Il negozio a Londra

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POV MATILDE

E' passato poco più di un mesetto da quando sono arrivata a Londra.
Ho un mini appartamento in una delle zone più "economiche" di Londra e mi va bene così.
Non ho bisogno di chissà che cosa.

Con il locale procede abbastanza bene, grazie allo zio di Thomas è quasi finito, devo dire che è un bene abbia conosciuto lui in modo tale da non preoccuparmi di trovare anche qualcuno per iniziare il lavori. Soprattutto in questo periodo, sono piena di impegni e il cervello a mille.

Ho incontrato anche l'amico di mia cugina e devo dire che inizialmente è stata dura, con tutte le carte da compilare, anche alla banca e i tutte le strutture necessarie per avviare l'attività non è stato facile.

Per fortuna con me c'è stato sia Thomas che la sua famiglia. Anche i miei amici non sono stati da meno e anche i miei familiari hanno fatto il possibile. Anche perché saranno fondamentali la partenza per la vendita di vino qui a Londra.

Siamo agli inizi di ottobre e sto appena uscendo di casa perchè devo andare a vedere come procedono i lavori. Qui il freddo si fa sentire e come, infatti sono bel imbottita. Dopo essere passata al negozio devo andare a fare la spesa e cominciare ad organizzarmi il il grande giorno. Sono talmente tanto impegnata che è già tanto che mi ricordo come mi chiamo.

Salgo sulla mia bellissima macchinina bianca e mi avvio. 

***

"Buongiorno a tutti" dissi appena entrai.

"Buongiorno Matilde" ricevetti come risposta dagli operai della ditta dello zio di Thomas.

"Salve signor Anderson" avvinandomi allo zio del mio fidanzato.

"Buongiorno Matilde e quante volte ti ho detto che puoi chiamarmi Austin" rimproverandomi in senso giocoso.

Feci uscire una piccola risata "Scusami tanto" alzando le mani in senso di difesa. "Come procede?" continuai e girandomi un po' intorno.

Vengo quasi ogni giorno, con Thomas, quando capita anche i genitori di Thomas hanno la possibilità vengono, posso dire che ci scambiamo i turni, mi fido anche di Austin, l'ho conosciuto bene e mi fido, mi tocca venire più degli altri e quasi tutti i giorni per vedere se è tutto ok e se c'è bisogno di qualche modifica. E devo dire che è stancante.

"Manca solo la verniciata e abbiamo finito. Poi puoi cominciare ad abbellirlo e si inizia" sorridendomi.

"Non sai che bella notizia mi stai dando" facendo un grosso respiro di sollievo e rilassandomi un po' "Non sai che bella notizia mi stai dando Austin" sorridendogli.

"Sono felice per te. Si vede che ci tieni tanto"

"Già" rifacendo un bel respiro profondo "Bene, io vado. Ci sentiamo ok?"

"Certo. Buona giornata Matilde.

 "Buona giornata anche a te Austin" 

Risalgo in macchina e mi avvio al supermercato. Oggi dovrebbe ritornare Thomas da Firenze. Eh già, Thomas sarà il mio socio e come ogni compagno di viaggio ci siamo divisi i compiti. Certo mi serve anche qui, ma visto che non possiamo andare avanti con l'altro nostro progetto, dobbiamo andare avanti con questo fino a che non lo portiamo a buon fine.

***

Sono passati qualche giorno da quando Austin e la sua troupe hanno finito di sistemare il negozio. Adesso stiamo sistemando l'arredamento al negozio e devo dire che è una via di mezzo, perchè voglio che sia tutto perfetto.

"Ecco fatto" disse Oliver venendo vicino a me dopo aver sistemato le bottiglie che gli avevo affidato da mettere apposto. E si, i miei amici si sono offerti volontari di venirmi ad aiutare e li ringrazio.

"Anche di la in magazzino è tutto sistemato" dissero Madison e Grace venendo anche loro vicino a me. 

"Grazie mille ragazzi. Non so come ringraziarvi" sorridendogli.

"Lo abbiamo fatto con piacere. E poi siamo tuoi amici, gli amici si aiutano sempre" 

"Thomas?" mi chiese Oliver.

