Capitolo 28

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And I wake with your memory over me

That's a real fucking legacy, legacy (it was maroon)

And I wake with your memory over me

That's a real fucking legacy to leave

Maroon, Taylor Swift

Teseo se n'era dimenticato.

Non voleva, ma l'aveva fatto.

Si era dimenticato dell'uscita con Jessie.

Dio, che stupido che era.

Talmente preso dai ricordi di un amore giovanile da dimenticarsi della ragazza con cui stava uscendo nel presente.

Aveva fatto tutto quello che poteva per rimediare: l'aveva chiamata due ore dopo l'orario in cui avrebbe dovuto passare a prenderla, implorando perdono per la sua memoria ballerina. Jessica gli aveva risposto con la voce roca di pianto e gli aveva detto che lo scusava - «A tutti capita di dimenticarsi le cose, può capitare», aveva mormorato al telefono.

Ma Teseo sapeva che non capitava. Un uomo non si dimentica facilmente della donna con cui vuole uscire la sera. Ci pensa tutto il giorno, ci fantastica sopra. Di certo, non se la scorda dopo aver visto la proprio ex. (Che era esattamente quello che lui aveva fatto).

Quindi, aveva pensato di farle una sorpresa.

Due giorni dopo, aveva trasformato la sua scrivania in una tavola imbandita. Aveva disposto tazze traboccanti del caffè fumante con il quale aveva riempito il thermos quella mattina e cornetti caldi del furgoncino all'angolo della strada su una tovaglia a quadri blu e bianchi.

Poi aveva fatto chiamare Jessica dall'infermiera caposala e aveva atteso il suo arrivo dinanzi alla porta del suo ufficio.

«Ehi, la caposala mi ha detto di raggiungerti qui», disse Jessie, appena si presentò. «Va tutto bene?»

Teseo le sorrise e, afferrando la maniglia con la mano, spalancò la porta.

Lo sguardo di Jessica venne immediatamente attirato dalla scrivania/tavola imbandita. Si lasciò andare in un'esclamazione felice ed entrò nel suo ufficio con passi lenti, ma sicuri. Osservò il suo capolavoro - la tovaglia stirata ad arte, i piattini di plastica gialla, le tazze di ceramica bianca e le brioches che, solo alla vista, facevano venire l'acquolina in bocca.

«Cos'è tutto questo?», chiese sbalordita.

«Il mio modo per farmi perdonare», disse Teseo, abbracciandola da dietro e premendo la bocca sulla sua guancia rossa.

«Con questa sorpresa, lei è assolto da ogni suo peccato, dottor Montecchi», affermò Jessie, che rise quando Teseo le sfiorò l'orecchio con la punta del naso.

«Allora, che ne dici? Facciamo colazione?», domandò Teseo.

Lei annuí con enfasi e aspettò che lui avesse tirato indietro la sedia prima di accomodarsi. Teseo, invece, fece il giro della scrivania e si sedette sulla sua sedia girevole.

Iniziarono a mangiare le brioches tra una chiacchierata e l'altra, parlando di lavoro e delle ultime notizie.

Stavano discutendo su quanto la caposala si fosse sciolta dal momento in cui si era fidanzata con il neurochirurgo dell'ospedale, quando il telefono di Teseo trillò.

Non mise giù nemmeno il pezzo di cornetto che aveva in mano, afferrò il cellulare in un lampo e verificò il mittente del messaggio.

Quasi si strozzò, pensando che finalmente Miki l'avesse contattato, ma era solamente sua madre, che gli chiedeva come stava e come stesse andando il lavoro.

How to charm Micol Esposito [Trilogia How To #1]Where stories live. Discover now