Un cuore spezzato

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"Quando il tempo si ferma, cosa succederà?"

<<Mamma guarda due farfalle bianche!>> lei mi guarda e mi sorride << Sono veramente belle. Ma sai cosa è più bella?>> la guardo incuriosita e continua a dire << Una rosa Evelyn. È delicata e il suo colore sboccia d'amore, avrei tanto voluta vederne una ma sono così rare proprio come te.>> lei mi dice sempre che questa mia particolarità di essere umana mi rende rara e bella come una rosa, riesce a trasformare le cose brutte in belle facendomi sentire apprezzata. Le prendo una mano e le dico << Se da grande ne vedrò una te la porterò.>> << apprezzo il tuo gesto ma devi sapere che le rose hanno le spine, non sarà facile prenderne una.>> la sua risposta crea delusione dentro di me e le chiedo << Perché hanno le spine?>> << Perché si proteggono dal mondo e non sarà mai puro quanto loro.>> Lei mi fa cenno di sedermi davanti a lei mentre fa danzare le sue mani nel cielo, si alza un po' di vento e scompiglia i miei capelli.<< Sai c'è una favola che racconta di una bambina altrettanto delicata e bella come la rosa si chiama Cappuccetto Rosso.>>

<< Okay allora tu bussi, io distraggo le guardie.>> la guardo spaventata << Ne sei sicura?>> lei mi sorride e risponde << No ma male che vada non ci fanno più uscire e ci faranno fare lezioni extra.>> << Spero di no non posso sopportare altre ore con il prof Carter, un incubo.>> tutte e due ridiamo e poi lei mi fa cenno di iniziare il piano che abbiamo elaborato. Ci avviciniamo al portone e busso con decisione nel mentre le porte si aprono Alisia si prepara subito per dire un incantesimo di sonnolenza. Si presentano davanti a noi le guardie che guardano severi i nostri volti ma lei non gli dà tempo di parlare che subito partono due strisce d'acqua e avvolgono le guardie che cadono a terra in un sonno profondo. Vedo Alisia fare i salti di gioia << Finalmente un incantesimo che mi è uscito bene.>> la guardo e le dico << Va bene i festeggiamenti sono riservati a dopo, ora dobbiamo scappare a meno che tu non voglia che ci scoprano.>> mi raggiunge e ci mettiamo a correre fuori per superare più velocemente possibile il ponte che separa l'Accademia dal resto della città. <<Quanto durerà l'incantesimo?>> lei ci pensa su e dice << circa qualche oretta.>> le sorrido e dico << sei incredibile.>> Lei si guarda intorno e dice << Qua ci dovrebbe essere un portale.>> io la guardo in attesa che trova qualcosa, dopo un po' la vedo appoggiare una mano in aria e si gira verso di me. << Dai vieni, l'ho trovato.>> << Ma qua non c'è nessuna statua come fai a trovarlo?>> le chiedo curiosa. << Quando non ci sono le statue puoi sempre trovare dei punti dove c'è un'alta concentrazione di energia e creare tu stessa un portale. Solo alcuni riescono a creare un portale senza un aiuto esterno o un punto concentrato di energia come in questo caso.>> La guardo confusa non capendo la sua spiegazione, a volte penso che la magia funziona in modo strano. Lei mi fa cenno di muovermi e mi avvicino prendendo la sua mano. Vedo un vortice che si forma sempre più grande e lei mi tira dentro. Dopo qualche secondo ci ritroviamo nella foresta vicino alla statua << Si, siamo arrivate. Vieni ti mostro dove abitavo con la mia famiglia.>> lei mi segue mentre percorriamo un lungo tratto del bosco << Alisia la tua famiglia com'è?>> << Noi, non andiamo molto d'accordo, sono l'ultima tra i tre fratelli che ho e tutti usiamo magie diverse. Ma già quando avevo dieci anni mi hanno cacciata da casa portandomi all'Accademia perché non volevano una figlia con dei problemi come me. Come ti avevo già detto non riesco a usare bene la magia ed è raro che qualcosa mi esca bene tipo quello di oggi, diciamo che è un incantesimo che uso spesso per questo ha fatto effetto.