"E' andato dalla commercialista. Deve fare delle ultime cose e poi lunedì prossimo si può inaugurare" 

"Noi saremo in prima fila" scherzò Madison. Io come gli altri ridemmo.

"Bene. Volete venire a mangiare qualcosa a casa?" proposi ai miei amici.

"Ti ringrazio, ma io ho una cena tra colleghi." mi rispose Oliver. Lo guardai un po' dispiaciuta.

"Tranquillo. Ti ringrazio molto Oliver"

"L'ho fatto molto volentieri. Scappo, altrimenti faccio tardi" Ci abbracciammo e lasciò il locale

"Se per te non è un problema e non disturbiamo, molto volentieri." mi rispose Grace.

"Certo nessun problema. Almeno ripassiamo un po' di tempo insieme"

***

E' il grande giorno. Oggi c'è l'apertura del negozio e sono molto emozionata. Ci sono tutti, i miei amici, i miei genitori e quelli di Thomas, qualche mio parente, Phil e la sua famiglia, sarebbero voluti passare anche gli amici di Phil ma hanno pensato che sarebbero passati in un altro momento, era il mio giorno. Mi dispiace un po' ma li capisco.

"Pronta?" mi chiese Thomas.

"Si" sorridendo e prendendo un bel respiro.

Mi prese la mano, presi le forbici e tagliai il nastro davanti la porta. Partii un applauso e feci un sorriso a 32 denti. Mi spostai in modo tale che le persone che erano presenti oggi potessero entrare.

"Sono cosi felice per te figlia mia" disse mia mamma avvicinandosi a me e abbracciandomi.

"Grazie mamma" 

Tutte le persone a mie care e non mi fecero gli auguri.

"Sono molto fiero di te" mi girai verso Phil che era venuto vicino a me.

"Grazie. Non sai quanto sia importante. Posso dire che la trovo mia"

"Immagino"

Il pomeriggio passò velocemente. Dopo la chiusura e i piccoli acquisti siamo riuniti a casa mia e di Thomas.

"Sono felice che voi siate state presenti in una giornata importante per me. Non so come ringraziarvi. Eeeee ... non so che altro dire" ridendo, perchè realmente non so che altro dire, non ho parole. Tutte le persone dentro la stanza risero dietro di me e applaudirono. "Bene ora accomodatevi che altrimenti la pizza si raffredda" continuando a ridere.

Passammo tutta la serata a chiacchierare e a ridere. Mi sento bene e questa è una di quelle giornate che non dimenticherò mai, non solo perchè ho avviato la mia attività, non solo perchè potrò fare il passo successivo, ma anche perchè sono circondata dalle persone a cui voglio tanto bene.

***

"Che giornata" sedendomi sul letto e stiracchiandomi un po' prima di allungarmi.

"Già. Ma sono felice" mi rispose Thomas allungandosi sul letto. Subito dopo lo feci anche io e mi avvicinai girai su un lato per guardarlo in faccia.

"Anche io. Non sai quanto tu mi abbia aiutato"

"L'ho fatto volentieri, poi soprattutto perchè ti amo, in seguito perchè sei mia socia e l'altra cosa più importante, perchè ci porterà ad una bella sorpresa" accarezzandomi la guancia.

"Grazie di tutto" guardandolo negli occhi "Sei stato fondamentale sin dal primo giorno" aspettai qualche secondo, mi avvicinai a lui e lo baciai "Ti amo anche io" sussurrandolo.

Ci coccolammo pe qualche altro minuto e calammo tra le braccia di Morfeo.


SPAZIO AUTORE

Eccomi qui dopo tanto tempo. Scusatemi per l'assenza ma sono stata impegnata. Come vi è sembrato questo capitolo? Fatemi sapere cosa accadrà nel prossimo. La storia è quasi giunta al termine.  Per scrivere questo capitolo è stato un parto devo dire. Non sapevo come strutturarlo ma dovevo scriverlo per quello che succederà dopo. Mi scuso già da adesso se il prossimo capitolo tarderà ad uscire, farò il prima possibile. Un bacio e al prossimo capitolo.

LA SORELLA DI UN CALCIATOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora