Capitolo 13

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Pov: Chris

Sono sempre stato dell'idea che la fiducia deve esser meritata, e io ho sempre fatto di tutto per guadagnarmela. Nella mia vita ci sono stati molti alti e bassi.

Come una giostra, ma sembrava che quel momento di sollievo non venisse mai. Era sempre un susseguirsi di delusioni.

Fin quando non abbiamo riavuto lei. Fin quando non è tornata da me. Mi sono imposto di trattarla male, ma ho finito per ferirla.

Quindi ho cercato di proteggerla, ma mi sono state nascoste molte cose, e non solo da lei ma anche dai miei fratelli.

Loro sanno che la volevo proteggere e mi hanno ostacolato. Sento di esser l'unico a tenerci. Anche Nicholas sembra fregarsene.

Io non li capisco. Sono terrorizzato dal fatto che la prendano e che sia lontano da me. Oppure che si rifaccia del male.

Non riesco a togliermi dalla testa il momento in cui ho trovato il rasoio. Come ho fatto a non pensarci prima?

Ora sono in macchina a sopportare l'ennessima bugia. Ho chiesto milioni di volte di papà , mi hanno sempre detto che era impegnato a lavorare.

Io infondo sapevo, sentivo che qualcosa non andava, ma mi autoconvincevo che andasse tutto bene. Che lui stesse bene.

Ma ho fatto l'ennesimo sbaglio. L'ennesimo errore.

Mi sono fidato. Ho sempre imparato a non fidarmi. Forse perchè non capita tutti i giorni che tua madre ti porti via tua sorella.

Ho dovuto passare 13 anni sensa di lei. 13 anni di dolore. E non solo io, tutti stavano male.

Ma la verità è che è più facile indossare una maschera che esporsi alle persone, pure se fanno parte della tua famiglia.

è più facile dire "va tutto bene" che la verità. La verità è che a nessuno importa. Una persona che ti chiede un "come stai?" non è mai interessata, è solo una domanda superficiale, per formalità.

Quindi semplicemente ci adeguiamo al mondo, o meglio , alle persone che lo rendono un vero schifo.

Ci servirebbe una bella dose di empatia. Lo so che io devo esser l'ultimo a parlare, ma sono quel che sono perchè anchio ho passato l'inferno.

E non parlo solo di quello che è successo a mia sorella.

I miei continui attacchi di rabbia mi provocavano sensi di colpa, cercavo di controllarmi ma non ci riuscivo.

Mi sentivo..... sbagliato, diverso.

Fortunatamente grazie la boxe ne sono uscito, quasi.

Mi ricordo come in quel periodo mi sentissi un peso per la mia famiglia. Mi rinchiudevo in casa, più precisamente in camera mia, per non uscire con nessuno e non ferire nessuno.

Mi sentivo come se ogni cosa che dicessi e facessi potesse distruggere. Questo è uno dei motivi per cui ho trattato male Charlie.

Da una parte sono sollevato che mi avessero avvertito solo ora di papà, perchè sarei stato solamente peggio. Quindi posso dire di averli perdonati, quasi. Solo perchè posso capire il motivo delle loro azioni.

Pov: Charlotte

Sono in ansia.

Ho paura di vederlo, di accorgermi che sta male e che io non c'ero, non c'ero a tranquillizzarlo a dargli la forza per andare avanti.

Sono delusa dai miei fratelli, perchè pensavo che se ci fosse stata una situazione del genere mi avrebbero avvertita, perciò ero anche abbastanza tranquilla.

Together againWhere stories live. Discover now