Capitolo 10

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-Sederti sulle scale
lasciarti senza parole


Era reale.
Non era solo nella mia testa.
C'è qualcosa.
Lei prova qualcosa, è tutto lí, è tutto scritto su quel foglietto.

"l'effetto che mi fai quando ti ho davanti"

Questa volta non mi immagino niente, è tutto vero.

Non so neanche come dovrei reagire. Non so cosa pensare.
Cosa dovrei provare?

Come ci si sente se la tua professoressa di letteratura ti dice che "sei bellissima" e che le fai "effetto"?

Ecco perché era rimasta lí quando invece tutti erano andati via, ecco perché aveva il mio libro in mano.

Sapeva che sarei tornata a prenderlo.
Mi stava aspettando.

Poi collego tutto quanto.

Tutte quello che mi ha detto, tutti gli sguardi, i contatti fisici, il preoccuparsi per me.

Io le faccio effetto.
Stento a crederci, mai avrei creduto possibile di poter fare provare ad una come lei.

Cerco di realizzare quello che ho letto ma mi sembra tutto cosi surreale.

Ma ora arriva la parte peggiore: ha sentito tutto quello che ho detto a Gwen.

Quel dannato finestrino! Lo sapevo che qualcuno ci aveva sentite.

Mi maledico una decina di volte per non aver chiesto a Gwen di abbassarlo prima di parlare.

Perchè sei cosi stupida? Perchè?

Vorrei sparire dalla faccia della terra in questo momento.

Lei lo sa.
Sa che cosa ho fatto.

Penserá che sono una maniaca ninfomane.

Come faccio a presentarmi a scuola d'ora in poi? Dovrei traslocare, cambiare identità, tingermi i capelli e iniziare una nuova vita.

Ho ancora il fiatone e sono ancora saldamente attaccata al muro come se staccandomi potessi cadere a terra.

Mamma si avvicina <<Rose, ti senti male?>>

<<No>> rispondo prontamente <<Solo un calo di zuccheri. Torno subito.>>

Raccolgo il foglio da terra e corro in bagno.
Chiudo la porta e mi appoggio al lavandino, mi sciacquo il viso con dell'acqua fredda, cerco di mettere insieme i pensieri, di metabolizzare.

Ok, ok, calma, calma.
Everest, Everest, Everest.

Questo biglietto è la goccia che fa traboccare il vaso. Tutto questo è troppo, sono successe troppe cose in questi giorni, troppe cose da mettere insieme.

Non ci capisco nulla.

Mi asciugo il viso e prendo in mano il telefono: apro il contatto di Gwen. Sono cosí agitata che mi scivola nel lavandino. Lo riprendo e clicco sull'icona della chiamata.

Ti prego rispondi, ti prego rispondi, ti prego rispondi

Dopo aver lasciato il telefono squillare a vuoto, riattacco. Provo altre due volte ma niente. Gwen deve stare ancora facendo la baby sitter a Tommy.

Apro la chat e le lascio cinque messaggi

Richiamami appena puoi.

È urgente.

Sto impazzendo.

Ti prego.

Non so che fare.

𝐒𝐄 𝐋'𝐀𝐌𝐎𝐑𝐄 𝐄̀ 𝐔𝐍𝐀 𝐋𝐄𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄Where stories live. Discover now