Capitolo 45

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And I will love you, baby, always

And I'll be there forever and a day, always

I'll be there 'til the stars don't shine

'Til the heavens burst and the words don't rhyme

And I know when I die, you'll be on my mind

And I'll love you, always

Always, Bon Jovi

Se qualcuno mi avesse detto cinque anni prima che i miei attacchi d'ansia non si sarebbero ripresentati per ben quattro mesi di seguito, non gli avrei creduto.

Le crisi di panico erano diventate una sorta di routine per la me del passato: ogni giorno, un piccolissimo dettaglio che per altri non sarebbe risultato rilevante mi gettava in agitazione, il mondo diventava sfuocato e l'aria non sembrava mai bastare.

La mia terapista mi aveva insegnato ad affrontarle e aveva anche cercato di farle sparire. Non ci ero riuscita per molto tempo, ma finalmente ce l'avevo fatta.

Avevo sconfitto il mostro.

Non era stato solo merito mio, ma anche della presenza costante di Teseo al mio fianco. Quando un attacco di panico mi prendeva alla sprovvista, lui mi aiutava contando i respiri con me, stringendomi le mani e dicendo "io sono qui, Miki" con la sua voce roca.

Ma era da tanto che non arrivavo a quel punto. Era da tanto che non vivevo una crisi vera e propria.

Secondo la mia psicologa, ciò era dovuto, non solo al ritorno di Teseo nella mia vita, ma soprattutto al fatto che finalmente avevo confessato ai miei cosa era accaduto dodici anni prima. Per lei, essermi liberata di quel segreto mi aveva fatto bene.

Era successo due giorni dopo la scazzottata di Teseo con il padre. Mi ero recata a casa dei miei, trovando fortunatamente lì anche mia zia, e mi ero seduta al tavolo da pranzo con loro.

La mia scusa era che non volevo pranzare da sola, visto che Teseo era a lavoro e Zef a scuola.

Non resistetti a lungo prima di confessare tutto. Ero come un fiume in piena, le parole traboccavano inarrestabili dalle mie labbra.

«Penso che...», iniziai esitante, poggiando la forchetta all'interno del piatto. «Penso che sia giusto che anche voi sappiate la verità».

«A proposito di cosa, tesoro?», chiese mia madre, allungando una mano sulla mia spalla incurvata.

«A proposito di ciò che è successo dodici anni fa», dissi.

«So che vi siete fatti molte idee riguardo all'accaduto. Avete pensato che io e Teseo stessimo ancora insieme alla fine dell'estate, che Teseo mi avesse lasciato quando ha scoperto della gravidanza. E chissà quante altre cose avete pensato, senza dirmelo».

«La verità è questa», presi un respiro profondo prima di continuare, «il padre di Teseo mi ha minacciato».

«Cosa ha fatto?», domandò con espressione corrucciata Bear. Stringeva i pugni sul tavolo come se fosse pronto a fare a botte con qualcuno.

«Il signor Montecchi mi ha minacciata. Ha detto che se avessi continuato a vedere Teseo non gli avrebbe pagato le tasse universitarie. Teseo sarebbe finito senza niente e non sarebbe riuscito a realizzare il suo sogno», spiegai con gli occhi lucidi. «Non potevo permetterlo. Sapevo che desiderava fin da bambino diventare medico e non potevo rovinare il suo futuro, solamente perché non riuscivo a lasciarlo andare. Non sarebbe stato giusto».

How to charm Micol Esposito [Trilogia How To #1]Where stories live. Discover now