La chiave di tutto

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In questo momento sono immersa nella vasca piena d'acqua calda tanto che potrei addormentarmi, non pensavo che l'acqua avesse il potere di guarire perché mi sento davvero bene. Prendo la spazzola che si trova vicino a me e inizio a spazzolare delicatamente i miei lunghi capelli. Dopo pochi minuti esco dalla vasca e mi avvolgo nella grande tovaglia bianca prima che possa bagnare il pavimento. Mi giro intorno ma mi accorgo di aver lasciato i vestiti in camera, per amor del cielo! Sono così sbadata, ogni volta quando ho la testa fra le nuvole dimentico tutto quello che devo fare. Vabbè non sarà un problema andare in camera tanto Alisia sta dormendo, apro la porta e guardo dritto davanti a me ma vorrei non averlo mai fatto. "Dicevi Evelyn?" dice la voce della mia coscienza. <<Nicholas, vai subito fuori di qui!>> gli urlo coprendomi il più possibile. << Sei di una bellezza divina, non riesco a toglierti gli occhi di dosso.>> << E Alisia?>> chiedo agitata. << Oh la tua compagna di stanza? Ha semplicemente detto che andava ad allenarsi in cortile.>> mi dice con indifferenza. Mi avvicino di un passo e urlo << Ma se stava dormendo fino a poco fa e nemmeno le bombe la svegliano!>> << Quella magari potresti essere tu.>> mi sorride. << Eh? Che fai mi spii la notte!>> dico ironica. << Certe volte ho dei trucchetti davvero infallibili.>> dice pieno di sé mentre se ne sta sdraiato nel mio letto comodamente. << Ma piantala! E togliti dal mio letto, nessuno ti ha dato il permesso di entrare qua dentro e soprattutto non voglio più vederti.>> Si mette seduto e dice << Mi dispiace fragolina, ma sarò la tua condanna fino alla fine dei tuoi giorni.>> Mi avvicino al letto e sbuffo esausta della sua presenza << E togliti ammasso di pietra, fammi prendere i vestiti!>> << Come mi hai chiamato? Ammasso di pietra?>> alzo gli occhi al cielo e dico << Hai sentito bene per lo meno le orecchie ancora le hai, per ora.>> lui alza un sopracciglio e chiede << E questa cos'è una minaccia? Prima un soprannome orribile e ora una minaccia, sei davvero divertente lo sai.>> Non so come lui abbia la capacità di farmi perdere la pazienza perché per lui ne ho fin poca e poi non cercavo nemmeno di essere divertente. Allungo il braccio per prendere i vestiti ma lui è più veloce di me e li afferra nella sua mano in una salda presa e poi alza il braccio. << Che abbiamo qua? Una maglietta verde e dei pantaloni blu. Perché indossi sempre dei vestiti così larghi?>> << Santo cielo! Non mi guardare e poi io mi sento a mio agio così, non hai diritto di giudicare come mi vesto.>> Mi slancio veloce verso di lui per riprendermi i vestiti ma i miei calcoli non sono andati a buon fine. Non solo non sono riuscita a riprenderli ma quando ho messo un piede sul letto sono caduta addosso a lui e mi ritrovo sdraiata sopra di lui. È così imbarazzante tutta questa situazione, per fortuna la tovaglia si è spostata di poco << Questa è solo colpa tua, ammasso di pietra!>> dico innervosita. << Il tuo seno è davvero morbido, complimenti.>> lo fulmino con lo sguardo e gli dico << Come ti permetti, pervertito!>> Mi sollevo di poco e la mia gamba sprofonda nel letto in mezzo alle sue e credo di star diventando sempre più rossa nelle guance << Non solo sei aggressiva, ma sei anche molto sexy così.>> dice sorridendo. Ho appoggiato le mani nelle lenzuola ai lati del suo petto cercando il modo di potermi allontanare da lui senza toccarlo, ma cavolo è difficile. Mentre cerco di indietreggiare per scendere dal letto mi ritrovo più vicina a lui. Nicholas sospira e avvicina la sua mano nella mia coscia << Se fai così, non riuscirò a trattenermi.>> << Allora ridammi i miei vestiti!>> dico spazientita. << Tu mi tenti, fragolina.>> dice porgendomi i vestiti << E tu mi provochi il tentato omicidio.