Capitolo 46

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Il suono di un clacson mi fa sobbalzare. 

Alzo la testa dal telefono; stavo scrivendo a Eleanor quanto mi è piaciuto l'ultimo libro che ho letto. È uno di quelli che mi ha regalato lei; questa notte sono rimasta sveglia fino alle due per finirlo. 

La macchina di Gwen fa capolino dal fondo del vialetto. Sorrido automaticamente alla vista del trabiccolo rosso.

Non vedo la mia migliore amica da quella sera in cui ci ha presentato Sandy. Per Natale è andata in montagna con i genitori e il fratello, e ha deciso di passare il capodanno alle terme con la sua ragazza.

Theresa si ferma bruscamente a pochi metri da me.

Mi avvicino e mi appoggio alla portiera sporgendomi verso l'abitacolo. <<Alla buon ora. Stavo rischiando di prendermi una polmonite qui fuori.>>

<<Ti porto a scuola gratis e ti lamen...>> la frase le si blocca in gola quando vede la mia figura oltre il finestrino. Esce dalla macchina senza richiudere la portiera <<Aspetta...>> si guarda intorno <<Ho forse sbagliato indirizzo? Credevo di essere a casa di Rose Wright, ma quella che ho davanti somiglia più a Kendall Jenner.>> 

Rido. <<Che scema>>

Ritengo che il suo stupore sia dovuto al mio nuovo look.

Fa qualche balzo verso di me e mi abbraccia estasiata <<Rose, stai benissimo! Sei una figa assurda! Cioè, lo sei sempre stata, ma così... wow>> 

<<Non esagerare adesso. Sì, ho fatto delle modifiche ma niente di che>>

<<Oh, non fare la modesta per favore. Questa gonna in pelle ti sta da D-i-o, e devo assolutamente rubarti questi stivali... >> si sofferma sul mio soprabito accigliata <<Che fine ha fatto il tuo giaccone-salvagente?>>

<<È nell' armadio>> 

Fa un verso di esaltazione. <<E ti sei anche truccata! >>

<<Sì, giusto un po'.>>

Scosto la frangetta dal viso. Sì, ora ho la frangetta, be' non proprio frangetta. Mamma le ha chiamate curtain bangs,  se non sbaglio. Quando ho condiviso con lei il mio desiderio di cambiare acconciatura mi ha portata da Annie, la sua parrucchiera, la quale mi ha suggerito un taglio che avrebbe ''valorizzato la forma del viso e messo in risalto i punti di forza''. Perciò me li ha scalati, mi ha fatto queste curtain qualcosa e dei colpi di sole.

<<Ma chi sei? Che ne hai fatto della mia migliore amica?>>

<<L'ho lasciata a casa.>> aggancio la mano nel suo interno gomito e la trascino verso l'auto. <<Saliamo in macchina ora,  questa gonna non è affatto adatta alle temperature invernali.>> 

Avevo promesso a me stessa che non avrei mai più indossato gonne dopo l'esperienza della festa.
Tuttavia la nuova me necessita vestiti nuovi, oltre a trucco e capelli.
Voglio distaccarmi in tutti i sensi da quella che ero.

Nonostante il freddo amo questo outfit; quando mi sono vista allo specchio ho sorriso. Ho sorriso, sì. Proprio io, Rose Wright, ho sorriso guardandomi allo specchio, perché mi piaceva quello che vedevo. Ci è mancato poco che non mi scendesse una lacrima.

Per i primi cinque minuti Gwen non fa che spostare lo sguardo dalla strada a me alla strada e poi di nuovo a me, con un sorriso a dir poco eccessivo stampato in faccia. 

<<Piantala Gwen>> la rimprovero.

<<Scusa bellezza, ma non puoi presentarti così e poi pretendere che io non ti guardi.>> 

𝐒𝐄 𝐋'𝐀𝐌𝐎𝐑𝐄 𝐄̀ 𝐔𝐍𝐀 𝐋𝐄𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu