la stanza

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me ne andai a dormire alle 5 con ancora i capelli bagnati dalla doccia e con solo l'asciugamano addosso.
mi svegliai con il telefono che squillava, lo presi senza aprire gli occhi, <oh che cazzo c'è?>
<sam tutto bene? mi avevi detto di venire da te ma non mi apri, ti ho pure mandato un messaggio cinque minuti fa> era Helena, subito mi misi seduto per poi dirigermi di corsa verso il bagno, <si dammi due minuti, scendo subito>.
mi lavai il viso e i denti per poi cercare di mettermi i capelli decentemente, scesi le scale con addosso una felpa e dei pantaloncini.
aprii la porta, <ei> mi disse preoccupata,
<ei.. entra, scusa se ci ho messo tanto ma non ho sentito la sveglia e ieri ho fatto le ore piccole>, arrivati in cucina accesi la macchina del caffè, <vuoi?>, <si grazie sam>;

posai sull'isola i due caffè per poi sedermi su uno sgabellone, <perchè mi volevi vedere sam? è successo qualcosa?> prese la mia mano per accarezzarla,
<sono successe alcune cose... te le dirò tutte perché voglio essere trasparente con te e non ho nulla da nasconderti, e vorrei che anche dalla tua parte ci sia tutto ciò>, lei annuì;
<a scuola mi sono sentito male e Calliope mi ha portato a casa sua, non è successo nulla anzi si è dimostrata molto affidabile e disponibile... abbiamo parlato del perchè mi fossi sentito male e le ho parlato di noi, so che non ne ho il diritto ma in quel momento sentivo di doverne parlare con qualcuno di esterno, lei non si è intromessa e non ha fatto commenti, mi ha solo ascoltato. poi me ne sono tornato a casa e ho continuato a pensare... vorrei sapere cosa c'è da parte tua. se abbiamo corso, se tu vedi un qualcosa di vero e duraturo, se ne vale la pena.. tutto>, Helena mi ascoltò, non sembrava turbata o delusa... era solo curiosa.
<sam non nego il fatto che un po' mi da fastidio ciò che è successo con Calliope ma sono tranquilla se mi dici che non si è intromessa nelle nostre cose.. comunque parlando di noi:
io ho pensato molto a tutto ciò che mi hai detto, tu mi piaci molto e forse abbiamo un po' corso ma non mi dispiace... però parlando seriamente non so a lungotermine cosa ci sarà, ho una famiglia e sarà difficile trovare un compromesso.>
<compromesso?> domandai, <si... un compromesso tra parti>, <tu non vuoi divorziare da tuo marito quindi... cioè non dico ora ma in un ipotetico futuro..?> iniziai a sentirmi pesante, come se tutto ciò che pensavo si stesse avverando;
<sam... prova a vedere tutto dalla mia prospettiva... non posso lasciare tutto per stare con te. cosa dovrei dire? "voglio divorziare perchè amo un mio alunno?" capisci che non posso dire ciò alla mia famiglia. e poi il bambino dove dovrebbe andare.. ma non voglio che tutto ciò finisca, tu mi piaci e io piaccio a te; noi funzioniamo e poi in gita avremmo più tempo per noi> si alzò per venire verso me, <Helena ci devo pensare... non è giusto che io mi limiti vedendo solo te, mentre mi reputi solo una valvola di sfogo da usare quando ne hai voglia> abbassai lo sguardo rifiutando di guardarla, <non sei una valvola di sfogo. io non ti uso...> mi disse con le lacrime agli occhi, <allora cosa sono per te, Helena> lo chiesi con la voce spezzata, <non lo so...> mi accarezzò i capelli per poi uscire di casa, la sentii uscire dal vialetto dopo due minuti.

ormai erano le 7 e l'indomani saremo dovuti partire per la gita ma non mi sentivo proprio bene per pensarci così presi il telefono con l'intento di chiamare Sara quando lo sguardo si posò sulla chat di Calliope...
notai che era online.
da sam:-ei che fai stasera?-
da Calliope:-mi stai proponendo un'uscita? e io che pensavo fossi fedele-
da sam:-peccato che abbiamo rotto-
da calliope:-non mi va di uscire, dieci minuti e ti voglio sotto casa mia. preparo io la cena-
da sam:-dammi almeno la posizione-
da calliope:-la smetterai molto presto di darmi ordini, comunque tieni-
dopo venti minuti ero sotto casa sua, suonato il campanello mi aprì, <mi sembrava di averti detto 10 minuti>, era bellissima: vestito con spacco color nero, capelli raccolti con delle bacchette tranne due ciuffi che sembravano cadere apposta per incorniciare il viso leggermente illuminato sugli zigomi. feci un leggero sorriso <oh mi scusi sono così dispiaciuto di essere in ritardo>, mi fece entrare per poi farmi accomodare in cucina, aveva fatto un arrosto buonissimo accompagnato da delle patate sublimi, durante la cena parlammo del più e del meno fino al dolce, quando mi domandò:<come mai mi hai scritto subito dopo la vostra rottura?> , prima di rispondere presi altri due morsi di cheesecake ai lamponi poi dopo aver capito che non avrebbe fatto un'altra domanda risposi, <volevo chiamare una mia amica, ma mi era capitata la tua chat sott'occhio e mi son detto:"perchè no"> alzai lo sguardo vedendola sorridere con il calice di vino in mano, si sentiva a suo agio, il suo corpo era rilassato nella sedia... sembrava studiare la sua preda: io.
<"perchè no" cosa sam?> si protese verso me, <speravi in qualcosa..mh?> in quell'attimo finii la torta ma notai di essermi sporcato leggermente la camicia, <oh no no no... che peccato> si alzò dalla sedia, la guardai senza capire, sembravo un bambino perso, <non va affatto bene> mi prese il viso con una mano molto delicatamente per poi dire <seguimi>.
annuii senza obiettare, sembravo ipnotizzato; salimmo le scale per poi arrivare ad una stanza alla fine del corridoio, la porta era nera lucida, con il pomello in marmo grigio sporco, la aprì.

la nuova professoressa d'italiano.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora