𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 8

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Kylie

Questo è stato ufficialmente il weekend più noioso della mia vita. Sono stata due pomeriggi interi a studiare e fortunatamente mia sorella aveva detto a mio padre che ero a dormire da un'amica la sera della festa, ma ovviamente niente è gratis perché ho dovuto lavare i piatti al posto suo.

Quella mattina stavo camminando per i corridoi con Sarah e Lola. La bionda ci stava raccontando tutta la storia di come lei il tizio con cui aveva una cotta da un anno si erano incontrati, fino a che una ragazza mora non si avvicinò a noi.

«Ciao Olivia» la salutarono in coro le ragazze.

Io le sorrisi e la ragazza ricambiò.

«Ciao, sei quella nuova giusto? Come ti chiami?» mi chiese la mora.

«Sì sono nuova, mi chiamo Kylie»

«Io sono Olivia, piacere»

«Ragazze io devo incontrarmi con Ryan, a dopo» Sarah sgattaiolò via, con gli occhi di metà scuola addosso.

Anche Lola ci salutò e si allontanò verso gli armadietti.

Olivia mi fece qualche domanda per conoscermi meglio, fino a che un ragazzo moro con occhi verdi non si avvicinò a me.

«Ehi, ti ricordi di me?» mi chiese.

Olivia mi fece l'occhiolino e si allontanò per lasciarci parlare.

Quel ragazzo mi sembrava familiare....

«No, ci conosciamo?» chiesi.

«Sono il ragazzo che hai baciato alla festa di Carter, probabilmente eri troppo ubriaca per ricordarti»

Merda, é lui.

Notai subito il livido sulla guancia destra: era il pugno che gli aveva sferrato Matthew alla festa.

«Ah si, me lo hanno detto. Ascolta, non volevo baciarti, ero ubriaca e mi dispiace»

«Non chiedere scusa, a me non è dispiaciuto affatto» mi sorrise.

Io arrossì.

Notai il gruppetto di Matthew in lontananza, lui stava parlando con i suoi amici ma ogni tanto lanciava qualche occhiata furtiva su di me e Aaron.

«Aaron Evans, comunque» disse lui interrompendo quel silenzio imbarazzante.

Come se non sapessi già il tuo nome.

«Kylie Anderson» sorrisi,

Sembrava carino, come faceva Matthew ad odiarlo?

«Sta sera faccio una festa con qualche mio amico e devo chiederti scusa per l'altra sera, ma non so in che modo, quindi sei la benvenuta»

Mio padre quella sera avrebbe avuto una cena di lavoro col suo capo, mi aveva detto che ci sarebbero stati anche i suoi figli che avevano la mia età, e che quindi sarei dovuta andare anche io.

«Non posso mi dispiace, sta sera sono impegnata. Comunque non devi affatto scusarti» lo rassicurai.

«Fa niente, se cambi idea scrivimi»

Prese una penna e mi scrisse il suo numero nella mano, poi mi fece l'occhiolino e se ne andò.

Una parola: wow.

Non ero abituata a tutto questo. Un ragazzo così carino non mi aveva mai parlato. Quando uscii di scuola cercai di evitare il gruppetto di Matthew che, quel giorno mi aveva squadrato tutto il tempo.

Lo vidi salire nella sua moto, con tutte le ragazze della scuola che le stavano attorno, pregandolo di farle salire. Lui sembrò non considerarle, si mise il casco, accese il motore e se ne andò, lasciando le ragazze a fissarlo incantate.

𝐓𝐎 𝐇𝐀𝐓𝐄, 𝐓𝐎 𝐋𝐎𝐕𝐄 - 𝐆𝐥𝐢 𝐎𝐩𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐒𝐢 𝐀𝐭𝐭𝐫𝐚𝐠𝐠𝐨𝐧𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora