Una rosa nera

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Cammino in mezzo ai campi che terminano all'inizio della foresta e i bisbigli delle persone si fanno sempre più lontani. Finalmente sono libera, ogni mattina passo sempre qui perché la quiete e la bellezza della natura mi fa stare bene e non devo dare conto a nessuno. Di solito mentre cammino in mezzo agli alberi mi capita di trovare spesso delle margherite e le raccolgo per farci una coroncina di fiori che uso come accessorio. Trovo la Terra un elemento puro che ci consente anche molte opportunità ma a volte non sappiamo usarle e finiamo per distruggerla. Io la considero una fonte di energia incolmabile e soprattutto che regala felicità a chi la circonda. Mentre avanzo di un passo non mi accorgo del sasso davanti a me e inciampo. Per fortuna la mia faccia non è finita a terra e noto un braccio che mi avvolge la vita per sorreggermi. << Sei sempre così sbadata, con la testa fra le nuvole. Rischi di farti male seriamente un giorno.>> sento la sua risata e mi pervade di gioia, è lui, Daniel. Mi giro verso di lui << Lo sai che ti stavo per tirare una testata, mi hai fatto spaventare.>> << Non mi ringrazi nemmeno per averti salvata signorina, dove sono le buone maniere?>> Mi ritraggo da lui imbarazzata sia da lui che dal suo tocco e alzo gli occhi al cielo << Lo stavo per fare! Comunque grazie.>> << Oh andiamo, non ti vergognare con me. Siamo amici no?>> sfoggia uno dei suoi sorrisi radiosi che ti entrano nell'anima, non posso guardarlo! << Giusto, si. Allora come mai sei qui?>> << Sto tornando all'Accademia dopo un lungo turno di guardia, per fortuna non è successo niente. Stavo giusto per andare a fare rapporto a tuo padre, passando di qui ti ho vista e ho pensato di fare un salto da te.>> Sospiro ricordandomi ciò che successe ieri sera e mi chiedo cosa mi aspetterà in futuro. Daniel mi guarda incrociando le braccia e dice << Perché quella faccia, è successo di nuovo vero?>> annuisco debolmente. << Probabilmente non farò una bella fine, perché avevano detto che andrò incontro ai... non mi ricordo bene il nome. Ma a qualcosa di orribile e ho paura Daniel, papà non è mai stato clemente né con me e né con mamma.>> << Hai discusso pure con lei vero?>> << Tu sei l'unico che mi apprezza e mi capisce.>> chino il capo rassegnata. Si avvicina e mi prende per le spalle << Ehi, non devi essere triste perché qualunque cosa accada ci sono io e se dovessero cacciarti ti proteggerei perché non meriti di essere lasciata così. Ma il sistema militare è rigido, non giustifico tuo padre ma posso capire cosa intende. Ma è anche vero che non bisognerebbe abbandonare la gente così.>> Alzo il tono di voce esasperata << Lo so è quello che dico anch'io ma nessuno vuol capire e mia madre si sta pure in silenzio.>> Allunga il braccio verso di me e gli chiedo << Cosa stai fa->> senza aspettare che finisco di parlare mi abbassa il cappuccio del mantello e dice << ecco così sei più bella, non c'è bisogno che nascondi questi bellissimi occhi, per quanto dolore hai risplendono sempre.>> << Mi nascondo dagli altri che non fanno altro che disprezzarmi.>> << Però non nasconderti da me okay?>> lo guardo con riluttanza ma acconsento. Qualcuno dietro di noi mima la stessa frase di Daniel in modo ironico. << Però non nasconderti da me okay? Che pagliacciata Gray, invece di fare il tuo lavoro te ne stai con quella. Che romanticone!>> << Chi sono quei due?>> << Nessuno, solo dei miei compagni di missione.>> Quei ragazzi, uno biondo e l'altro moro si avvicinano verso di noi e Daniel avanza mettendosi di fronte a me. << Non sento nessuna magia provenire da lei, chi è Gray? Possiamo sacrificarla?>> ridono tutti e due divertiti. Sacrificarmi! Questi sono matti da legare! Dico in modo deciso << Come potete pensare una cosa del genere, siete delle persone orribili e poi state offendendo Daniel.>> << Quindi questo zuccherino ha anche la lingua affilata>> dice il biondo. Daniel mi lancia un'occhiata e mi dice << Evelyn vai via e non ti intromettere per favore.>> << Ma non voglio->> << niente ma, vai per favore.>> mi prega con lo sguardo e decido di assecondarlo. Il ragazzo biondo dal nulla lo vedo davanti a me e il moro tiene fermo Daniel, questo non mi piace affatto. << Gray non avere fretta presentaci la tua amica, penso che anche lei vuole conoscerci non è vero?