Capitolo 20

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Pov: Chris

Thomas mi sta portando in infermeria e a quanto pare è nervoso, e so già che ce l'ha con me. E fanno bene, non li biasimo ma dietro a tutto quello che ho detto c'è una spiegazione, il problema è che non posso parlarne.

Apre la porta facendola sbattere e mi fa cenno di sedermi nel lettino, prende il cotone imbevuto e me lo preme nel naso, senza alcun tipo di delicatezza.

<<Ahia, fa piano>> mi lamento

<<Mmh? e perchè dovrei? Non voglio nemmeno esser qui. Ma cos'hai nella testa?! Perchè hai detto tutte quelle cose? >>

<<Charlotte era d'accordo con me non vede perchè voi dobbiate interferire sulla sua scelta. Volete morire voi? No, perchè io non voglio vedere morire nessuno dopo quello che è successo a papà>> mi giustifico gesticolando e con la voce nasale.

<<Non puoi pesare davvero una cosa del genere?!>>

infatti, non la penso ma sono obbligato a dirla. O meglio mi hanno obbligato a dirla e soprattutto ad aiutarli.

<< Certo che lo penso! Sennò non l'avrei detto , non trovi?>> mento

<<Io trovo che se non ti tappi quella bocca te la tappo io, e non sarò delicato come Nicholas. Ti rendi conto che vuoi far rivivere un trauma a nostra sorella!? Ti ricordi com'era prima!? E quanti sforzi abbiamo fatto per farla stare meglio. >>

<<Me lo ricordo , ma l'ha detto pure lei, lei ci è passata sa com->> mi arriva uno schiaffo in faccia

<<Non parlare così di nostra sorella. Se tu non vuoi fermarla bene, ma mettiti da parte. perchè se vengo a scoprire che l'aiuterai nel suo stupido piano è la tua fine>> mi avverte uscendo dalla stanza.

Io prendo il telefono dalla tasca del pantalone e mando un messaggio

Non la lasceranno andare. E stanno sospettando di me

Trova un modo, sennò sai cosa le faremo.

Si, lo troverò ma rispettate il patto.

Sono un uomo di parola

Rabbrividisco a quest'ultimo messaggio, so che non andrà oltre devo rispettare il piano, a costo di farmi odiare.

Flashback

Siamo in ospedale e stiamo aspettando che i dottori ci facciano andare a dire addio a nostro padre.

Siamo tutti qui, tutti tranne Mason, Lucas, Ares e Charlotte. Io non sono d'accordo , lei doveva venire ma i miei fratelli hanno deciso di non stressarla ulteriormente

Come se prima o poi non lo verrà a sapere. Per strada abbiamo incontrato Kyle sicuramente sua è qui per sua madre, la sua non è proprio una bella situazione.

Dalla tasca del pantalone sento una vibrazione, la ignoro, non ho voglia di rispondere a nessuno. Si ferma e ricomincia a vibrare, ci rinuncio e rispondo alla chiamata.

É un numero sconosciuto, quindi non è qualcuno che conosco.

<<Pronto?>>

Il silenzio totale, quando penso sia solo uno scherzo di qualche coglione, sento una voce

<<Ciao, Chris.>> non è una voce umana, chiunque stia chiamando sa che potremmo scoprirlo e sta modificando la sua voce.

<<Vai in un posto appartato, lontano dalla tua famiglia, so che siete in ospedale, per Arthur Miller. Come sta Charlotte, lei non è lì con voi, vero? >> dice quest'ultima frase ridendo e un brivido mi attraversa

Together againWhere stories live. Discover now