VIII Io, Lui e la Festa per la vittoria🥂

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Ci cambiammo in fretta e furia per raggiungere al più presto il luogo della festa.

Stavamo scendendo per recarci all'auto quando mi arrivò una chiamata, era Stephan "Ehi, senti io sono qui fuori, se vi sbrigate andiamo insieme al locale"

"Ah, si certo noi siamo quasi nella hall, arriviamo"

Stranamente era venuto proprio lui a prenderci, curiosa e alquanto sorpresa scesi insieme a Milo, mi sentivo proprio una VIP, sembrava ancora tutto così incredibile.

Ad aspettarci c'era un mini van nero "Eccovi finalmente, Carl possiamo andare!"

"Perdonami Stephan ma perché sei venuto te a prenderci?" Gli domandai dubbiosa.

"Ero nei paraggi e ho pensato che sarebbe stato carino passare del tempo insieme, visto che voi ve ne andrete presto"

"Con Noi?? Ma sei serio?" Gli domandò sorpreso mio fratello.

"Certo, mi siete davvero simpatici, non ci metteremo molto ad arrivare comunque non preoccupatevi"

"Maaaa...Natalia?" Gli domandò imbarazzato Milo.

"Beh arriverà sicuramente in ritardo, come al suo solito, non c'è da preoccuparsi" gli rispose Stephan con un sorriso.

Dopo all'incirca una mezz'oretta, durante la quale Stephan non smise un minuto di ricevere chiamate, arrivammo a questo locale.

Ci fecero entrare dal retro, ma si poteva comunque scorgere la fila infinita all'esterno.

La discoteca era molto particolare, sembrava di essere dentro ad una chiesa, lampadari enormi erano appesi un po' ovunque, colonne antiche, affreschi sui muri, veramente molto bella ed elegante.

Ci fece strada una giovane ragazza, anche lei molto bella, sino al piano superiore dove erano situati i priveé.

Non c'era letteralmente nessuno, anche perché Stephan aveva prenotato tutto il piano, un po' perché saremmo stati in tanti quella sera e un po' perché non voleva che qualcuno disturbasse la festa.

La pista da ballo era ancora vuota, anche se con il passare dei minuti iniziò presto a riempirsi.

Erano vestiti tutti molto eleganti, sicuramente ero abituata a discoteche come dire... Diverse.

Io quasi mi vergognavo visto il mio abbigliamento, non mi ero portata cose tanti eleganti poiché avevo previsto solo gare di formula 1 e camminate per la città.

In quel momento nel nostro privee c'eravamo solo io, mio fratello, Stephan e due suoi amici che stavano parlando con Milo della gara di oggi.

"Ehi, allora come ti sembra questo posto?" Mi chiese appena entrati.
"Niente male..." risposi con una smorfia.
"Volevo finire il nostro discorso di oggi..."

"Pensavo avessimo finito, non c'è nulla da aggiungere"
"In realtà io avrei qualcosa da aggiungere, devo scusarmi di nuovo con te, perdonami avrei dovuto sapere della tua condizione"
"Beh si hai ragione avresti dovuto..."
Sgranò gli occhi, era sia imbarazzato che allo stesso tempo perplesso, si vedeva che non si aspettava una risposta del genere, subito dopo aggiunsi "Ma dai scherzo! Mica tutti quelli che incontro devono conoscere per forza che sono malata, anche perché odio i momenti imbarazzanti come questo!"
"Posso immaginare quanto sia duro affrontare e vivere un momento così difficile" mi rispose con sguardo malinconico.
"Quello che più mi fa male non è il mio dolore, ma quello causato alla mia famiglia, quando ti diagnosticano una malattia del genere non ti rendi davvero conto di quello che ti aspetta, il dolore è sia fisico che mentale, ci sono davvero tante cose brutte, però se c'è anche solo una cosa positiva è che riscopri davvero te stesso, nuove passioni e, le persone che davvero ti vogliono bene, inoltre sono tutti più buoni, come te ad esempio, in questo momento non sei più un cazzone..." scoppiammo a ridere.

A una Vita da TeWhere stories live. Discover now