L'arrivo in Italia

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POV MATILDE

Sono all'aeroporto ad aspettare Madison e Jennifer.

Con me è venuto Gabriele. I miei sono impegnati con il lavoro e non mi andava di venire da sola.

Appena saranno arrivate andremo al casale e dormiremo direttamente lì, beh diciamo che Gabriele non è tanto felice in questo momento
"Mannaggia a te e quando ho accettato per accompagnarti all'aeroporto" si lamentò mio cugino continuando a pulirsi il contorno della bocca per togliere eventuali residui del pennarello che si ritrova sulla faccia.

"Oh ma per favore. È stato solo un piccolo scherzo e comunque non dire che non ti sarebbe dispiaciuto venire con me a prendere la tua fidanzatina" alzando gli occhi al cielo e prendendolo in giro.

"Si ma non conciato così sinceramente" mi rispose continuando a strofinanrsi con forza.

"È inutile che ti continui a pulire se si è tolto" in tutta risposta mi fa la linguaccia e si gira dall'altro lato. "Come siamo permalosi oggi" continuando a prenderlo in giro. So che dovrei smetterla ma è così divertente.

"Senti chi parla" incrociando le braccia. Io mi limita a fare la finta offesa, so che non lo sta dicendo per davvero e anche che non se l'è presa perché sa che ci facciamo sempre gli scherzi.
Per quanto riguarda gli altri, diciamo che ognuno l'ha presa in maniera differente.

*Flashback*

Mi svegliai con un po' di difficoltà, visto che stanotte mi sono risvegliata, ma posso dire che ne è valsa la pena.

Sono le 11 e ciò vuol dire che tra 5 ore le mie amiche saranno qui.

Mi ripresi un attimo e vidi che più o meno ci stiamo svegliando nello stesso momento.

Si lo so. In questa famiglia siamo tutti pigroni.

Mia madre e miei zii saranno al lavoro, quindi se entrano e ci vedono in questo stato, soprattutto i miei cugini, non si stupirebbero affatto.

Elena, Sofia e Gaia, lavorano questo pomeriggio, altrimenti ieri sera non sarebbero rimaste.
Alessandro per fortuna con i tempi lavorativi fa un giorno mattina e un giorno pomeriggio, qualche volta gli tocca fare anche quasi tutto il giorno ma non si lamenta, fa solo scena.

Guardai le mie cugine e stavano cercando di nascondere una risata abbastanza potente.

Ad Alessandro per mia sfortuna non ho potuto fargli i baffi, ma in compenso ci ha ricavato un bel paio di occhiali.

A tutti gli altri invece sono riuscita a fargliela. A Valerio sono riuscita a fargli anche la barba perché lui ha il sonno pensante quindi ho colto l'occasione.

Vedo le mie cugine che cercano in tutti i modi di non guardarli in faccia compresa io.
Ci alziamo come se nulla fosse e cominciamo a fare qualcosa.

Tutti i nostri cugini si guardano in faccia, alcuni si mettono a ridere altri si guardano con fare sbigottito.

Si guardarono allo specchio per vedersi meglio.

Si girarono tutti verso di noi e ci guardarono con fare trucido.

"Chi è stato?" disse Alessandro indicandosi la faccia è guardandoci tutte.

Alzammo le spalle e continuammo a fare qualcosa per evitare le loro faccie.

Io mi presi un bicchiere e ci versi un po' d'acqua. Sentivo dei passi dietro di me, notai con lo sguardo che vicino dove si trovava Beatrice si stava avvicinando Valerio.
So perfettamente a che gioco stanno giocando e per me non va bene.

LA SORELLA DI UN CALCIATOREWhere stories live. Discover now