La festa

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<< Oh cielo Keller non vedi che ancora ci stiamo preparando vai via! Torna dopo, grazie.>> gli dice Alisia esasperata subito dopo gli chiude la porta in faccia. << Penso che di questo passo non riuscirò a venire sta sera alla festa.>> sono seduta nel letto davanti al mio armadio aperto e non ho dei vestiti adatti per una festa, quei pochi che ho sono lunghi e leggeri per una perfetta campagnola. Guardare quei vestiti mi fa venire in mente i momenti passati al villaggio prima di venire qui, anche se non avevo molto quel poco mi bastava. Mi manca tanto la mia mantella rossa era l'unico indumento che portavo sempre con me quando uscivo, mi faceva sentire al sicuro e in qualche modo mi copriva dal mondo esterno, era davvero prezioso per me soprattutto perché me l'aveva regalato mia mamma. Chissà se avrò un finale felice pure io come Cappuccetto Rosso... << Evelyn prendi questo!>> mi strilla entusiasta Alisia. Mi giro e vedo che tiene con entrambe le mani un vestito bianco lungo un po' scollato di sopra << Po-posso?>> le chiedo titubante. << Certo! Tu sei mia amica e poi è un vestito che non mi piace più, penso che a te starebbe benissimo.>> Mi porge il vestito e lo prendo tra le mani, al tatto sembra così soffice come la seta si vede che è un vestito pregiato. << No, non posso accettare è troppo per me!>> << Evelyn non essere testarda se ho detto che puoi metterlo indossalo. Sta sera dobbiamo essere delle fighe assurde e tutti ci guarderanno, non abbiamo niente meno degli altri per una volta permettiti di indossare qualcosa di diverso che può piacerti.>> Le sue parole sembrano convincenti, a questo punto mi alzo e vado in bagno a prepararmi. Dopo buoni dieci minuti sono riuscita a infilare il vestito e non ha niente a che vedere con i soliti vestiti che indosso, questo è più aderente e fascia perfettamente le mie curve. Il vestito arriva fino alle caviglie con una gonna non molto ampia mentre di sopra mi fascia tutto l'addome fino alla parte bassa della mia schiena. Mentre due strati di tessuto che si legano nelle spalle coprono a malapena il mio seno, lasciando intravedere le sue curve, giuro di non aver mai visto un'immagine di me così bella e provocante al punto giusto. Esco subito dal bagno e mi faccio guardare da Alisia facendo una giravolta, lei mi guarda soddisfatta e dice << Sei divina!>>

Michael e Alisia sono affianco a me che aspettiamo l'arrivo di Nicholas, nell'attesa ascolto la loro conversazione che riguarda i loro genitori. << Tu appena li vedi sostieni il loro sguardo a testa alta, fagli capire che non hai paura di loro e che non ti importa della loro opinione.>> << E se non ce la facessi?>> chiede Alisia preoccupata. << Non hai niente da temere con me al mio fianco, dolcezza.>> È bello vedere come Michael sostiene Alisia nonostante lei è sempre stata ostinata nei suoi confronti, se lei cambiasse idea su di lui li vedrei davvero bene insieme. Passano i minuti ma ancora lui non arriva << Ma quanto ci mette a venire, la festa sarà pure iniziata. E poi dice a me di non tardare. Arrogante, presuntuoso e anche fastidioso.>> Se penso di dover guardare il suo solito ghigno in faccia lo stritolerei questa volta << Non lo sopporto, ma chi si crede di essere!>> dico forse a voce un po' troppo alta. Michael e Alisia si girano verso di me, i loro visi sbiancano di colpo come se avessero visto un fantasma e non capisco proprio cosa stiano guardando. Faccio un passo indietro e subito mi accorgo di star calpestando qualcosa, abbasso lo sguardo e vedo una scarpa nera lucida. Alzo lo sguardo e vedo Nicholas nel suo splendore da cattivo ragazzo, i suoi capelli folti e morbidi ricadono nella sua fronte ondulati. Indossa un semplice completo nero, una camicia con i primi bottoni sbottonati e un pantalone aderente. Questo completo risalta i suoi muscoli definiti del petto e si nota quanto le sue spalle siano larghe, solo ora mi accorgo che è alto il doppio di me. << Evelyn.>> dice il mio nome con durezza, senza un accenno di dolore dopo avergli pestato il piede. << Si?>> dico flebilmente mentre abbasso lo sguardo dalla vergogna avrà sentito tutto lo so. << Sono le 20 in punto.>> dice alzando lievemente il suo polso mentre guarda l'orologio. Oh caspita! << Si esatto, caspita... Sei incantevole tanto quanto nociva per i miei occhi e le mie orecchie. Ma questo non sarà un problema, fragolina.>> << Uffa mi hai stufata, usa il mio nome!>> << E perché?>> si avvicina di un passo io mi allontano subito con il corpo ma lui afferra una ciocca dei miei capelli leggermente mossi, passa le sue dita delicatamente e dice << La fragola mi ricorda il colore del tuoi capelli, sono così belli.>> Do uno schiaffo alla sua mano per toglierla e gli dico con freddezza << Andiamo.>> Lui mi guarda di sottecchi divertito per nulla turbato dal mio comportamento ostinato e iniziamo ad incamminarci l'uno di fianco all'altro. So perfettamente che il suo scopo è un altro.

L'angelo è quiWhere stories live. Discover now