II. Stephan⭑ (Parte 2)

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Suonò il citofono, era Alex.

"Ehi, come va bro?"

"Tutto bene, invece te che mi racconti?" mi domandò Alex appena varcata la porta di casa.

"Mah niente di che, ho parlato con Gianluca e l'ho rassicurato che questo Gran premio d'Italia sarà mio, come l'anno scorso, non deluderò i miei fan"

"Beh su questo non ho alcun dubbio, senti a proposito del GP, ti devo chiedere un favore"

"Ok, però chiedimelo in macchina che dobbiamo sbrigarci, prima della serata dobbiamo andare a cena fuori con Natalia e Roberta"

"Va bene, andiamo!"

Salimmo in auto e senza aspettare nemmeno di girare la chiave di accessione della macchina

"Ho conosciuto una persona, una donna davvero speciale..."

"Oh no ancora Alex!?!? Vabbè dai, racconta" gli risposi sconsolato

"Ma questa volta è diverso davvero!"

" Si, certo dici sempre così... Dai su continua"

"L'ho conosciuta grazie alla fidanzata di mio fratello Ben, ci siamo incontrati durante la tua festa di compleanno, poi ho insistito con Ben per fare un'uscita a quattro e da lì è iniziato tutto, solo che l'altra sera le ho promesso una cosa..."

"Oh no, che le hai promesso? lo sai che non bisogna MAI promettere nulla alle donne"

"Il punto è che lei ha iniziato con il dirmi che adora la Formula 1 e che le sarebbe piaciuto poter assistere ad una gara dal vivo, quindi le ho promesso che l'avrei portata al GP di Monza perchè sono il migliore amico del pilota più forte del mondo" mi rispose, girandosi verso di me, con un sorriso più falso di una moneta da tre euro.

"Se fosse per me ti darei i biglietti anche adesso, però devo sentire Gianluca, lo sai che a queste cose non ci penso io, appena arriviamo a Milano lo chiamo e avrai i tuoi biglietti e si spera anche qualcos'altro dopo..."

Scoppiammo a ridere.

"Sei il migliore, bro"

Arrivati sotto casa di Natalia, che come al solito era in ritardo, Alex decise di raccontarmi, anzi romanzarmi, tutta la storia di come aveva conosciuto quella tipa, il perché era diversa da tutte le altre e bla bla bla...

Al contrario di me, che ero una persona molto realista e con i piedi ben saldi a terra, Alex era il classico romantico, che ogni volta che una ragazza mostrava interesse verso di lui, non ci capiva più nulla, già iniziava ad immaginare il loro futuro insieme, matrimonio, figli, casa vacanze, un pazzo completo dal mio punto di vista.

Io e quelli del gruppo lo chiamavamo il "principe azzurro", perché era il tipico ragazzo che tutte le mamme sognano per le proprie figlie: fedele, con la testa sulle spalle e con un buon lavoro, il classico uomo da sposare, definito così anche da alcune donne.

Purtroppo per Alex, fino a quel momento, aveva incontrato solo donne che non la pensavano così, infatti appena iniziava a parlare di un futuro insieme, di impegnarsi veramente e di matrimonio, scappavano tutte, sparivano, letteralmente.

Niente più messaggi e chiamate poi, dopo settimane, riapparivano magicamente con il classico messaggio, "scusami, te sei perfetto però..." oppure "sei troppo per me, perdonami ma io ancora non sono pronta per una cosa seria".

Ogni volta per lui era una coltellata, però non demordeva, non si era mai arreso e dopo essere andato al tappeto, si era sempre rialzato, determinato più di prima.

A una Vita da TeWhere stories live. Discover now