𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 5

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Kylie

Scesi in cucina per prendere qualcosa da bere visto che io e Sarah eravamo state più di un ora a fare la ricerca di storia e non avevamo neanche finito.
Aprii il frigorifero cercando qualcosa, presi il succo di arancia e appena chiusi il frigo per poco non prendevo un colpo dallo spavento.

«Ah!» urlai.

Mi ritrovai Matthew davanti a petto nudo, con solo i pantaloni della tuta, che mi fissava ridacchiando per la mia reazione.

«Che ci fai qui?»

Cercai di ignorare il suo fisico perfetto. Aveva le spalle larghe, un addome scolpito con un fisico perfettamente a forma di V e qualche
tatuaggio nelle braccia.

«Che ci fai tu qui semmai, visto che questa è casa mia»

«È per la ricerca di storia. La faccio con Sarah»

«Sicura che sia solo per la ricerca di storia?» mi disse con tono divertito.

Mi stava prendendo in giro, di nuovo.

«Perché dovrei essere qui sennò?» chiesi incrociando le braccia.

«Ah non lo so...per me?» mi provocò.
«Ti conosco appena!»
«No, tu non mi conosci proprio. È diverso»

«Tutto bene lì Kylie? Hai bisogno?» era Sarah, che stava urlando dal piano di sopra. Probabilmente ci aveva sentiti.

«No tranquilla, arrivo subito!» urlai.

«Kylie...? Ma che nome di merda è questo?»

Quella sensazione di urto mi assalii il cervello. lo conoscevo appena ma gli avrei tirato uno schiaffo in faccia volentieri.

Non mi interessava quanto fosse "bello e affascinante" o "irresistibile" come diceva Lola.

«Scusa ma tu non eri quello che ieri mi aveva chiesto di starti alla larga...no? Ah allora mi sono sbagliata» decisi di stare al suo stesso gioco e lo provocai.

«Infatti...Afrodite, perché non te ne sei ancora andata» sussurrò avvicinandosi a me.

Me lo ero promessa, niente distrazioni, Kylie Anderson non cadeva nelle prese di giro degli stronzi. Pensai.

Non ero abituata a un ragazzo che mi stava così vicina e, di certo non mi andava bene che il ragazzo in questione fosse Matthew Carter.
Restammo per qualche secondo in silenzio ed io ne approfittai per osservarlo meglio. Aveva dei folti capelli mori che gli ricadevano in fronte, occhi neri come la notte e labbra grandi ma non troppo: rosse come le ciliegie, talmente rosse che per un momento pensai che si fosse messo il rossetto.

Lui mi fissò con sguardo tagliente, uno sguardo che sembrava esprimere odio. Ma che gli avevo fatto?

«Allora, vuoi rispondere Afrodite? Perché non te ne sei ancora andata?»

Afrodite? Basta. Chiamami per nome!

Io rabbrividii sentendo il suo profumo maschile, nonostante fosse sudato. Non riuscivo a capire il perché, ma non aprii bocca. Quello sguardo freddo mi privava di tutti i miei sensi.

Lo conosco da un giorno e già lo odio, perché deve guardarmi in quel modo? lo fa apposta, è ovvio. Pensai.

Le nostre facce erano troppo vicine per i miei gusti ed io, al quanto imbarazzata cercai di evitare il suo sguardo freddo. Ma che mi sta succedendo?
Lui, impaziente mi prese per i fianchi, mi sollevò con poca delicatezza e mi mise a sedere sull'isola della cucina

«Ma che stai fac...» non riuscii a finire la frase.

«Calmati, Afrodite, se non ti avessi spostata saresti stata tutto il giorno a fissarmi»

«Stronzo» bisbigliai.

«Vedi di non starmi fra i piedi» disse con il suo solito tono da menefreghista per poi andarsene  lasciandomi lì da sola come una cretina, seduta sull'isola della cucina.

«Non ci tengo!» gli urlai.

Ma in tutto questo, il succo di frutta che dovevo prendere?

Tornai in camera, Sarah mi stava aspettando e mi chiese subito:
«Tutto bene Kylie? Sei tutta rossa in faccia»

Tutta rossa? Fantastico.

«Si sto bene...avevo solo un po' di caldo» risposi imbarazzata.

Il resto del pomeriggio andò bene, evitai per tutto il tempo di scendere al piano di sotto. In realtà, evitai proprio di uscire dalla camera di Sarah. Pur di non vedere quell'essere mi sarei rinchiusa in camera di Sarah a vita.

Erano già le sette e mezza quando finimmo il compito di storia, salutai Sarah e scesi al piano di sotto per andarmene, sperando di non incontrare Matthew ma, ovviamente
le mie preghiere non funzionavano mai.

Sta volta lo trovai in compagnia, era la stessa ragazza che avevo visto oggi con lui e si, la stessa che le stava accollata come un koala. La bionda mi squadrò e lo stesso fece Matthew.

Sarah prima mi aveva fatto vedere gli account Instagram di alcune persone della scuola, con l'intento di farmi conoscere un po' meglio l'istituto.
Lei era....mi sforzai ma poi mi ricordai: Jenna Miller.
Era molto bella: Capelli biondissimi, occhi azzurri e fisico perfetto, solo che quelle ciglia finte a parer mio erano di troppo per lei, aveva pure dei bei occhi, perché rovinarli con due spazzole al posto delle ciglia?

Okay, devo smetterla con i pregiudizi.

Se prima quei due mi stavano squadrando del tutto, un secondo dopo si misero a sbaciucchiarsi come se io non esistessi.

«Fantastico» sussurrai fra me e me.

Per tutta la durata di quel bacio al quanto vomitevole, Matthew mi fissava con la sua solita aria da stronzo e mi fece il dito medio con una mano mentre l'altra era appoggiata al fianco di Jenna che, sembrava non accorgersi di nulla.

Quello pensava davvero di farmi provare invidia facendo il figo con le ragazze?

Quando tornai a casa mi stesi esausta nel letto e mi addormentai. Non avevo neanche fame visto che a casa di Sarah mi ero ingozzata di patatine, a differenza sua che, mi aveva detto di essere a "dieta" e che le patatine le avrebbero fatto spuntare i brufoli.

Quel pisolino sarebbe dovuto durare un ora, invece mi alzai alle sette del mattino del giorno dopo.

𝐓𝐎 𝐇𝐀𝐓𝐄, 𝐓𝐎 𝐋𝐎𝐕𝐄 - 𝐆𝐥𝐢 𝐎𝐩𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐒𝐢 𝐀𝐭𝐭𝐫𝐚𝐠𝐠𝐨𝐧𝐨Where stories live. Discover now