Capitolo 22

735 43 9
                                    


-Può crescere su terre
Dove non arriva il sole

Due settimana fa ho detto addio a Eleanor. È stato difficile non scoppiare a piangere ogni volta che la incrociavo in un corridoio e lei non mi rivolgeva nemmeno lo sguardo, o in cortile quando ero certa mi avesse vista ma non mi degnava di un briciolo di attenzione. Non posso biasimarla, probabilmente io mi comporterei nello stesso modo. Peró non mi aspettavo questa reazione da parte sua. È arrabbiata, ce l'ha con me, non posso fargliene una colpa dopotutto.

La cosa piú difficile da affrontare sono le lezioni. Stare nella stessa stanza con lei e sapere che se potesse magari mi caccerebbe via dall'aula. Sentire la sua voce per un'ora intera e sapere che quello sará l'unico momento della settimana in cui potrò udirla. Sentire il suo profumo nell'aria e sapere che non ne saró piú avvolta quando mi abbraccia. Questo sí che fa male.

Non avrei mai pensato di arrivare a questo punto. Al punto in cui cerco una persona cosí tanto da sentirmi mancare l'ossigeno se non mi guarda.

Sono arrivata anche ad odiare le ore di letteratura perchè mi fa male vederla. Mi sento una persona orribile per quello che le ho fatto, come se non meritassi di assorbire la sua cultura. Quando la vedo riesco solo a pensare a quello che le ho detto. E le sue parole "non vuoi piú stare con me" sono la parte piú dolorosa.

Impressa nella mia retina c'è ancora l'immagine del suo viso in lacrime le mentre pronuncia, è un'immagine che non riesco a cancellare, qualsiasi cosa faccia me la ritrovo davanti.

Poi però arrivano tutti i ricordi belli e mi rendo conto che sono proprio loro a colpire il mio cuore. Perchè so che non ce ne saranno altri.

La cosa positiva di tutta questa storia è che almeno non mi sento più in colpa nei confronti di Roy. Almeno so che non gli farò piú del male. Almeno questo mi procura un po' di pace e serenità. Dopotutto è proprio per Roy che l'ho fatto.

Abbasso lo sguardo, il libro aperto sulle mie ginocchia è fermo ancora alle stesse pagine di un'ora fa. Pensavo che leggere mi avrebbe aiutata a distrarmi, invece nemmeno la lettura è riuscita a venire in mio soccorso.

Richiudo il libro sbuffando e lo getto al lato opposto del letto. Mi volto su un fianco e abbraccio il cuscino.

È un grigio venerdí di inizio Ottobre. Fuori sta piovendo, il tempo perfetto per rispecchiare il mio umore. Non so perchè mi sento cosí triste e con un dolore nel cuore, quando in realtá dovrei solo sentirmi meglio dopo aver messo il punto al capitolo Eleanor.

Una vibrazione si diffonde sul letto.
Con meno entusiasmo di quello che mi aspettavo allungo il braccio verso il telefono, è Roy che mi sta chiamando.

<<Ei>>

<<Ce l'abbiamo fatta>> esulta dall'altro capo

Non ho idea di che cosa stia parlando <<A fare cosa?>>

<<Il presidente Dwight della Sofas Corporation ha scelto noi. Proprio noi, capisci?>> la sua voce è piú alta di parecchi decibel <<Io sono... sono... ah, Rose, sono cosí felice. Insomma dopo tutto quel lavoro... papá è cosí fiero di me.>>

<<Congratulazioni, sono fiera di te anche io>> e lo penso davvero.

<Dio Rose, è il giorno piú bello di sempre... be' a parte il giorno in cui ci siamo baciati la prima volta. Ti amo da impazzire, amo il mio lavoro, amo tutto. Potrei scoppiare di gioia.>>

Sentirlo così felice mi migliora l'umore.
<<Fai bene a essere felice, hai lavorato sodo. Te lo meriti.>>

<<Grazie piccola. Dobbiamo festeggiare, è una vittoria enorme per l'azienda. Ti amo a dopo.>>

𝐒𝐄 𝐋'𝐀𝐌𝐎𝐑𝐄 𝐄̀ 𝐔𝐍𝐀 𝐋𝐄𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄Where stories live. Discover now