L'arrivo a Manchester

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POV MATILDE

Mi sto dirigendo all'esterno dell'università per poi partire insieme al mio gruppo per dirigerci a Manchester. Sento la mia agitazione salire, ma sto cercando di controllarla. Per me è abbastanza difficile, anche se a volte riesco a calmarmi e a stare più tranquilla.

Sono le 9 del mattino e arriveremo a Manchester verso le 2 del pomeriggio. Andremo con l'aereo, infatti adesso stiamo aspettando il pulmino che ci dovrebbe portare all'aeroporto. Dall'aeroporto di Londra per arrivare a quello di Manchester ci vorrà un'ora, ma si sa com'è il tempo che arrivi in aeroporto e fai tutte le storie ci metti di più. E devo dire che già non ne posso più. A me piace viaggiare sia chiaro, ma non come vorrei. Ho questo macigno sullo stomaco che non me lo fa godere a pieno. 

"Eccolo ragazzi. E' arrivato" scattai con lo sguardo verso il professore e poi verso il pulmino che ci accompagnerà il aeroporto. Ci avvicinammo tutti per mettere le valige al suo interno.

Mi girai verso Madison e Jennifer che si erano offerte di accompagnarmi almeno all'entrata dell'università per salutarmi come si deve. Per fortuna hanno lezione il pomeriggio, non mi sarei mai perdonata che avrebbero saltato anche un quarto d'ora per salutarmi.

"Stai tranquilla ok?" mi disse Madison abbracciandomi seguita da Jennifer. A loro ho detto tutto, dall'inizio alla fine. Sono state 

"Se non te la senti non farlo. Non sei costretta. Puoi sempre rimandarla come cosa lo sai" continuò Jennifer.

"Lo so. Ma dentro di me voglio farlo. Già sono una persona abbastanza insicura, almeno su questo voglio essere sicura di me stessa e posso dire che ci sono riuscita. So che magari posso iniziare con cose più semplici. Ma non so quando mi ricapiterà di andarci e se me la sentirò quindi cerco di farmi forza e di farlo" dirlo ad alta voce, soprattutto a persone che non siano i miei cugini fa abbastanza strano, ma mi sento bene. Devo dire che mi sento soddisfatta di me stessa ed è come se mi sentissi un peso in meno.

"Siamo sicure che ci riuscirai. In ogni caso se ti servirà aiuto basta che ci chiami e ti risponderemo immediatamente" continuò a parlare Jennifer.

Io le abbracciai ringraziandole.
Ci staccammo perché era ora di partire altrimenti avremmo fatto tardi.

"Portami un souvenir" scherzò Madison.

"Anche a me, mi raccomando" di aggregò Jennifer.

Io risi e le tranquillizzai che glieli avrei riportati comunque.

Salii sul pullman e mi andai a sedere nel primo posto disponibile.

Essendo pari, si erano messi tutti a coppie. Vabbè dai, tranne il professore. Mi andai a sedere vicino a Thomas, visto che era l'unico ad essere rimasto da solo.

Il nostro pullman non era grandissimo essendo che siamo pochi, quindi l'università ha voluto noleggiare un piccolo. L'università ci ha avvantaggiato con metà delle spese, l'altra l'abbiamo dovuta mettere noi.

Ho promesso di avvisare i miei appena partiti e l'ho fatto. Mi hanno risposto immediatamente e mi viene il nodo allo stomaco.

Dopo l'appello e le raccomandazioni del signor Smith partimmo.

"Come ti senti?" mi chiese Thomas appena mi sono sistemata nel sedile affianco a lui.

"Tranne il fatto che stanotte non sono riuscita a dormire. Per il resto bene. Tu invece, come ti senti?"

"Abbastanza bene devo dire"

"Hai già fatto altre gare come queste negli anni passati. Sai è da un bel po' che volevo chiedertelo" girandomi meglio verso di lui

LA SORELLA DI UN CALCIATOREWhere stories live. Discover now