Risveglio

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"SCAPPATE, SCAPPATE!>> sento delle urla provenire fuori e le finestre sbattono per il forte vento. "VELOCI, SVELTI IL TEMPO STRINGE!>> santi numi che casino che c'è. Mi vesto subito e indosso il mio mantello rosso e prendo il mio borsone con l'occorrente essenziale. Tra un sbadiglio e l'altro incontro mia madre che mi sta aspettando in cucina. << Sono solo le 4 del mattino cosa succede mamma?>> << Devi andartene, tutti se ne stanno andando.>> << Sono pronta e vorrei che venissi pure tu così mi sento più sicura e non voglio lasciarti. Poi non so nemmeno dove andare.>> << Tuo padre mi ha chiamata, ti sta aspettando all'Accademia lì sarai al sicuro.>> qualcuno bussa prepotentemente alla porta << Insomma c'è qualcuno? Dovete uscire subito!>> Mia madre si avvicina a me e mi porge una busta << Auguri Evelyn! Questo è il tuo regalo contiene tutto quello che devi sapere. Devi andare ci vedremo più tardi va bene?>> <<me lo prometti?>> lei annuisce debolmente. Mi avvolge nelle sue braccia in un caloroso abbraccio che ricambio con tanto affetto, lei è l'unica che mi ha voluto veramente bene non so cosa farei senza di lei. Ma purtroppo questo mondo crudele ci sta dividendo per qualche ora. Si scioglie dall'abbraccio e vedo che si asciuga velocemente le lacrime, i suoi occhi verdi guardano i miei << Ora vai e stai tranquilla. Usa il portale nella foresta per arrivare all'Accademia e per farlo troverai ciò che ti serve nella busta. A presto Evelyn.>> Sento ancora quel signore che bussa alla porta << Vi sento ed è di vitale importanza che->> prima che finisca gli spalanco la porta e prima di uscire rivolgo un ultimo sguardo a lei << Ti voglio bene mamma.>> << Anch'io.>> i nostri sguardi si interrompono qui. Mi giro verso il signore con la barba un po' folta e i capelli grigi << Stavamo uscendo infatti, con i nostri tempi.>> dico seccata. << Qua non c'è tempo da perdere, ora vai con gli altri.>> Lo supero e mi dirigo verso la fila di persone che stanno camminando verso un sentiero a me non noto. Mi avvicino a una ragazza davanti a me e le chiedo << Scusa, potrebbe dirmi dove stiamo andando.>> << Al tempio siamo diretti.>> << E perché? Non potremmo andare ai confini dell'Accademia?>> << Intendi la città Eclipse?>> << Si esatto.>> << No ci hanno espressamente detto di seguirli che ci avrebbero portato nel posto in cui non ci avrebbero raggiunto.>> << Ah va bene grazie.>> qualcosa non quadra e improvvisamente mi balena per la testa una frase che mi disse quel ragazzo misterioso " non fidarti degli sconosciuti e men che meno di chi è dalla tua parte". Non so cosa aspettarmi ma questo non mi piace, torno indietro verso la mia casa e vedo mia madre nell'erba infuriata che scarica una folata di vento contro il signore di prima. Immaginavo ci fosse qualcosa che non andava, dopo che mia madre lo scaraventa contro un albero mi raggiunge subito e mi strattona il braccio. << Cosa stai aspettando! Vai! Non fidarti di loro, segui il tuo cuore.>> non mi dà nemmeno il tempo che mi spinge via verso la foresta. Inizio a correre senza voltarmi indietro, capisco di essere lontana quando le voci iniziano a sparire. Ricordo che il portale si trovava dove c'è quella statua che vidi qualche giorno fa di fronte al sentiero pieno di margherite, è la strada giusta ne sono sicura. Dopo qualche minuto me la ritrovo davanti, mi fermo per aprire la busta che mi ha dato mia madre. Dentro c'è una scatolina rosa, una lettera e del cibo incartato per il viaggio è stata davvero premurosa. Mi affretto e apro la scatolina per scoprire che mi ha regalato una collana e come ciondolo c'è una pietra bianca opaca che sembra avere dei riflessi d'arcobaleno. L'ha indosso e mi avvicino toccando la statua, la pietra sembra rispondere al tocco tanto che la sento vibrare. La pietra si illumina e si apre un grande portale ovale con una tale forza che mi attira verso di sé, non so la meta anche perché è tutto buio lì dentro ma mi precipito dentro senza pensarci. Quando apro gli occhi non mi ritrovo davanti l'Accademia ma vedo un mucchio di macerie e polvere che riempie l'aria circostante tanto che mi viene da tossire. Ogni casa è distrutta intorno a me, ci sono un sacco di travi a terra e tanta cenere sparsa ovunque non oso immaginare cosa sia successo. Il cielo è cupo e grigio, non c'è anima viva qui e ciò mi mette i brividi forse è stata una pessima idea. Dovevo seguire gli altri ora non so più cosa fare, inizio a incamminarmi per trovare una via d'uscita ma sembra un labirinto. In lontananza trovo una lettera a terra che attira la mia attenzione, mi avvicino per guardarla. È stropicciata e un po' bruciata a chiazze capisco solo poche parole << Potere... incubo... rivendicare il... ormai è finita>> e infine sembra esserci scritto << Ti amo.