Luna nera

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"Se l'odio sarebbe un'arma, sarebbe in grado di distruggere?"

<< Non c'era bisogno che lo trattassi in quel modo.>> dico mangiando tra un pezzo e l'altro il panino. << Non si parla con la bocca piena.>> la guardo alzando un sopracciglio e dice << Lo difendi pure?>> << Non sembra uno di quei ragazzi approfittatori e stronzi come pensi tu sia.>> << Mi ha chiesto di andare al ballo che si terrà nella sua villa enorme solo per un suo torna conto. Non ti sembra egoista?>> << Vorrebbe solo conoscerti di più niente di che.>> << Lo hai visto come se ne è uscito dalla stanza? "vestiti carina" facendomi l'occhiolino di seguito. È un perfetto idiota e non ho avuto nemmeno il tempo di controbattere.>> Al sentire le sue parole ridacchio un po' anche se penso che sia stato un gesto carino da parte di Michael. Sospira e dice << E poi quel giorno saranno presenti pure i miei genitori, tratteranno solo di argomenti noiosi tra affari e politica. Non saranno poi così felici di vedermi e forse non riuscirei nemmeno ad affrontarli.>> Metto da parte il panino che stavo mangiando e le dico << Tu non devi preoccuparti per i tuoi genitori. Entrerai in quella sala grande con sguardo alto e fiero e se ci passerai vicina non li guarderai nemmeno, fai come se non esistessero. E poi avrai accanto Michael che ti aiuterà, concentrati su di lui e tutto andrà per il meglio.>> << Riponi così tanta fiducia nei suoi confronti come se fosse una certezza. È bello sognare in grande ma non succederà niente di tutto ciò.>> scuoto la testa e le dico << Cambierai idea un giorno e mi dirai che avevo ragione.>> << Stanne certa che no.>> Improvvisamente sento un rumore forte provenire da fuori, sembra più il suono di un corno e così forte da dovermi coprire le orecchie. Alisia fa come me e dice << È arrivato il momento.>> si alza dal letto e va ad affacciarsi alla finestra. Mentre mi avvicino anch'io alla finestra riesco a vedere il cortile insieme alle 4 sacerdotesse. Sono messe nelle punte della stella che è formata a terra dentro un cerchio. << Quello è il cerchio di invocazione e dovrebbe diventare bianco.>> le sacerdotesse distendono le braccia orizzontalmente con lo sguardo rivolto verso l'alto, noto che si sono riprese alla grande e menomale perché a quanto pare sono indispensabili. << Cosa significa un cerchio d'invocazione?>> Alisia non stacca gli occhi dalla finestra e risponde << È quando si richiama a sé dentro il cerchio una determinata energia o anche un'entità con cui adoperano creando un legame.>> << Sembra una cosa bella.>> Scuote la testa e dice << Questo è un tipo di magia avanzato che noi studenti almeno per ora non possiamo utilizzare. Soprattutto perché è pericolosa, il cerchio è sacro e non deve essere interrotto mentre si svolge il rituale ci possono essere gravi conseguenze.>> al centro del cerchio si trova l'imponente statua che raffigura una divinità e inizia ad illuminarsi di un'intesa luce bianca. Mentre le sacerdotesse parlano si alza un impetuoso vento che fa svolazzare le loro vesti. << Evelyn perché la tua collana si illumina?>> abbasso lo sguardo e vedo che la pietra lampeggia << Oh io non lo so, è strano.>> si avvicina a me e chiede << Posso guardare?>> istintivamente richiudo nel mio palmo la pietra << Magari un'altra volta.>> Questa collana è molto importante per me soprattutto perché posso sentire quella piacevole sensazione che mia madre sia sempre con me anche se non c'è più... <<Per quanto ancora lampeggerà? È la prima volta che lo fa?>> << No, l'ultima volta è stato quando ero nella stanza degli allenamenti con Nicholas e poi ora.>> << Oggi non hai fatto lezione?>> << No>> << Ecco perché eri libera e hai portato Keller. Comunque quel Nicholas è davvero strano, delle volte ti guarda in silenzio da lontano come se ti stesse studiando. Non l'ho mai visto così preso da qualcuno.>> Mi giro a guardarla e le dico << Si ma non credo proprio sia interesse.>> la pietra smette di lampeggiare e rimane accesa di una forte luce e mi chiedo se voglia dire qualcosa. Poso il mio sguardo alla finestra ma la luce nel cerchio si spegne e l'ambiente diventa più scuro, i visi delle sacerdotesse sono confuse probabilmente non sanno cosa stia accadendo o questo non fa parte del rituale. Appena guardo il cielo rimango sbalordita perché è la prima volta che vedo la luna diventare di colore nero e l'ultima parte bianca rimasta viene risucchiata dal buio perdendo tutta la sua lucentezza. Alisia si scosta di scatto dalla finestra << Perché la luna è diventa nera!?>> chiede allarmata << Pensavo facesse parte del rituale.>> le dico. << Hai mai visto la luna piena nera?>> chiede con tono sarcastico. È calato il buio dappertutto, l'unica fonte di luce è la mia collana. Alisia afferra il mio braccio spaventata e dice << Evelyn stammi accanto, non vedo niente!>> mi è appena venuta un'idea anche se un po' folle ma potrebbe essere legato al fatto che la mia pietra si illumina. << Aspetta qui, torno tra poco.>> mi allontano da lei ma cerca di raggiungermi << No per favore. Non te né andare! Io- ho paura del buio.>> Vado da lei e le prendo le mani << Tu stai seduta qua e rilassati. Ora ti do la mia collana così ci sarà con te un po' di luce, io devo vedere solo una cosa e torno subito. Non ti abbandono, hai capito?