>> Si avvicina al mio viso mentre siamo ancora in quella posizione sembra che voglia baciarmi per come mi guarda ma dice solamente << Ora abbiamo lezione, sbrigati a vestirti.>> si allontana lasciandomi confusa e lui è divertito vendendomi così. << Giuro che dopo me la paghi, non abbiamo finito io e te.>> << Cosa intendi con "non abbiamo finito io e te"?>> << Secondo te cosa potrei insinuare?>> << Non lo so, che magari avresti voglia di stare con me.>> dice fiero di sé. << Al massimo avrei voglia di strangolarti per quanto mi irriti.>> << Provaci, ma dopo.>> dice ridendo. Esce dalla stanza e finalmente posso cambiarmi in pace. Dopo che ho finito di asciugare i capelli mi affretto a raggiungere la porta e quando la apro per mia fortuna non c'è nessuno. Mentre corro giù per le scale senza rendermene conto incrocio Daniel che sembra avere un'aria affranta e mi saluta appena. Io ricambio ma non mi fermo a parlare, raggiungo subito il portone per uscire fuori in cortile per vedere se ciò che Nicholas ha detto fosse vero. Mi fermo appena oltre la soglia del portone per riprendere fiato e improvvisamente una bolla d'acqua mi scoppia in faccia bagnandomi in parte i vestiti. << Ahh! Non di nuovo.>> sbuffa Alisia << Scusami, non sono riuscita a controllarmi nemmeno questa volta.>> mi dice con aria dispiaciuta. Mi avvicino a lei e le dico << Non fa niente, l'importante è provarci senza arrendersi mai, sono sicura che un giorno c'è la farai. Comunque non mi ricordavo che mi avessi detto che saresti andata ad allenarti, pensavo fossi in stanza dopo che Michael ti avesse fatto arrabbiare.>> << Si infatti dopo che quel coglione mi ha fatto quello scherzo mi sono innervosita e poi sono venuta qui ad allenarmi per sfogarmi un po' se rimanevo un altro po' lì non mi sarei trattenuta.>> << Ma non eri stanca dopo quella litigata con lui?>> chiedo sospettosa. Lei mi guarda per un attimo << Stanca? Ero piena di adrenalina che se avessi potuto l'avrei fatto a pezzi quell'antipatico! Come gli è saltatmo in mente di prendersi il mio quaderno dei appunti, per colpa sua sono andata male alla verifica. E per di più ha usato questo pretesto per farmi da tudor come se non ne avessi le capacità, è proprio uno stupido!>> Sotto sotto credo che gli piaccia un po' anche se fa vedere tutto il contrario e poi sembra così simpatico non capisco come faccia a non sopportarlo. << Ciao ragazze. Che fate?>> vedo Michael in lontananza che ci sta raggiungendo a grandi passi << Parli del diavolo e spuntano le corna.>> sussurro ad Alisia ridacchiando, lei alza gli occhi al cielo e dice << Ma non mi dire!>> Michael appoggia la sua mano nella spalla di Alisa e lei si gira a guardarlo male << Non toccarmi con quelle mani sudicie.>> << Non mi dire che sei ancora arrabbiata per prima?>> << Perché uno come te deve ronzarmi intorno?>> chiede arrabbiata con le mani appoggiate ai fianchi. << E perché tu non vuoi rispondere alla mia domanda?>> << Non voglio nemmeno parlare con te, te ne puoi andare.>> Alisia fa apparire una scia d'acqua per andare a colpire Michael ma invece di andare dritto lo devia. Michael solleva la mano destra prendendo il controllo dell'acqua creata da Alisia e gliela punta contro, lei fa un passo indietro coprendosi il viso con le mani ma l'acqua si ferma a pochi centimetri da lei. << Mi sa che qualcuno qui ha bisogno d'aiuto o sbaglio?