Capitolo 7

702 38 54
                                    

And build me a time

where the characters rhyme

and the storyline is kind.

Ibiza Bar, Pink Floyd

Nei giorni seguenti, io e Teseo instaurammo una sorta di routine.

Ogni pomeriggio, Teseo usciva dal Liceo Scientifico e veniva ad aspettarmi fuori da scuola, dove ci incontravamo e facevamo insieme la strada verso il bar. Lì ci salutavamo e lui ritornava a casa. Alcune sere, venne persino al locale per aiutarci e zia Cecil era sempre entusiasta di vederlo.

Ogni volta che andava via, non finiva più di elogiarlo. Per lei, Teseo era un ragazzo dal cuore d'oro che quando s'impegnava in qualcosa ci metteva tutto se stesso. Quel qualcosa sarei io, per chi non l'avesse capito.

Comunque sia, per mamma e papà le cose sembravano procedere in una direzione che non includeva un semplice rapporto di amicizia e ritenevano opportuno mettermi in guardia sui rischi del fare l'amore.

Una mattina, prima di andare a scuola, mi fecero sedere al tavolo della cucina e con espressioni gravi mi dissero che avevano qualcosa da dirmi.

«Cosa succede?», chiesi. «Gli affari stanno andando male?»

Non era la prima volta che mi facevano discorsi del genere. Ma era una cosa che mettevi in conto come figlia quando sapevi che l'unica attività che ti sosteneva economicamente era un banalissimo bar nella periferia di Cremona.

«No, tesoro», chiarí immediatamente mia madre, «va tutto a gonfie vele».

Seduta di fronte a me, la osservai mentre si portava alle labbra la sua tazza colma di caffè.

Era bellissima, anche appena sveglia. Aveva un viso a cuore e i capelli neri striati di verde, un piercing al naso ed uno al centro del labbro inferiore. No, non era come le modelle di Instagram - l'emblema della perfezione e della delicatezza. Lei aveva la bellezza tipica delle rockstar e andava fiera di ogni suo orecchino e tatuaggio. Speravo di essere come lei un giorno.

«Oh, per fortuna», sospirai di sollievo. «Allora, perché avete quelle facce?»

«Dobbiamo parlarti di una cosa molto importante, Miki», esordì mio padre, appoggiandosi al bancone della cucina con le braccia incrociate sul petto.

«È una cosa di cui forse avremmo dovuto parlarti prima...» disse Ronnie.

«Ma non ne vedevamo il motivo», concluse Bear.

«Ma visto come le cose tra te e Teseo si stanno evolvendo, credo che sia giunto il momento di affrontare questa discussione», riprese mia madre.

Sentire il nome mio e di Teseo nella stessa frase fece scattare nella mia mente un centinaio di campanelli d'allarme. C'era solo una cosa di cui potevano voler parlare...

«Tesoro, so che ha scuola ne avete discusso, ma penso che dovremmo comunque avvisarti sui rischi del...»

Mio padre non riuscì a concludere la frase. Meno male, aggiungerei.

«fare l'amore», continuò mamma.

Come non detto.

Balzai in piedi così in fretta che persino Flash mi avrebbe battuto il cinque se mi avesse visto. Afferrai lo zaino dalla sedia e me lo misi sulla spalla, sistemandomi i capelli piastrati che mi si erano impigliati nella bretella.

«Okay, prima che continuate, ve lo ridico: io e Teseo non siamo fidanzati, va bene?», precisai.

«Miki, tesoro, siamo stati adolescenti anche noi e sappiamo come funzionano queste cose. Il giorno prima siete "solo amici" e il giorno dopo vi vediamo limonare fuori dal bar», replicò mia madre, alzandosi in piedi.

How to charm Micol Esposito [Trilogia How To #1]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora