Capitolo 38

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I raggi del sole si riflettono sulla distesa di neve producendo dei puntini luminosi che brillano di un bianco candido. Dalla finestra grande del salone c'è un panorama che toglie il fiato. Porto la tazza alle labbra, l'aroma al melograno e pesca mi avvolge e la scia fumante del tè scalda la punta del mio naso.

Mi sto godendo il mio primo giorno di vacanze natalizie quando una voce alle spalle mi fa sobbalzare. È la mamma, tutta trafelata, che entra nella stanza. <<Accidenti, non riesco a trovare i preventivi della Weaver Weddings. Per caso li hai visti?>>

Quel momento di pace è durato addirittura cinque minuti. Da quando la mamma e Jason hanno ripreso a organizzare il matrimonio è tutto un dov'è questo, dov'è quello, devo chiamare tizio, rispondere a quell'altro, devo prenotare qui o lá.

Sono entusiasta che stiano andando avanti con la loro vita e che si siano decisi finalmente a pensare a loro stessi, solo che mi piacerebbe che la mamma fosse più... rilassata.

<<Forse è nella tua cartella piena di documenti, depliant, biglietti da visita e tutte le cose del matrimonio con l'etichetta matrimonio?>> dico in tono ironico ma lei non è abbastanza concentrata per sentirmi.

<<Ho cercato dappertutto... e sai cos'altro non trovo?>>

<<Un po' di pace? Tempo per me?... La tua spazzola?>> l'ultima è riferita alla sua massa arrufata di capelli che mi ricorda vagamente un nido.

Mi fulmina con lo sguardo riducendo gli occhi a due fessure. <<Non mi fai ridere, furbetta>>

Al contrario, rido. <<Devi stare tranquilla, mamma>> allungo una mano per invitarla a prendere posto insieme sul sofà. <<Smettila di stressarti per ogni piccola cosa.>>

<<Lo so che forse mi preoccupo di cose inutili... voglio solo che sia tutto perfetto: il ristorante, la cerimonia, la location, i tavoli, le decorazioni, i fiori...>> sbuffa.

Credo di sapere perché sia così importante per lei. Visto come è finito l'ultimo matrimonio ha il terrore che se tutto non è curato nei minimi dettagli andrà in contro alla stessa sorte.

<<Non saranno i fiori né il ristorante né il ricamo delle tovaglie a decretare la perfezione di queste nozze. L'importante è che ci siete tu e Jason, che vi amate, e vi promettete di farlo per il resto della vostra vita.>> sorrido <<Questo è tutto ciò che conta, il resto è solo contorno.>>

Adoro sentire uscire parole cosí cariche di sentimento dalla mia bocca. Ci devo ancora fare l'abitudine.

Le porgo la tazza con il tè ancora bollente, la prende tra le mani, ne osserva un po' il contenuto e poi beve. <<Hai ragione>> dice <<E poi non credo che a Jason importi così tanto se la navata sará color ciclamino o turchese>>

Annuisco e mi riprendo la tazza. <<Perché non ti fai un bagno caldo, leggi un libro, fai un po' di yoga...mh?>>

<<Sai una cosa? Credo che lo farò, me lo merito.>> batte la mano sul ginocchio, decisa.

Sorrido, soddisfatta che la mia missione abbia avuto successo.

Mi ruba di nuovo il tè e prende un lungo sorso <<A che ora esci stasera?>> chiede.

<<Jamal passa a prendermi alle otto e mezza.>> rispondo.

<<D'accordo, non fare tardi.>> si alza in piedi e prima di uscire dalla sala si volta con espressione solenne puntandomi contro un dito <<Ma se fai tardi avvisa.>>

Alzo il pollice destro.

Gwen ha finalmente deciso che è arrivato il momento giusto per presentarmi Sandy. L'ho tormentata piú volte sull'argomento.
"Scusa se voglio conoscere la ragazza che ha rubato il cuore della mia migliore amica" le ho  detto. E questo, piú un altra decina di suppliche, l'ha convinta.

𝐒𝐄 𝐋'𝐀𝐌𝐎𝐑𝐄 𝐄̀ 𝐔𝐍𝐀 𝐋𝐄𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄Where stories live. Discover now