Incertezze

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La guancia mi fa molto male a causa del forte impatto con il pavimento e mio padre non accenna a lasciarmi andare. Sembra pronto a sferrarmi un altro colpo ma un'altra rosa si conficca nella sua schiena e urla dal dolore. Cerco di alzarmi e mi guardo intorno per capire da dove provengano le rose ma non vedo niente. D'un tratto sento qualcuno che afferra il mio braccio e mi trascina fuori dalla porta. Vedo un ragazzo di fronte a me e la sua figura mi ricorda quella di Nicholas. Quando usciamo fuori nel cortile si volta verso di me <<Fattelo dire ma tuo padre è uno psicopatico, sono insopportabili quelli come lui.>> mi asciugo le ultime lacrime rimaste e rimango in silenzio per elaborare ciò che è appena successo. << Perché non hai usato i tuoi poteri contro di lui?>> alzo gli occhi verso di lui e gli chiedo <<Quali poteri?>> sospira e dice << Inspiegabilmente hai la magia dentro di te, la sento scorrere in ogni parte del tuo corpo come fai a non sentirlo.>> << E tu che magia usi? La terra scura?>> mi guarda sconcertato e chiede << Di che stai parlando?>> << Oh andiamo, sei stato tu ha far comparire quelle rose perché ogni volta che ci sono loro ci sei sempre tu. Non riuscivo a spiegarmi perché quella volta nel mio villaggio ci fossero così tante rose ed erano tutti preoccupati ma poi ti ho incontrato.>> << Saranno delle coincidenze, non so nemmeno da dove provengono.>> lo guardo scettica e ricordando quel giorno mi viene in mente una cosa << Eppure quando mi avevi detto di non toccarle sembrava che avevi ampia conoscenza su di esse. Non solo, la cosa strana è che tutti gli studenti dovrebbero essere a lezione quindi non capisco perché tu sei intervenuto. Non avresti dovuto sapere niente di quello che stava accadendo, non lo sa per fino la mia compagna di stanza.>> Incrocia le braccia e dice con disinvoltura << Stavo cercando tuo padre e per caso avevo incontrato Daniel e ho chiesto a lui.>> scuoto la testa e dico << No non ti credo, tu menti.>> << Saresti dovuto rimanere in aula per la lezione e non andare in giro a chiedere agli altri.>> << Perché non dovrei? Gli altri a differenza tua mi dicono ciò che devo sapere e non stanno zitti come te.>> << Vedi c'è una sottile differenza tra ciò che gli altri possono dire anche mentendo e ciò che non dico io per non disseminare caos.>> <<Cioè tu mi stai dicendo che loro mi mentono e tu non parli per non far scoppiare il caos. No, no tutto questo è assurdo. Mia madre muore e vengo attaccata da un demone, mio padre mi vuole uccidere, mezzo continente è stato distrutto e tu mi dici che gli altri mentono.>> si muove verso di me e dice << So che ti può sembrare difficile credermi ma tutti nascondono qualcosa, io ti metto solo in allerta.>> indietreggio e rido amaramente << No, sei tu lo psicopatico qui. Dici che mentono ma non sai dire altro, non mi dai nemmeno una motivazione. Io vado dal preside questa storia deve finire.>> << Io non posso dire niente.>> Nel momento in cui mi giro per andarmene mi afferra prepotentemente il polso e mi attira a sé, mi sussurra all'orecchio << la morte sta arrivando.>> le sue parole mi fanno rabbrividire e quando mi giro verso di lui lo vedo diverso. Delle linee nere risalgono lungo le braccia fino al viso e il suo sguardo è perso nel vuoto <<Che- che ti succede?>> non risponde e lentamente solleva gli occhi verso il cielo che improvvisamente diventa tutto più scuro. <<Nicholas? Che ti prende?>> il suo corpo è contratto da piccoli spasmi nel mentre si porta una mano al petto come se stesse provando dolore. Mi avvicino a lui con cautela ma lo vedo cadere a terra in ginocchio che si porta le mani al viso, con affanno mi dice << No! Non ti avvicinare.