>> mi slaccio la collana e mi avvicino per allacciargliela al suo collo mentre lei annuisce debolmente. Esco dalla stanza e scendo di corsa le scale anche se il silenzio viene rotto dal suono dei miei passi ma questa situazione forse è una questione di vita o di morte. Non starò sicura finché non capisco cosa sta succedendo, appena apro il portone mi investe un'aria pesante quasi soffocante. Mi richiudo il portone alle mie spalle e non sento nessuna voce o movimento, alzo lo sguardo e noto solo una piccola luce vicino a una finestra dovrebbe essere Alisia spero stia bene. Mi addentro di più nell'oscurità ma non si vedono nemmeno gli alberi è come se fosse una nebbia che ricopre tutto pure il cielo. Avanzo di un passo e vado a sbattere contro un qualcosa fatto di marmo, appoggio le mani e sono presenti vari rilievi capisco subito che sono davanti alla statua e le sacerdotesse non dovrebbero essere lontane. Qualcuno mi afferra la caviglia sporcandomi come se fosse fango e presa alla sprovvista soffoco un urlo per fare meno rumore possibile. Cerco di allontanarmi ma la mano di questa persona non mi vuole mollare << Eve- Evelyn, aiu-ta-mi.>> mi fermo subito impallidita nel sentire questa voce << Rachel? Sei tu?>> Mi abbasso e afferro la sua mano, cerco di guardarla e toccare il suo viso ma è tutta macchiata ovunque sia nella pelle sia nei vestiti. Le hanno attaccate, cazzo. Sapevo che qualcosa non andava ma non pensavo un attacco diretto e non so nemmeno cosa fare. << De-vi, cre-dere>> << No Rachel, risparmia fiato. Cerca solo di respirare non voglio che muoia pure tu.>> calde lacrime solcano il mio viso anche se cerco di reprimerle cadono a terra una dopo l'altra << Per favore Rachel, non- andartene pure tu!>> << nel tuo cuo-re.>> poi non sento più la voce e nemmeno il suo respiro affannato. Non ho il tempo di alzare lo sguardo che sento come un movimento d'aria veloce e fulmineo, qualcuno si è spostato rapidamente e potrebbe attaccarmi. L'erba tutto intorno a me è bagnata di uno strano liquido e credo sia sangue, sento il corpo di Rachel che viene trascinato via e quando provo a raggiungerla una voce si insinua << Se fossi in te, non lo farei. Non sfiderei la piccola sorte bastarda.>> una voce bassa, profonda, niente a che fare con le voci comuni. Una voce da farti piegare in ginocchio se necessario, gelida e oscura allo stesso tempo in modo che tu non abbia il coraggio di affrontarla. Una voce seppur leggermente diversa la riconoscerei ovunque vada. << Perché fai questo?>> chiedo a voce alta. Si avvicina dietro di me e mi strattona il polso facendomi voltare verso di lui, la sua figura si erge alta e imponente davanti a me confondendosi con l'oscurità, non ha niente a che vedere con la persona che conosco io. << Giustizia, odio, sangue, questo sono io. L'angelo più bello e potente che sia mai esistito, con l'unico compito di sterminare voi razza impura e purificare questa Terra che avete reso marcia.>> Lo guardo confusa e impaurita non capisco nemmeno cosa sta dicendo. << Che- stai dicendo?>> la sua presa si rafforza tanto da farmi male e il mio cuore batte forte, vedo altre persone che emergono di fianco a lui con un fisico al di fuori del normale. Chi sono questi e cosa vogliono? Sono tutti matti qui. Mi allontano di due passi e cerco di liberare il mio braccio vincolato dalla sua presa << Voi siete tutti pazzi, non credo nemmeno a una singola parola di quello che hai detto. Sei uno stronzo e un bugiardo, Nicholas Morrison.>> Lui ride di gusto e applica una forza tale da spingermi e farmi sbattere contro la statua. Sento il suo respiro caldo nel mio collo e credo di star sudando tutto l'acqua che ho nel corpo per mantenere la calma. << Vuoi uccidermi?>> chiedo tramante. << Non te, loro.>> << Perché?>> avvicina le sue labbra al mio orecchio e sussurra << Forse faresti bene a chiudere la bocca prima che io abbia dei ripensamenti. Voi mondani che vi spacciate per figli degli Dei mi date alla noia e tu non sei da meno.>> Il suo corpo è così vicino al mio da mandare in tilt il mio cervello e una forte scarica di adrenalina mi scorre nel corpo. Il suo volto si gira verso gli altri e gli fa cenno con la testa, quei tre uomini prendono in ostaggio le altre sacerdotesse mentre loro cercano di ribellarsi nonostante non riescano. << No, non l'uccidere! Per favore, loro non hanno fatto niente di male!>> mi arriva uno schiaffo in pieno viso tanto da farmi voltare dall'altra parte << Tu non sai proprio niente su di loro o su di me, TACI UNA VOLTA PER TUTTE!>> urla ad alta voce. Mi fa sentire così piccola e inerme di fronte a tutto questo tanto da far tremare tutto il mio corpo. Tiro su con il naso e i miei occhi diventano lucidi, mamma mi dispiace tanto ovunque io vado mi caccio sempre in mezzo ai guai e ciò che vedo è solo violenza, perché mamma? Non capisco davvero, non se sia la rabbia o l'odio o ancor di più la frustrazione tale da fargli compiere atti del genere. Non ho mai capito cosa passasse per la testa a papà ma ora in questi occhi rossi che fissano i miei vedo solo quelli di ghiaccio di mio padre. Non credevo che potesse esistere un altro lupo in questo mondo, perché nella mia vita e nella tua mamma c'è ne è sempre stato solo uno. Ma non tutti sono buoni giusto?

L'angelo è quiحيث تعيش القصص. اكتشف الآن