Im fine

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Sun-hi se ne stava in balcone e si era accesa la seconda sigaretta dopo ben 30 minuti che era lì. 
In sala stava per esplodere una bomba: Park Jimin. Ma lei non ne era a conoscenza.

Non faceva che tormentarsi, credeva di essere un problema, come sempre d'altronde. Jimin le aveva solo portato alla mente i bruttissimi ricordi che lei non voleva di certo tornare a pensare. Ma il ragazzo non sapeva mica del passato della ragazza, non sarebbe mai potuto arrivare a pensare una cosa del genere, che lei avesse passato tutto quello che stava passando adesso lui.

La ragazza si rigirava sulle dita la sigaretta arrivata quasi al culmine, l'istinto le stava suggerendo qualcosa. Qualcosa che Sun-hi, purtroppo, non rifiutò di compire. Un'azione che le avrebbe provocato l'ennesima cicatrice. Avvicinò la sigaretta al suo polso sinistro e la premette con forza sulla sua pelle spegnendola definitivamente. Si morse violentemente il labbro inferiore, fino a sentire il sapore metallico del sangue bagnarle la bocca.

Ma la ragazza non aveva sentito il rumore dei passi alle sue spalle. Passi leggeri e lievi, come se il soggetto non volesse farsi sentire.

-"Ma che cazzo stai facendo?" -si avvicinò di scatto a lei prendendole il braccio e facendo così cadere la sigaretta, ormai spenta, dal balcone.

Sun-hi scontrò lo sguardo dell'ultima persona che avrebbe voluto vedere in quel momento.

-"J-Jimin? Lasciami!" -cercò di dimenarsi ma il ragazzo era rimasto come incantato dalle cicatrici e dal tatuaggio  sul braccio della ragazza, così tanto che non si rese conto di aver esposto una parte delle sue.

Gli occhi di lei si puntarono subito sulle poche parti di pelle rimaste scoperte del braccio di Jimin, subito dopo puntò gli occhi in quelli di lui. Appena quest'ultimo se ne accorse la lasciò subito non rompendo però il contatto che i suoi occhi avevano avuto con quelli di lei. Era come incatenato dal suo sguardo.

-"T-tu... non-" -non riuscì a creare una frase di senso compiuto perché Sun-hi scappò via. 

Jimin non la seguì, era ancora sconcertato. Non riusciva a credere che quella ragazza stesse male, ma non riuscì nemmeno a digerire il fatto che lui le avesse fatto male, senza nemmeno esserne a conoscenza. 

I suoi modi rudi la avevano fatta sentire in colpa, come se il problema fosse lei. Quando in realtà il problema era di quel periodo di merda che lui si era trovato costretto a vivere. A cercare di convivere con quelle voci nella sua testa.  Voci che continuavano ad urlargli contro facendolo sentire inutile e debole. Facendolo sentire un mostro.

Decise di cercare di eliminare quel momento appena vissuto dalla sua testa, di fare come se non fosse successo niente, di continuare ad essere il Jimin scontroso che lei aveva conosciuto. Non per ferirla, ma per allontanarla il più possibile da lui, come gli era stato suggerito dalla sua voce interiore.

Sun-hi ormai arrivata al termine del corridoio con il respiro affannoso, si posò una mano sul petto cercando di realizzare ciò che era appena successo. 

Jimin portava con se tutte quelle cicatrici proprio come lei. Non riusciva proprio a pensare che una persona come lui, famosa con tutto a sua disposizione, stesse così. Non mangiava, non dormiva, e si faceva del male, ma non solo fisico anche mentale.

Scosse la testa eliminando la raffica di pensieri che la stava per assalire e sospirò.

Personaggi famosi, come cantanti, attori o ballerini, sono quelli che sotto sotto nascondono i segreti più grandi. Segreti difficili da digerire ma facili da nascondere agli occhi dei fan e della gente che gli sta intorno. Basta avere degli occhi da cerbiatto, dei bei capelli e delle grosse labbra rosee più che seducenti, e poi sorridere come se tutto andasse bene. Ed è lì che dimostri agli altri di essere un essere umano perfetto, senza alcun tipo di difetto.

Don't throw yourself awayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora