III. Il Regalo per Milo♕

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Era il gran giorno e tutto era pronto per la grande festa di compleanno per Milo.

Io e mia madre avevamo organizzato e preparato tutto nei minimi dettagli, dal cibo, che in Italia conta quasi quanto i regali, sino a i fiori, i festoni e la musica, il tema ovviamente non poteva che essere la Ferrari.

La torta l'avevo decorata io personalmente, infatti in quei mesi di inattività da qualsiasi cosa, avevo seguito anche un piccolo corso di cake design che mi aveva fatto scoprire un'altra mia passione latente.

Attraverso la musica, i libri, la pittura e la cucina potevo fuggire da quella realtà che a volte mi sembrava troppo crudele e difficile.

Alcuni giorni era come avere un cappio intorno al collo, dal quale non riuscivo a liberarmi e che non mi permetteva di respirare, avevo dovuto affrontare parecchi attacchi di panico, che ero riuscita a superare attraverso gli incontri e la coltivazione delle mie svariate passioni.

Erano mesi che riflettevo su come organizzare al meglio il compleanno di Milo, anche perché diciotto anni si compiono una volta nella vita e per di più in Italia ha un significato profondo, poiché rappresenta l'entrata di un ragazzo nel mondo degli adulti.

Mia madre era da sempre una maniaca del controllo, per lei doveva essere tutto perfetto e curato nei minimi dettagli, l'unica cosa che era rimasta da preparare era la torta, che ovviamente era stata delegata a me.

Avevo pensato ad una torta tutta rossa con il logo della ferrari a sinistra e una macchina in pasta di zucchero a destra, con in mezzo la scritta "tanti auguri Milo".

Quella mattina eravamo riuscite a spedire Milo e mio padre fuori di casa, mentre io, mamma ed Aurora, una delle mie due migliori amiche, avevamo il compito di completare gli ultimi dettagli, in attesa dell'arrivo anche di Elena, che come al suo solito era in ritardo.

Noi tre eravamo l'esempio vivente che l'amicizia vera esiste.

C'eravamo conosciute alla tenera età di 6 anni e da quel momento non c'eravamo più separate. Viaggi, scuola, famiglia, avevamo condiviso tutto, tranne i fidanzati ovviamente...

Aurora era la classica ragazza acqua e sapone, studentessa modello, con un futuro già scritto.

Da lì a uno anno si sarebbe laureata in lettere e filosofia, per poi iniziare la sua agognata carriera da professoressa.

Era fidanzata con Matteo da ormai 10 anni, che consideravo una vita, visto che l'unica mia relazione, anzi frequentazione, più lunga mai avuta, erano stati 3 mesi con un ragazzo che nemmeno mi piaceva più di tanto.

Era però uno stretto amico di Matteo, quindi ci avevo provato più di altre volte, anche se alla fine l'avevo lasciato e in realtà non l'aveva presa molto bene...

Sicuramente era colpa del mio carattere e della fantasia che avevo sempre avuto dell'uomo perfetto, che a detta di Elena non esisteva.

Lei al contrario di Aurora, aveva frequentato più o meno la metà dei ragazzi di Monza,  da sempre le piaceva divertirsi e godersi la vita.

ll viaggio più matto che avevamo fatto era stato ad Ibiza, organizzato e pianificato da Elena ovviamente.

Ogni notte era una festa in discoteca, ballavamo fino alle cinque del mattino, per poi tornare in albergo, o in alternativa ci sdraiavamo direttamente in spiaggia in attesa del sorgere del sole.

Per quanto mi riguarda, era il momento più bello della giornata, non c'è nulla di più emozionante che assistere ad un tramonto sul mare con le tue due migliori amiche.

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