>> La guardo incuriosita e le chiedo <<Perché lo usi spesso? >> lei mi guarda in modo serio e risponde << È da un po' di tempo che la notte non riesco a dormire quindi più e più volte provavo questo incantesimo affinché potessi dormire qualche oretta, dopo tanti tentativi ci sono riuscita. Per questo mi alleno ogni sera per superare me stessa.>> << Mi dispiace Alisia, hai avuto una vita così difficile ma sono contenta che tu c'è l'abbia fatta in qualche modo, non è facile affrontare situazioni difficili soprattutto se non si ha la compagnia. Probabilmente se fossi stata in una situazione del genere non sarei riuscita a sopportarla. >> << Non c'è bisogno che mi compatisci ormai quel che è successo è successo ora pensiamo al presente.>> Annuisco e continuiamo a camminare finché ci ritroviamo fuori dalla foresta in mezzo a enormi campi << Ormai siamo quasi arrivati. Non è meraviglioso questo paesaggio!>> dico entusiasta. Lei guarda ogni angolo e concorda con me, superiamo le file di case accanto a noi e quando arriviamo davanti a una di marmo bianco ci fermiamo. Mi precipito subito a bussare e aspetto che mia madre apra, aspetto ancora qualche minuto ma la porta non si apre. << Sei sicura che sia in casa tua madre? Magari sarà uscita.>> << Di solito lei sta sempre a casa.>> guardo ancora spazientita la porta che non accenna ad aprirsi e noto che Alisia mi tocca la spalla. << Evelyn guarda a terra sull'uscio della porta.>> mi abbasso e vedo delle macchie di colore rosso le tocco e mi sporco le dita di terra. << Sinceramente non mi sembra un buon segno, forse dovremo andarcene perché il mio istinto mi urla di scappare.>> mi alzo di scatto e le dico << No neanche per sogno, se tu hai tanta paura puoi andare ma io rimango qui.>> << No certo che no, non ti lascio qui sola. Aspetta fammi passare vedo se riesco a percepire qualcosa oltre alla porta.>> si avvicina lentamente appoggia entrambe le mani nella porta e chiude gli occhi. << Non percepisco nessun battito quindi non c'è nessuno, solo che ho una strana sensazione.>> Lei spinge di più le mani e la porta cigola aprendosi un po', quando fa un passo in avanti per vedere dentro la vedo immobile girata di spalle. << Alisia allora? Hai trovato qualcosa?>> lei non mi risponde e continua a fissare il vuoto. Mi avvicino a lei << Insomma mi->> lo sguardo mi cade subito sulla persona distesa nel pavimento, rimango sorpresa tanto quanto Alisia e non ho parole per descrivere quello che vedo. << Com'è possibile!>> cado tremante vicino al corpo dissanguato di mia madre e avvicino la mia mano al suo viso sporco di sangue. << Mamma? Dimmi che sei ancora viva.>> la scuoto ma i suoi occhi sono chiusi << Mamma! Per favore rispondimi...>> il panico mi assale e il mio cuore viene travolto da mille emozioni. Alisia mi appoggia una mano nella spalla << Evelyn... lei ha uno squarcio nel petto.>> mi fermo per un istante, tutto si ferma anche le mie lacrime, non è possibile! Io non voglio crederci. L'unica che persona che... mi amava... davvero è morta. Sbatto le mani a terra e urlo così forte che tutto intorno a me si muove << MAMMA PERCHE'? PERCHE' PROPRIO TU! SIETE DEI STRONZI TUTTI QUANTI.>> << Evelyn, calmati per favore>> mi volto verso di lei e le urlo << NO, NON MI CALMO!>> dal nulla si alza un forte vento tale da scaraventarla contro la parete. In questo momento sono accecata dalla rabbia che non capisco più niente, guardo in basso il corpo di mia madre << Ora che non ci sei, chi mi aiuterà? Chi mi risolleverà il morale quando sarò giù? Chi mi difenderà quando gli altri mi disprezzeranno? Chi dirà a mio padre di smetterla di alzarmi le mani? CHI È CHE MI DIRA' CHE NON SARO' PIU' SOLA UN GIORNO!>> il mio cuore sembra quasi uscirmi dal petto e il mio respiro si fa sempre più corto. È impossibile descrivere la disperazione che provo in questo momento ma la cosa più brutta di tutte è la consapevolezza che mi devasta il cuore. Qualcuno batte le mani e si materializza un uomo giovane, vestito elegante con i capelli divisi da una riga centrale che gli ricadono in fronte. << Bene, bene chi abbiamo qui? La figlia dei Riley?>> nel mentre mi guarda ride, io non gli rispondo e lo ignoro. Inaspettatamente lo sento dietro di me e mi scosta i capelli dal collo << Perché sei così taciturna? Eppure fino a poco fa parlavi anche tanto.>> mi giro fulminandolo con lo sguardo << Sei stato tu?>> lui cammina intorno a me e dice << Può darsi.>> << Come ti sei permesso a fare una cosa del genere!>> la sua espressione diventa seria << È mio compito purificare la Terra.>> a questa sua risposta alzo di più il tono della voce << E come? Uccidendo tanti innocenti?>> guarda in basso e infila le mani nelle tasche << Ah, Ah non credo siano innocenti come tu credi. Loro distruggono la Terra, noi la salviamo.>> Accanto a me sento la voce di Alisia che cerca di alzarsi da terra << Evelyn che sta succedendo?>> l'uomo guarda prima lei e poi me. Capendo che lui sta tramando qualcosa vado da Alisia e le metto un braccio intorno al mio collo per aiutarla ad alzarsi <<Non ti avvicinare mostro!>> Solleva gli angoli delle labbra e dice << Uh, che paura! Ma qua->> interrompe la frase e non mi accorgo che lui si è preso Alisia spingendomi lontano da loro << i mostri siete voi.>> Sento sussurrare di nuovo una voce a me nota << Chiamami>> la mano dell'uomo avvolge la faccia di Alisia. << Chiamami, ancora.>> chi sei tu? << Chiamami presto!>> <<Ora sarà la fine per la tua amica e poi avrò il piacere di assaporare il tuo sangue Riley.>> avanzo di uno, due passi per arrivare faccia a faccia con lui e dalla mia voce esce una sola parola << Eterea!>> Si gira di scatto verso di me spaventato e tutto si ferma, i corpi di Alisia e dell'uomo sono fermi nell'istante in cui ho pronunciato quel nome, il tempo si è fermato. Solo io posso muovermi e vedo il mio corpo illuminato da un'intensa luce bianca dalla quale esce una sfera bianca che inizia a prendere la forma di una giovane donna. I suoi capelli bianchi sono fluenti e lunghi, indossa un abito bianco che fluttua nell'aria lasciando intravedere uno spacco nella gamba e nelle mani tiene una sfera. Alza gli occhi verso di me << Piacere sono Eterea.>> trasmette un inquietante calma come se niente possa scalfirla, avanzo verso di lei << Quindi sei tu quella voce?>> << Ne parleremo magari un'altra volta ma ricordati che tu sei potente, vedrai che la Luna ti assiste.>> Si gira verso di lui e con un dito tocca la sua fronte << Torna all'inferno.>> appena pronuncia la frase sento il suono di una goccia d'acqua che cade e subito si crea una forte luce che avvolge l'uomo e tutto svanisce. La donna mi sorride e diventa pura luce che torna dentro di me. Tutto continua a scorrere nel suo regolare tempo e vedo Alisia con gli occhi sgranati che cerca di mantenere l'equilibrio poggiando i piedi a terra << Che è successo? Stavo per essere colpita e c'era uno davanti a me!>> cerco di elaborare tutto quello che è successo e mi rivolgo a lei << Era un demone e ora è sparito, puoi stare tranquilla.>> mi risponde con voce scettica << Oh sì posso stare tranquilla, te l'avevo detto che ci avrebbero  attaccato.>> la guardo con una sorta di dispiacere << Io sentivo che sarebbe andata a finire bene, devi fidarti di me.>> sospira e dice << Grazie per avermi aiutata, non so tu come abbia fatto ma di questo ne parleremo dopo. Devi fidarti anche tu di me.>> mi viene incontro e mi abbraccia forte accarezzandomi i capelli, questo gesto mi fa piangere e sento come se il mio cuore andasse in frantumi e sussurro con voce triste << mamma...>> 

L'angelo è quiWhere stories live. Discover now