Confidenze E Confessioni Pt1

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POV MATILDE

Sono nella mia stanza per ripassare le ultime cose per l'esame che avrò domani. Sono in ansia ma allo stesso tempo tranquilla. Non so come potrei tenere sott'occhio tutto questo, mi continuo a ripete che devo stare tranquilla e che andrà tutto bene, ma a quanto pare non funziona. In più mettiamoci anche il fatto che sto facendo il corso extracurricolare e a volte faccio fatica, soprattutto in questi momenti dove devo impegnarmi sugli esami che ho da dare.
Alla fine mi ritrovo a dare 3 esami prima delle vacanze natalizie e poi 4 nell'anno nuovo.
Si può sembrare una cosa assurda ma ho sempre fatto così e ci sono sempre riuscita.

A volte penso che è anche per questo che a Firenze o comunque nell'ambito scolastico non avevo amiche, perché podarsi mi concentrarsi più sullo studio. Ma poi mi ricordo di Madison e di Jennifer e posso dire che mi sto ricredendo.

"Come va?" disse Madison alzando la testa dal suo libro di Letteratura inglese, ebbene si anche lei più o meno segue il mio stesso metodo e a riguardo ne abbiamo anche parlato. Forse perché è una cosa che ci accomuna nello studio, so che può sembrare una cosa un po' strana infatti ci ridiamo anche su.

"Diciamo. Sono in ansia. Mi succede sempre così prima di un esame, ma credo che sia normale un po' a tutti" alzando anche io lo sguardo dal libro è rivolgendolo a lei.

"Allora siamo in due" abbiamo certe occhiaie che si possono notare a chilometri di distanza.

"Pausa di 5 minuti?!" domandina tattica. Perché si, è da questa mattina che studiando, mettendo in conto che abbiamo fatto lezione dalle 9 alle 12 più dalle 14 alle 16. Quindi possiamo dire che è una cosa abbastanza pesante. La cosa positiva è che oggi è martedì quindi niente corso.

"Si per favore" strofinandosi gli occhi.

"Bene, bene. Io ho una cosa importante da chiederti" rivolgendomi a lei con fare malizioso.
Lei diventò subito rossa, sapendo a cosa mi riferivo. "Come va con mio cugino?" con un sorriso beffardo sul volto.

"Bene" mi rispose, distogliendo la sguardo e facendo l'indifferente.

"Sai, mi è stato raccontato da mio cugino un paio di cose" a quella frase Madison mi guardò e anche con occhi sbarrati.

"Eh che ti ha detto?" diventando più rossa e vedevo che stava sudando.

"Mmm ... Com'è che mi aveva detto" mettendomi la mano sotto il mento e facendo finta di pensarci.

"Che voleva incontrarti al più presto. Se era possibile convincerti a venire in Italia oppure lui qui, anche con la scusa di rivedermi. E passare un po' di tempo con te. Ed altre cose" guardandola con fare ovvio e con visi beffardo. Il suo colorito del viso diventò ancora più rosso e si andò a buttare sul suo letto con la testa sul cuscino per non farsi vedere. Scoppiai a ridere per il suo comportamento.

"Non ridere" mi disse dall'imbarazzo.
"E poi è violazione della privacy questa" cercando di giustificarsi.

"Sisi, hai ragione tu" continuando a ridere. Con mio cugino Michele ho sempre avuto un rapporto speciale. Siamo praticamente cresciuti insieme, certo non dico che con gli altri sia da meno, perché alla fine ci hanno abituato sin da subito e anche perché facevamo cose che ti portano alla pazzia. Io e Michele abbiamo la stessa età, ci portiamo solamente 2 mesi di differenza, io di maggio e lui di luglio. Lui come tutti gli altri cugini mi hanno accolto subito, e forse è anche per questo che abbiamo avuto un'ottima intesa, nonostante che con gli altri ci portiamo qualche anno di differenza, però abbiamo un ottimo rapporto tra cugini.

"Beh, che posso dirti. È una brava persona, è comprensiva e come hai detto tu, non vediamo l'ora di incontrarci. Poi oltretutto abbiamo cose in comune ed è anche per questo che mi sento a mio agio" mi disse dopo essersi ripresa da questo momento di imbarazzo.

"Mi fa molto piacere" facendogli un sorriso sincero. "Ma stai attenta hai capito" scherzando sul fatto che potrebbe succedergli qualcosa di brutto se suceddesse qualcosa. "Io ci tengo al mio caro e dolce cuginetto" puntandogli il dito conto e con tono scherzoso. Lei in tutta risposta alzò le mano divertita.

"Invece tu che mi racconti" facendomi anche lei uno sguardo malizioso.

"Bah, sinceramente nulla di che. Le solite cose" facendo l'indifferente.

"Sisi. E secondo te con questa faccia io ti ve go a credere. Ma fammi il piacere."

"Uno c'è" alzando le spalle e continuando a fare l'indifferente.

"Mmm" con l'intenzione di farmi continuare.

"È va bene. Fa il mio stesso corso extracurricolare e si chiama Thomas" ripensando a lui e a tutto quello che mi ha colpito. "La cosa che mi ha colpito di lui a primo impatto sono stati gli occhi. Ha l'eterocromia"

"Aspetta, non dirmi che tu stai parlando di Thomas Andarson, quello che ha i capelli biondo cenere tendenti al marrone, alto più o meno 1.80" aprendo la bocca e anche per sapere se sia lui oppure no.

"Si. E devo dirti che mi stai mettendo paura sinceramente"

"O porca miseria. O porca miseria. Beh ragazza, te lo sei scelto molto bene" io continuai a guardarla confusa "Fa il mio stesso corso di francese e devo dire che è una bomba, ma non solo in quella materia, ma ho sentito anche in tutte le altre. Ti dico solo che tutti gli chiedono qualche consiglio oppure qualche dritta. Però è un ragazzo un po' sulle sue. Non è quel tipo di ragazzo che se la tira, può sembrare, ma alla fine non è così. È un bravo ragazzo. All'inizio può sembrare un po' chi sa chi, ma alla fine è una brava persona" raccontandomi tutti quello che sa su di lui.

"Beh, grazie per queste informazioni allora. Anche se devo capire bene, il mio sentimento. Non ne sono sicura, quindi non voglio fare le cose affrettate. Poi si il fidanzato ci sta, ma voglio concentrarmi anche sullo studio sinceramente" lei mi sorride.

"Sai, non so chi ringraziare per averti come amica. Sei una persona saggia e ne vado fiera" mi avvicino a lei e l'abbraccio.

"E io ti rispondo con ... Che sono felice anche io di essere tua amica" adesso però sono quasi sicura di raccontarle sulla mia adozione. Fino ad adesso ho sempre rimandato perché la paura di essere giudicata mi assaliva, ma anche sul fatto che facevo fatica a fidarmi, soprattutto di persone di cui non conoscevo.

SPAZIO AUTORE

Mi dispiace molto per aver pubblicato in ritardo. Ma ho avuto un raffreddore forte, che mi ha portato una settimana intera. Poi ho fatto un po' fatica con l'idee di andare avanti. Questo capitolo devo ammettere che mi è venuto quasi tutti insieme. Ho voluto scriverlo, sia per non farvi rimanere a secco di lettura, almeno nel mio profilo ma anche per non dimenticarmi nulla.
Il prossimo capitolo, cercherò in tutti i modi di pubblicarlo prima di una settimana. Ho già qualche idea, anche  perché sarà il continuo quindi almeno su questo ho la strada più semplice.
Grazie mille per aver aspettato e un bacio grande a tutti.

LA SORELLA DI UN CALCIATOREWhere stories live. Discover now