>> << Con molta gioia>> sorrido ironicamente. Mi avvicino a lui e di scatto gli tiro un calcio nelle parti basse. Il ragazzo si piega a terra e geme dal dolore, vittoria per me! << Liam! Brutta mocciosa ora ti sistemo io.>> tuona il moro con rabbia avventandosi verso di me. << Non così in fretta Alex, volete divertirvi? va bene facciamolo.>> dei rami emergono dal sottosuolo e avvolgono Alex prima che possa raggiungermi. Vedo che è Daniel a farli spuntare e rimango fissa a guardarlo, solo dopo mi accorgo che mi sta facendo cenno di andarmene. Che scema che sono in un momento del genere dovrei scappare non rimanere come una statuetta. Spero solo non si faccia male, Alex cerca di liberarsi creando un forte vento ma non riesce ad allentare i rami, sto assistendo a un vero e proprio scontro tra soldati, incredibile. Non lo sarà così tanto se qualcuno ci rimettesse la pelle, inizio a correre lontano dà loro senza voltarmi indietro anche se ho una brutta sensazione. Sento una massa d'acqua colpirmi la schiena e cado miseramente a terra. Appena mi volto vedo Liam << Tu stronza! Come ti sei permessa? Ti piace prenderti gioco di noi? Non sai contro chi ti sei messa.>> << Illuminami perché la tua ferocia fa intendere solo che sei un delinquente di strada!>> Il suo sguardo mi trafigge in pieno viso e serra la mascella. << Hai coraggio da vendere zuccherino e sarò lieto di fartelo sparire.>> senza che mi dia tempo di reagire con una velocità sovraumana mi sbatte a terra stringendomi la gola. << Lascia- mi stare, togli-ti>> annaspo e sento il respiro mancarmi sempre meno. << Ci dovevi pensare prima, ora muori perché gli esseri come te non sono degni di stare qui.>> Non voglio morire così, non ora che sono giovane. Per favore se qualcuno mi sente aiutatemi! La mia vista si offusca e il mio cuore sembra rallentare. Percepisco solo il ghigno di questo essere che mi guarda morire sotto i suoi occhi. Alla fine quando sembra sia tutto finito, non sento più le mani che stringono la mia gola e tossisco forte per il dolore. Cerco di respirare a pieni polmoni mentre il panico si impossessa di me, non ho capito cosa sia successo ma sto così male che per ora penso solo a riprendermi. Qualcuno avrà sentito la mia richiesta e mi avrà aiutata probabilmente Daniel ne sono sicura. Quando riesco a mettere a fuoco la vista mi si presenta una scena raccapricciante e disgustosa. Daniel non c'è ma Liam è disteso a terra in preda a forti spasmi e il sangue che gli esce dalla bocca. Dei che schifo! Mi viene da vomitare solo a guardarlo, anche se non mi dispiace d'altronde lui mi stava facendo del male. Noto che al centro del suo petto è conficcata una rosa nera molto nera che trasmette i brividi solo a guardarla, è possibile sia stata solo una rosa a salvarmi? Non vedo nessun'altro. Alla fine Liam si spegne e chiude gli occhi, è morto, è una cosa molto inquietante e mi attrae allo stesso tempo. Mi avvicino per vedere meglio questa rosa particolare, di solito le rose non si vedono quasi mai in giro e se si vedono sono rosse non nere. Sento una voce in lontananza << Non dirmi che è davvero quella!>> è Daniel, alzo il braccio e gli faccio segno di venire qui. Corre verso di me e gli chiedo << Perché c'è una rosa? E com'è morto?>> Lui non risponde alle domande e mi chiede <<Evelyn stai bene? Ti ha fatto qualcosa?>> lo vedo preoccupato e agitato da come alterna lo sguardo tra me e Liam. << Tranquillo ora sto bene, davvero, anche se non so cosa sia successo io non ho fatto niente.>> << È successo che ora nessuno è più al sicuro, non ricordo che qualcuno ci avesse seguiti era tutto libero. Dannazione! La prossima volta devo stare più attento sennò il prezzo da pagare è alto.>> << Calmati, non ti agitare. Va tutto bene, ora vediamo cosa fare, dovremo pur avvisare qualcuno.>> << No non mi calmo, poteva finire veramente male e tu potevi morire, grazie agli Dei non sei ferita.>> Il suo viso diventa freddo e rigido << Andiamo via, non possiamo più stare qui.>> senza dire niente mi alzo da terra e prima di andare do un'ultima occhiata alla rosa che sembra chiamarmi. 

L'angelo è quiWhere stories live. Discover now