Loving is not a fault.

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 Consigliabile leggere il capitolo con Lovely (Billie Eilish/ Khalid) in sotto fondo <3



-"Aspetta un attimo Sun. Parliamone." -esordì Sol standole attaccata, ma Sun-hi non voleva sentire ragioni, aveva deciso di fare la valigia e tornare a casa.

-"Non c'è nulla di cui parlare." -sentenziò sedendosi sopra la valigia, con l'intendo di riuscire a chiuderla nonostante fosse davvero piena. -"Pubblicherò quel libro, che gli piaccia oppure no."

-"D'accordo, ma perché andartene? C'è Yoongi, resta per lui." -incrociò le braccia al petto, lo sguardo affranto e rammaricato.

-"Per quanto io ami mio fratello non posso restare qui. Starei soltanto male, mi dispiace tanto." -sospirò chiudendo finalmente la zip della valigia.

-"Ma siamo appena arrivati."

-"Non posso. Vi rimborserò dei soldi del biglietto aereo." -infilò la sua felpa grigia e si mise il cappuccio.

-"Ma figurati, non è questo il problema. Sei la sorella di un'idol, non ci devi niente." -fece cadere le braccia lungo i fianchi e le si avvicinò. In cuor suo sapeva che non sarebbe riuscita a dissuadere Sun-hi dall'andarsene. 

Sun-hi incatenò lo sguardo a quello di Sol, ma i suoi occhi esprimevano il dolore che stava provando, era come se il suo cuore si fosse del tutto spezzato. Ad un certo punto, in quello scambio di sguardi, Sol annuì e così fece Sun-hi. Era inutile provarci.

-"Devo parlare con Yoongi." 

-"Ti chiamo un taxi." -sospirò Sol dirigendosi verso il telefono. 

Sun-hi andò in bagno a sciacquarsi il viso arrossato e impastato dal pianto, dopodiché si diresse verso le stanze dove alloggiavano gli altri ragazzi.

Si ritrovò davanti alla porta condivisa da Seokjin e Yoongi. Prese diversi respiri, dubitando della sua scelta, se fosse giusta o sbagliata. Ma era più che sicura che vedere Jimin ogni giorno l'avrebbe distrutta, doveva finire il libro e non avrebbe dovuto avere distrazioni. 

Il libro in sé però era comunque un grande problema, poiché il finale non sarebbe stato reale bensì finto.

-"Che ci fai qui?"

Sun-hi balzò e si voltò verso quella voce. 

-"Cristo, Taehyung." -sibilò sottovoce reggendosi la fronte.

-"Perché bisbigli?" -disse sottovoce a sua volta. 

-"Perché sono quasi le due di notte." -rispose ovvia. 

-"Ma hai pianto?" -assottigliò lo sguardo e il suo sorriso scemò, le accarezzò lo zigomo con un dito. 

Sun-hi abbassò lo sguardo e chiuse gli occhi godendosi il tocco delle dita di Taehyung, senza rispondere: la risposta era più che evidente. 

-"Perché?" -chiede ancora Taehyung.

La ragazza esitò per qualche secondo, ma d'altronde prima o poi lo avrebbe scoperto. -"Torno in Corea." 

Taehyung allargò le sopracciglia e impallidì, smise di accarezzarla. 

-"Come mai? È successo qualcosa?" -iniziò ad agitarsi. 

Taehyung era un ragazzo strano, diciamo che Sun-hi non era mai riuscita ad inquadrarlo. A volte si mostrava taciturno e sulle sue, altre rumoroso e pimpante. Sun-hi aveva sempre pensato che chiunque avesse i propri mostri, e pensava che anche Taehyung avesse i suoi, probabilmente era molto bravo a nasconderli. Per non allarmare il gruppo cercava di non far notare la sua tristezza o altro, si mostrava disponibile per chiunque così come Hoseok. 

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