Capitolo 16

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When I look into your eyes

I can see a love restrained

But darlin' when I hold you

Don't you know I feel the same?

November Rain, Guns N' Roses

Sabato

Ero consapevole che Stella e Teseo avessero complottato qualcosa per l'ultimo giorno dell'esperimento - se così si vuol chiamare -, ciononostante mi lasciai trascinare in camera quando Stella giunse da me con uno borsone da palestra molto sospetto. Ero pronta a scommettere sul mio poster dei Guns N' Roses che non conteneva cose da palestra.

«Ehi, ehi, ehi!», strillai, quando mi afferrò il braccio e mi attirò nella mia stanza con la forza di un pugile sotto effetto di steroidi.

Okay, forse era davvero un borsone da palestra.

Stella mollò quest'ultimo sul letto e lo aprì con un ghigno malizioso, tirando fuori dalla tasca laterale una trousse per trucchi e da quella centrale phon e altri oggetti vari.

Come non detto: quello non era un borsone da palestra, era un borsone da facciamo-bella-Miki.

«Cosa stai facendo?», chiesi, sebbene le sue intenzioni fossero piuttosto chiare.

«Ti preparo per il tuo appuntamento strepitoso con Teseo».

Appoggiò tutti i suoi strumenti sulla mia scrivania, poi si diresse verso il mio armadio. Aprí le ante, sicuramente convinta di trovare l'outfit perfetto per un appuntamento; se prima di aprirlo, me lo avesse chiesto, avrebbe saputo che su quelle grucce non c'era un abitino da sera elegante.

Perciò rimasi sconvolta quando, invece di arrendersi immediatamente, lei prese a spulciare tra i miei capi.

Ad un certo punto, prese in mano una gonna nera di jeans, che contemplò per poi lanciarla sul letto; successivamente, trovò una canotta di raso viola, che sembrava riflettere la luce della lampada (non sapevo da dove era spuntata fuori quella) e una cintura fine da mettere con la gonna (aveva le borchie, quindi era di sicuro mia).

Non trovando niente di meglio, buttò sul letto pure quella.

Solo dopo ben dieci minuti di ricerca, la mia amica si girò con l'aria di chi stava già pianificando la mia tortura.

«Hai finito?», chiesi seccamente.

«No, per niente». E poi mi spedì in bagno a fare una doccia, assicurandosi che avessi le gambe depilate prima.

Guai, se si fosse visto qualche pelo!

Rimasi sotto il getto dell'acqua a lungo: mi lavai il corpo e i capelli con cura, perché - anche se allora non l'avrei mai ammesso - mi importava molto dell'opinione che Teseo aveva su di me.

Quando uscii dal bagno, avevo un telo avvolto sotto le ascelle e uno che mi raccoglieva i capelli bagnati sulla testa.

Appena Stella mi vide, mi disse di sbrigarmi e mi fece sedere sul letto alla velocità della luce.

«Okay, ora...», si diresse al borsone e tirò fuori (con mio sommo orrore) la sua ultima arma segreta.

Lingerie.

Sí, per chi non l'avesse capito, lo ripeto: lingerie, lingerie, lingerie.

Che poi si poteva davvero definire così quel filo interdentale che doveva svolgere la stessa funzione delle mutande e quel reggiseno che sembrava un copricapezzolo con due fili di spago?

How to charm Micol Esposito [Trilogia How To #1]حيث تعيش القصص. اكتشف الآن