaccai.

Io e Aaron non stavamo ancora ufficialmente insieme, ma dopo il bacio di quella sera, sapevo che qualcosa era cambiato fra noi due e speravo che quella fosse la volta buona per avere una relazione seria. E se per lui fosse tutto un gioco?
Provai a scacciare via quel pensiero. Aaron non era come Matt, per lui non era tutto un gioco, no?

Feci per scendere le scale, fino a quando uno strano rumore proveniente dalla camera di Matthew non mi obbligò a indietreggiare. Aprii lentamente la porta e trovai la finestra di camera sua spalancata. Avanzai ed entrai nella stanza, ma di lui non c'era traccia.

Allungai il collo e mi affacciai dalla finestra, notando Matthew seduto al bordo del tetto. Una parte di me diceva di tornare al piano di sotto con gli altri, ma le mie gambe dicevano altro, perché mi guidarono verso di lui. Scavalcai la finestra e camminai sul tetto, cercando di rimanere in equilibrio e non fare danni, ma con la mia goffaggine era molto difficile.

«Che vuoi?» chiese lui con noncuranza, appena avvertì la mia presenza. Non mi rivolse neanche un minimo sguardo, fissava un punto fisso nel cielo stellato.

«Posso stare qua o mi spingerai dal tetto?» chiesi sarcastica, posizionandomi al suo fianco.

Matthew non sorrise veramente, ma ero certa che le sue fossette si fossero alzate di qualche centimetro. Rimasi ad ammirare il suo profilo per qualche istante. Il suo naso era perfettamente dritto, la mascella scolpita e le labbra rosse e carnose. Con un gesto rapido si spostò il cespuglio di capelli umidi dalla fronte, poi mi scambiò un occhiata fredda ma allo stesso tempo intensa.

Rabbrividii.

Angolo autrice

Volevo scusarmi in anticipo per eventuali errori, ma purtroppo in questi giorni non ho avuto a disposizione il computer e di conseguenza ci potrebbero essere alcuni errori di battitura(che sicuramente correggerò).
Ci vediamo al prossimo capitolo, un abbraccio 🫂❤️

𝐓𝐎 𝐇𝐀𝐓𝐄, 𝐓𝐎 𝐋𝐎𝐕𝐄 - 𝐆𝐥𝐢 𝐎𝐩𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐒𝐢 𝐀𝐭𝐭𝐫𝐚𝐠𝐠𝐨𝐧𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora