Don't throw yourself away

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La stanza ventisei era proprio di fronte a lei. Era andata da sola, Yuri era parecchio stanca e per a causa del fuso orario per questo motivo andò subito in camera. 

Sun-hi prese il telefono e scrisse a Jimin, leggendo così anche il messaggio che gli aveva scritto il giorno prima. 

Sun-hi > Park

Niente di che, mi andava di ricordartelo. Cosa fai?

Jimin fu subito online e lesse velocemente il messaggio. 

Park

Sto in camera, da solo tra l'altro. Hobi-hyung è uscito con Tae e Kook. Tu piuttosto perché mi rispondi solo adesso?

Scrisse così velocemente e sospirò sedendosi sul letto. Sun-hi nel frattempo si torturava le pellicine delle dita, pensando a cosa rispondere.

Sun-hi> Park

Ho avuto dei problemi con il telefono. -mentì.

Comunque, perché non sei uscito anche tu? Insomma è sabato sera. 

Park

Non mi andava. -rispose passandosi una mano tra i capelli biondi.

Mi manchi. -riuscì a scrivere finalmente.

Sun-hi> Park

Nella stanza ventisei che tipo di vista c'è? -scrisse sorridendo come una bambina, aspettando la sua risposta. 

Jimin storse il naso e assottigliò gli occhi, leggendo più volte quel messaggio. Rivolse lo sguardo verso la porta.

Park

Perché me lo chiedi?

Sun-hi> Park

Beh, la stanza di Jin e Yoongi è così tristeee! -quasi rise.

-"Ma mi state prendendo in giro?" -sussurrò Jimin, a se stesso e guardandosi intorno, come se dietro qualche mobile della stanza potesse esserci qualcuno nascosto. 

Poi puntò dritto lo sguardo verso la porta, ed un messaggio di Sun-hi lo fece scattare di nuovo. 

Sun-hi 

Pensi di aprire o di lasciarmi qui fuori?

Jimin lanciò il cellulare sul letto, avvicinandosi  lentamente alla porta. -"Cristo, spero di non star sognando." 

Aprì di scatto la porta, ritrovandosi il piccolo faccino di Sun-hi sorridergli con gli occhi lucidi e le guance arrossite. 

-"Ciao Park." -rise. 

-"Sei davvero qui?" -chiese uscendo la testa e guardando a destra e sinistra nel corridoio. 

-"Suppongo di sì." -rise ancora e gli accarezzò una guancia. 

Jimin la fissò per altri interminabili secondi, come se fosse un sogno. La ragazza, unica per cui provava qualcosa di indescrivibile, era proprio lì, e lui era un'idol, poteva permettersi molti lussi, tranne quello di provare amore verso qualcun altro se non se stesso. E Jimin non aveva mai amato se stesso, aveva imparato a farlo grazie a Min Sun-hi. Amando Min Sun-hi riuscì ad amare anche Park Jimin. 

Ed in quel momento il biondo rise dentro di sé, perché aveva sempre cercato di sembrare forte agli occhi degli altri, e per tutto quello che aveva passato fondamentalmente era piuttosto forte, ma in quell'istante di fronte alla sorella di un suo hyung lui si sentì debole. Il cuore iniziò a battere sempre più velocemente e sembrò fermarsi quando le sue labbra premettero su quelle di Sun-hi.

Don't throw yourself awayWhere stories live. Discover now