>> Sembra molto triste questa lettera chissà quante famiglie hanno distrutto e quante persone si sono perse. Se solo tutto questo finisse... Tiro un sospiro e butto a terra la lettera, sfrego le mani per cacciare via un po' questo colore grigiastro ma sento come se ci fosse qualcuno alle mie spalle. Qualcosa di viscido cola nella mia testa e sento sbuffare, appena mi giro sbianco di colpo. Una creatura enorme tutta nera con artigli e canini lunghi mi ringhia contro. Mi tappo la bocca per non urlare dall'orrore e inizio a scappare più veloce che posso. Dopo pochi passi mi raggiunge e con un solo battito d'ali mi butta a terra con la faccia in giù. Appena mi sposto più a sinistra arriva un colpo che mira alla terra, probabilmente avrebbe voluto colpire me. Il suo viso è rugoso e i suoi occhi sono completamente neri come se non avesse il lume della ragione. È pronto a sferrarmi un altro colpo ma lo schivo in tempo e mi provoca un graffio nella guancia. Con voce rauca mi dice "muori", al sentire la sua voce mi si forma un groppo in gola e potrei avere un infarto sul momento. Si abbassa per affermarmi ma lo devio rotolandomi più veloce che posso e con uno scatto mi alzo per correre. Sento il suo respiro pesante dietro di me e i suoi passi sembrano quasi silenziosi. Improvvisamente i suoi artigli si conficcano nella mia schiena provocandomi un forte bruciore e la forza che applica mi spinge in avanti e vado a sbattere contro delle macerie di marmo. Non riesco quasi a respirare, ogni muscolo del mio corpo è indolenzito e non riesco a muovermi. Dei grumoli di sangue scivolano verso il mio viso fino a sentirne il sapore oltre questo non sento nient'altro e la mia vista si sta offuscando. Quando mi raggiunge ride malignamente e mi afferra la caviglia trascinandomi lungo il terreno e d'istinto urlo con tutto il fiato che ho. Ma la sua mano sale lungo la mia gamba come se squarciasse la mia pelle e strappando i vestiti. Non sono pronta a morire non in questo modo, avvicina il suo viso al mio e mi sussurra in modo freddo << Sarai felice di servire il nostro Signore. Benvenuta all'Inferno.>> Inferno? Cavolo in che guaio mi sono cacciata, non potevo capirlo prima mannaggia a me ma pur sapendo non so come tornare indietro. Avevano ragione tutti quanti non sarei mai riuscita a sopravvivere a questo mondo, a stento loro ci riescono. Forse è meglio che muoio... La creatura mi prende per la gola stringendo con i suoi artigli al punto che mi fa vomitare il sangue che mi si forma in bocca. Sorride e stringe di più, l'aria inizia a mancare e la sua forza è sovraumana che non è minimante paragonabile a quella dell'esercito. Il cuore soffre all'incredibile sforzo che fa per pompare più sangue ma sta finendo tutto. Le forze iniziano ad abbandonarmi e chiudo gli occhi ormai stanca e dolorante. Una fitta alla testa fa scattare tutto il mio corpo in preda agli spasmi come una tortura. Sembra che ormai sia finita, magari in un'altra vita sarò davvero felice se ci sarà... Inaspettatamente sento il mio corpo vibrare a poco a poco come se dell'energia fluisse come una corrente. Il dolore alla testa passa e torno a respirare normalmente. Apro lentamente le palpebre e vedo un ambiente molto scuro e l'aria la sento appesantita e opprimente. Riesco a scorgere solo la figura della creatura davanti a me e i suoi occhi sono invisibili con tutto il buio che c'è, si intravede a malapena il suo ampio sorriso con denti aguzzi. Non sento la terra sotto ai miei piedi e non capisco dove sono, sento il respiro profondo della creatura nel mio collo e i suoi artigli che delicatamente scorrono nel mio braccio, eppure lui è davanti a me. Non mi sta toccando veramente ma è come se sentissi le sue impronte su di me. Guardo in basso e vedo un cerchio di luce bianca che si illumina sempre di più, ritorno a guardarlo e il suo viso è contratto dalla rabbia e lo sento ringhiarmi contro. Credo di aver capito, non è reale questo e il mio corpo sembra più leggero. Una voce si insinua nella mia testa e sussurra <<chiamami>> inizia a ripetere questa parola più volte alzando il tono di voce. È una voce femminile quella che sento e crea confusione nella mia testa facendo dimenticare ciò che mi circonda, non capisco chi devo chiamare. << Per favore fermati, basta.>> << Chiamami.>> mi dice ancora. Improvvisamente sento un vuoto totale dentro di me e urlo spontaneamente << Eterea!>> un'esplosione violenta di luce si irradia ovunque tanto da accecare i miei occhi. Sento del calore sulla fronte che brucia come se si stesse incidendo qualcosa, dopo che passano un paio di secondi tutto finisce. Quando la luce si dissolve rivedo la città distrutta solo che ora non è rimasto più niente nemmeno le macerie tanto che sembra un deserto. Quando mi guardo intorno noto che sono sospesa a mezz'aria e la creatura non c'è più, tutto inizia a perdere colore fin quando non diventa buio.

L'angelo è quiWhere stories live. Discover now