La famiglia di Thomas pt.2

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POV MATILDE

Dopo qualche secondo viene ad aprirci una signora sulla cinquantina, se non qualche annetto di meno.

"Ciao figliolo vi stavamo aspettando" disse abbracciandolo. Sentivo l'imbarazzo di Thomas arrivare fino a qui "Oh cara. Scusami tanto. Non mi sono presentata. Sophia Anderson, la mamma di Thomas" porgendomi la mano.

"Matilde" porgendole la mano a mia volta.

"Prego, venite. Stavo finendo di preparare le ultime cose per stasera" aprendo bene la porta per farci passare. Entrai con tutto l'imbarazzo del mondo.

"Ciao figliolo" disse un signore anche lui sulla cinquantina. Quest'ultimo si avvicinò al figlio e si salutarono con un abbraccio. "Scusami cara. Sono Carl Anderson. E non accetto del lei, puoi darmi direttamente del tu" scacciando la tensione e l'imbarazzo e facendo uscire anche una piccola risata. Annuii leggermente con la testa.

"Questo è un pensierino per voi. Fatto da noi" dandogli una busta von dentro il vino.

"Wow. Grazie mille" disse il signor Anderson con felicità.

"E' fatto artigianalmente. Vino rosso" riferii.

"Non so come ringraziarti. Grazie" 

"Di nulla" sorridendo.

"Fratellone" sentii una vocina provenire dal corridoio. Questa vocina apparteneva ad una bambina di circa dieci anni che correva verso Thomas. Dietro di lui c'era un altro bambino leggermente più grande della bambina. E devo dire che con il ragazzo al mio fianco gli assomiglia un sacco.

"Ciao piccola peste" disse Thomas abbassandosi all'altezza della bambina e dandole tanti baci. Lei rise e dopo che si staccarono il ragazzo al suo fianco salutò il fratello, mentre la bambina si girò a fissarmi come incantata.

"Io sono Isabelle e ho dieci anni" mi disse dopo qualche secondo di radiografia se si può dire cosi da parte della bambina.

"Io invece sono Matilde" facendole un bel sorriso.

"Tu sei la fidanzata di Thomas?" lasciando senza parole tutti quanti. Devo dire che i bambini sono imprevedibili.

"Si" le rispose Thomas con tutta la tranquillità del mondo. Devo dire che si era creato un po' di imbarazzo.

"Ahhhhh, meno male. Cosi posso giocare con qualcun'altra oltre alle mie cugine. E poi mi annoio a giocare con i miei fratelli" tutti rimanemmo di stucco a tali parole, da come vedo le facce dei loro familiari neanche loro se l'aspettavano una risposta del genere.

"Isabelle. Che ne dici se vai a prendere la tua nuova bambola e la fai vedere a Thomas" le disse la mamma.

La bambina si mise le mani dietro la schiena e prima di andarsene si avvicinò a me " Sei molto bella" mi disse prima di correre e non darmi il tempo di rispondere. Sentii le guance andare a fuoco. L'imbarazzo si sta impossessando di me.

"Piacere Christopher, l'altro fratello di questo soggetto qui" spezzando l'imbarazzo creato dalla bambina, si avvicina a me porgendomi la mano.

"Matilde, piacere mio" stringendo la sua mano.

"Scusami tanto cara. Ogni tanto stupisce anche noi" mi rassicurò la Signora Anderson.

"Non si preoccupi. Mi piacciono molto i bambini" sorridendole.

"Mamma nel mentre faccio vedere la stanza a Matilde" riferì Thomas.

"Oh si certo. Scusami tanto. Andate pure" 

Ancora imbarazzata io e Thomas salimmo al piano superiore e mi portò nella camera degli ospiti.

"Ecco a te. E scusami ancora per tutto" passandosi una mano tra i capelli imbarazzato.

LA SORELLA DI UN CALCIATOREWhere stories live. Discover now