Capitolo 28

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Ciao a tutti, scusate per il ritardo ma in questo periodo sono molto occupata con scuola. 

Detto qu3sto vi chiedo ancora scusa, e Buona lettura, spero vi piaccia.

a dopo

Pov: Brian

Vi auguro di non perdere mai le persone a qui tenete. Non si è più gli stessi dopo.

È cambiato tutto da quella notte, non c'è un giorno in cui non mi dia la colpa o non la sogni.

Quell'incidente, se solo avessi insistito sul farla rimanere a casa, se solo l'avessi protetta ora sarebbe qui, tra le mie braccia.

La mia sorellina, la persona più importate della mia vita.

Lei era solare, aveva i miei stessi occhi, marroni, ma i suoi erano molti più belli, erano color nocciola, era bassina nonostante avesse soltanto un anno in meno di me, aveva i capelli marroni a caschetto.

Era semplicemente splendida.

Sono in camera sua, nel suo letto, il suo odore però non c'è più, anche se tutto è ancora com'è. A partire dai suoi pupazzi, ai suoi trucci, vestiti e gioielli.

La porta si spalanca e vedo mio padre, si avvicina a me, e si siede nel letto. <<Non è colpa tua>> mi dice, lo è invece <<Lo so, ma lei non è qui con me, con noi>>

<<Hai ragione, tua sorella non può più dirti che ti ama. Ma sono sicuro, e lo sei pure tu, dato che te l'ha dimostrato, che ti ama e amerà più di qualunque altra persona al mondo. Non so dov'è, non so dove vanno le persone quando ci lasciano, ma so dove restano, Brian. Nel cuore.>> mi dice per poi darmi un bacio in fronte, alzarsi e chiudere la porta.

La finestra è aperta, una folata di vento mi colpisce, e non posso fare a meno di pensare a come lei arricciava il naso e metteva i suoi buffi calzini.

Sorellina, non sei più con me, ma sei ovunque io sia. Ogni cosa mi fa pensare a te, e al tuo profumo, ai tuoi modi di fare.

Ma papà ha ragione, te non vorresti questa parte di me, perciò devo andare avanti, anche per te, soprattutto per te.

Mi risveglio dai miei pensieri quando il mio telefono inizia a suonare, è Kyle. Accetto la chiamata e metto il vivavoce, mentre mi vesto.

<<Dove sei cazzone?>> mi chiede con la sua solita voce apatica, mi trattengo dal riderli in faccia.

<<Non sono ancora pronto, mi vesto e arrivo, aspettatemi altri cinque minuti, non credo che a te e ai fratelli Miller dispiaqua molto fare cinque minuti di ritardo a scuola.>>

<<Non c'entro io, o almeno in parte, i fratelli Miller vogliono tenere sott'occhio la biondina>> mi dice

<<Non dirmi che è quella strafiga, nuova che ho visto passare accanto a Madison a casa tua. Quella sì che è proprio una bomba sexy>> dico non riuscendo a controllare i miei ormoni, sto dicendo la verità.

Ha quell'aria innocente, con quegli occhioni verdi, per non parlare del fisico.

<<Contieniti, la biondina ha un passato, ed è off-limits dato che siamo anche amici dei suoi fratelli, che sentendoti parlare così ti prenderebbero a frustate.>> mi dice con tutta la serietà del mondo.

Un brivido mi percorre la schiena, meglio non giocare con i Miller, sono miei amici, so come sono fatti, io stesso gli appoggio. Ma non voglio correre il rischio.

<<Ok brontolone, mi stai mettendo in guardia sulla biondina solo per i  Miller oppure a te, lei->> sto per finire la frase che lui mi interrompe con i suoi soliti modi da burbero

Together againWhere stories live. Discover now