Capitolo 11

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Something is changin' inside you

And don't you know.

Don't cry, Guns N' Roses

Mercoledì, Teseo mi venne a prendere a scuola, come al solito.

Questa volta, però, Rob non se la svignò subito. Rimase con me fino a quando non incontrammo Teseo fuori dai cancelli.

«Ciao», mi salutò dolcemente, afferrandomi la mano.

Aveva preso questo vizio insolito: prendermi la mano appena ci incontravamo. Non durava tanto, solo cinque o dieci secondi, ma ogni volta il mio cuore sussultava felice. Ma non ditelo a nessuno.

«Ehi». Gli sorrisi. Un sorriso ampio che rivelava la mia contentezza.

«Ehi, Rob».

Con un cenno della mano, Rob ricambiò il saluto di Teseo.

«Come va?»

«Tutto bene. La nostra canzone sta spaccando sul web... ed è anche merito vostro, ragazzi!»

Rob diede una pacca sulla spalla a Teseo.

«Già, chi lo sapeva che io e Miki stessimo così bene sullo schermo?»

Teseo mi circondò le spalle con il braccio, stringendomi al suo fianco.

Venni travolta dal suo profumo. Mi crogiolai in esso.

«C'era da aspettarselo. Già nella vita reale fate scintille», disse il mio amico.

Mi accigliai. Che cosa vorrebbe dire?

«Io l'ho sempre detto che siamo perfetti insieme, ma sai com'è fatta Miki, è testarda e arriva alle cose con i suoi tempi».

Se non fossi stata così presa dal suo profumo, mi sarei offesa.

Fortunatamente per loro, lo ero.

«Proprio così, amico».

Si scambiarono ancora qualche battuta, poi Rob mi salutò con un bacio sulla guancia e diede una pacca sulla schiena a Teseo prima di andarsene. Disse che doveva provare con i ragazzi della band ed era già in ritardo.

«Allora, mi accompagni a casa?», chiesi quando restammo soli.

«In realtà, volevo chiederti se ti andrebbe di venire a casa mia».

Lo guardai male.

«Cose innocenti, lo giuro», alzò le mani in alto come un ladro davanti ad un poliziotto armato.

Questa volta, lo fulminai con lo sguardo.

«E dai, Miki! Faremo i compiti, lo giuro. E non ci sfioreremo nemmeno con un dito».

Sospirai.

Avevo voglia di passare un pomeriggio con lui, ma qualcosa mi frenava. Era nel mio petto e sembrava... ansia?

No, io ero Micol Esposito. Non mi preoccupavo di un pomeriggio a casa di un ragazzo perché non gli avrei permesso di fare alcunché. Non mi venivano le farfalle nello stomaco quando sentivo la voce di un ragazzo pronunciare il mio nome. Non mi crogiolavo nel profumo di un ragazzo.

Sì, io ero Micol Esposito e non andavo in panico per un ragazzo. Ma lui non era un ragazzo qualsiasi, era Teseo Montecchi. L'unica persona che mi abbia mai definito affascinante. L'unica persona con cui abbia mai ballato. L'unica persona che sa come dire cose dolcissime senza risultare ridicolo. Che riesce a far sussultare il cuore dall'emozione.

How to charm Micol Esposito [Trilogia How To #1]حيث تعيش القصص. اكتشف الآن