>> Sembra che sta combattendo contro qualcosa, ha bisogno d'aiuto, avanzo fino a toccargli il braccio per sollevarlo, in quell'istante sento come una scarica elettrica che passa da me a lui. Subito solleva lo sguardo verso di me come se fosse sorpreso, sembra che stia tornando normale e che quelle linee iniziano a scomparire ma d'un tratto urla e allunga il braccio verso di me. È stata solo questione di un secondo che ho visto i suoi occhi rossi prima che mi scaraventasse contro un albero. L'impatto alla schiena è stato così doloroso da non riuscire più ad alzarmi, vedo Nicholas che si alza barcollando verso di me e piano piano inizia a prendere il colorito di prima e il cielo si schiarisce. Viene verso di me e si abbassa<< Come ci sei riuscita?>> non gli rispondo e cerco di allontanarmi da lui ma avanza di un passo e d'istinto gli urlo << Sta lontano!>> Sento una forte energia fluire nel mio corpo che mi fa sentire viva, nel punto in cui sono appoggiate le mie mani spuntano dei rami verdi che si innalzano davanti a me per proteggermi. Quando Nicholas le tocca si disintegrano diventando polvere, i nostri sguardi si incrociano sorpresi l'un dall'altro per ciò che abbiamo appena fatto. << Questa non è semplice magia quella che hai.>> gli rispondo sarcastica << Potrei dire la stessa cosa della tua, dato che a nessuno ho mai visto fare qualcosa di simile. Nemmeno quelli che usano il fuoco sanno polverizzare in un secondo delle piante e forse il tuo non era nemmeno fuoco.>> Mi sorride e dice << Penso che ora dovresti concentrarti di più sulla tua magia.>> << A questo ci penserò da sola grazie. Tu piuttosto sei pericoloso, non so cosa sia successo ma non mi fido di te.>> << Io ti posso aiutare se me lo permetti.>> mi metto seduta e dico << Certo così poi hai la possibilità di ammazzarmi. Che avevi detto prima? Ah si, la morte sta arrivando. Se mio padre è psicopatico allora tu sei un demone.>> Dopo le mie ultime parole il suo sguardo diventa impassibile << Non voglio più avere a che fare con te. Ho già chi mi vuole morta non ho bisogno di una persona in più da cui devo stare all'allerta. Andate tutti all'inferno perché da oggi non avrò più pietà di nessuno.>> Sento la rabbia che scalda il mio animo turbolento come un fuoco che diventa sempre più grande nel mentre di sottofondo lo sento ridere << Quando vuoi sei pure audace e sicura di te stessa.>> Mi alzo da terra e lo scanso << Oh sta zitto! Non voglio più sentire una parola in più dalla tua bocca!>> la sua mano afferra la mia spalla e mi fa voltare verso di lui << Senti mi dispiace non volevo->> Sento del calore che si espande in tutto il corpo facendomi diventare le guance rosse e subito sbotto infuriata << COSA NON TI È CHIARO CHE NON VOGLIO PARLARE CON TE E MEN CHE MENO VEDERTI!>> da sotto i miei piedi parte una piccola scia di fuoco che arriva a Nicholas creando un cerchio intorno a lui. Non credo di riuscire a controllarlo, sento di nuovo una scarica di energia come prima e i miei occhi sono incollati al fuoco che inizia ad aumentare sempre di più. << Evelyn fermati, non sai quello che stai facendo. Per favore fermati, lo dico per te.>> non accenno a farlo e sento la rabbia che cresce furibonda ma poi con un gesto della mano Nicholas riesce a fermare il fuoco. Al posto di esso intorno a lui vedo una piccola nube nera e dalla sua mano partono piccole linee nere uguali a prima. Mi indica la sua mano e dice << So che tu puoi vederle per questo la tua magia è singolare e devi imparare a controllarla.>> Non lo ascolto nemmeno e mi volto subito correndo per andare a via. Appena entro dentro l'atrio di fianco a me vedo Daniel appoggiato al muro con braccia conserte << Dove sei stata?>> alzo un sopracciglio e dico << Non ho tempo per le tue prediche.>> << Cerco solo di proteggerti.>> lo guardo male e rispondo << Proteggermi come? Andando via mentre mio padre voleva uccidermi.>> il suo sguardo rimane sorpreso e dice << Lo sai che io non posso disobbedire a tuo padre. È l'unica cosa da cui non posso proteggerti, scusa.>> Sento ancora la rabbia che turba il mio animo ma cerco di trattenermi << Avevi promesso a mia madre che mi avresti protetta sempre perché noi siamo buoni amici. Nemmeno tu hai avuto una vita facile ma per te ci sono sempre stata anche quel giorno in cui Liam e Alex ti prendevano in giro, perché io queste cose non le sopporto.>> Si avvicina a me e mi prende le mani << Evelyn io per te ci sarò sempre, tu sei troppo importante per me non voglio che pensi che me ne frego di te. Ma ci sono dei limiti che non posso oltrepassare.>> Dei passi rimbombano per tutto l'ambiente e una voce dice << Scusate se vi interrompo ma ho bisogno di parlare con te Riley.>> mi giro e vedo il preside con accanto Lydia con la sua solita uniforme da infermiera che mi saluta. Daniel affianco a me abbassa la testa per salutarli e mentre fa per andarsene il preside lo ferma dicendo che può restare. << Ieri alcuni miei soldati ti hanno vista al villaggio dei campi eppure quel luogo era stato evacuato. C'era qualcosa che ha attirato la tua attenzione così tanto da uscire senza avvisare?>> Daniel si volta a fissarmi confuso evidentemente lui non sa nulla << Volevo trovare mia madre.>> << È stato sconsiderato il tuo comportamento, potevi morire là fuori. E se volevi rivederla mandavamo tuo padre o qualcun altro a chiamarla. Di solito noi non faccio uscire i nostri studenti senza una motivazione valida soprattutto ora che è un periodo di crisi.>> Lo guardo seria e dico << Infatti mia madre è morta, è stato un demone ad ucciderla.>> prima di rispondere sta in silenzio per diversi secondi riflettendo sulle mie parole e poi chiede << Non era evacuata insieme agli altri quando avevamo dato l'allarme di andarvene tutti? Le altre persone di questo villaggio sono salve e tutte nei templi insieme agli altri.>> Faccio cenno di no << Quando ero andata c'era un demone che mi aspettava e lo mandato via come ho fatto la prima volta prima di entrare in questa Accademia.>> Il preside mi chiede sorpreso << Quindi è vero, hai dei poteri?>> di fretta rispondo << Però non li so controllare o usare quando voglio.>> Lydia mi sorride e dice << E' sorprendente sapere che una persona da sola riesce a fronteggiare i demoni, è da tempo che non si vedeva qualcosa del genere. Forse potresti entrare a far parte del gruppo delle Sacerdotesse.>> Il preside si rivolge a Lydia e dice << Non così in fretta Harvey, prima voglio analizzare i suoi poteri nemmeno le Sacerdotesse sarebbero in grado di sconfiggere i demoni, riescono a limitarne la loro magia ma non basta per batterli. Il legame che hanno con gli Dei è debole e non gli permette di ucciderli. I demoni sono esseri contrapposti agli Dei creati a loro immagine e somiglianza con la magia delle maledizioni, in pratica possiamo considerarli quasi al livello degli Dei solo che hanno una magia opposta alla loro.>> Ora capisco tante cose e anche perché le persone li temono così tanto, questo è solo l'inizio. << Ed è per questo che voglio che da oggi in poi verrai seguita da qualcuno per sviluppare la tua magia. Oltre alle lezioni mattutine avrai anche quelle pomeridiane e il tuo tutore sarà... Nicholas Morrison.>> Al sentire il suo nome sento che tutta la mia volontà di imparare cade a pezzi, Daniel subito sbotta << Eh perché proprio lui? Anch'io sono perfetto per insegnargli ad usare la magia.>> il preside gli risponde << Si ma tu servi nel campo di battaglia sei abile nel combattimento e sei uno dei migliori che abbiamo. Non puoi perdere tempo e poi Nicholas è uno studente di quarta classe non per niente ho scelto lui. È deciso, le lezioni le inizierai da domani, a proposito sai dov'è tuo padre?>> Di certo non gli rivelo quello che è successo prima tra me e lui quindi rispondo che non lo so ma poi guarda in lontananza e dice << Oh eccolo qui. Arrivederci Riley, mentre tu Gray vieni con me dobbiamo discutere di cose importanti.>> Il preside e Daniel se ne vanno e davanti a me passa mio padre che non mi guarda nemmeno, in fondo all'atrio noto Nicholas che mi fissa. Cerco di non guardarlo anche se il solo pensiero di dover passare tutti i pomeriggi con lui non mi piace per niente, credo che non ne avrò mai abbastanza. Lydia accanto a me cerca di dirmi parole di conforto << Non vederla come una tragedia, potresti essere una svolta nella storia sai.>> Non poteva andare peggio di così.

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