>> dice sorridendo, fa cadere l'acqua a terra e si avvicina a lei. Più li guardo e più penso che siano carini come può non volere Alisia un ragazzo del genere che è molto meglio di Nicholas. Ah! Ma che dico, chi è che pensa a quello. Anche se Alisia aveva ragione a destare sospetti su di lui, ancora non ho capito chi e cosa sia ma sicuramente non è un nostro alleato. Non so cos'abbia fatto ma ero sicura che Alisia stesse dormendo profondamente quando ero andata a farmi la doccia, non so se le ha fatto qualcosa anche perché mi sembra abbastanza normale. Mi allontano a poco a poco da loro mentre rifletto su ciò che possa essere successo, magari dopo quello che è successo ieri sera non vuole che io dica in giro qualcosa su di lui. Perché tutto ciò che mi ha detto non ha senso, non posso nemmeno credergli dopo quello che ha fatto. Mi appoggio a un albero nell'ombra perché inizio a sentire un po' di caldo e chiudo gli occhi per far riposare la mia mente. Sospiro e penso che tutto questo prima o poi mi farà uscire pazza, ma davvero nessuno si accorge di chi è veramente? E il preside lo elogia pure per le sue qualità che di certo non saranno morali. << Perché mai dovrei avere dei valori morali quando il mondo è così vile.>> Apro gli occhi di scatto e mi ritrovo il viso di Nicholas vicino al mio, il suo corpo mi sovrasta completamente tanto da arrivargli all'altezza del petto. È appoggiato con una mano nel tronco dell'albero e mi guarda soddisfatto di avermi sorpresa. << Togliti dalla mia vista, grazie. Non voglio né vederti, né averti accanto e nemmeno respirare la tua stessa aria!>> << Spiacente tesoro, sono qui per ordine del nostro caro preside per sprecare ore del mio tempo a insegnarti a controllare la tua magia. Dopotutto non sappiamo nemmeno che tipo di potere è il tuo, quindi ti conviene stare attenta a quello che dico.>> Incrocio le braccia al petto e dico << Ma non ci penso nemmeno. Non voglio avere a che fare con persone come te soprattutto con i falsi.>> dico marcando l'ultima parola. Si gira verso il centro del cortile dicendo << Non mi pare di averti detto una bugia, Alisia è lì che si allena proprio come ti avevo detto. Uh guarda, c'è pure Keller che le fa compagnia.>> << Ma ti pare che sono stupida che non li vedo! Più penso a ciò che ho visto ieri notte più credo che sia assurdo, hai imbrogliato per tutto questo tempo me e tutti quelli che ti circondano. Non basterebbero nemmeno le ragioni che potresti avere per giustificarti dalle colpe che hai.>> Si tiene le mani dietro la schiena e si raddrizza con il petto in fuori, le sue iridi nere penetrano nelle mie come a volermi intimorire << Faccio ciò che è giusto per me, non devo dare conto a nessuno.>> << Ma uccidere è sbagliato così come imbrogliare. Io non ti perdonerò mai per ciò che hai fatto a gente innocente, a Rachel e... mia madre.>> abbasso lo sguardo e lo sento sospirare <<Non mi interessa.>> << Sei uno stronzo!>> Lui mi guarda male come se avessi detto qualcosa che non avrei dovuto dire << Senti, non perdiamo altro tempo. Devi allenarti.>> dice con voce tagliante. Serro i pugni lungo i fianchi e il mio cuore batte furioso << Io non ti capisco, non ti capisco proprio! Prima ti comporti in un modo e mi prendi pure in giro ora ti comporti in modo freddo e distaccato. Quando quella arrabbiata dovrei essere io non tu.>> Mi guarda dritta nei occhi e dice con voce roca << E cosa te lo fa pensare che io sia arrabbiato?>> << Lo dicono i tuoi occhi, il modo in cui guardi l'ambiente circonstante per non guardare me. La freddezza che traspare nel tuo viso e il corpo teso, ogni parte di te mi dice qualcosa.>> Sentendo queste parole vedo la sua esitazione ad andarsene eppure cerca di rimanere fermo << Non pensavo che fossi in grado di vedere dentro il cuore altrui.>> << Quindi mi stai dando ragione?>> << Sto dicendo che sei brava ad osservare ma non abbastanza. Ci sono tante cose che non sai molte delle quali non possono essere rilevate perché se così fosse, cadrebbe tutto il sistema e si scatenerebbe il caos.>> Lo guardo confusa e chiedo << Quante verità mi stai nascondendo Nicholas?>> << La prima sei tu.>> Inizia a incamminarsi verso il cortile e continua dicendo << Un mistero per tutti, la chiave di tutto.>>

L'angelo è quiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora