gelosia

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dopo aver detto ciò, la nuova prof si presentò
<allora, buongiorno a tutti sono Calliope Conte. ora per farmi un attimo un'idea faremo un giro di presentazioni e direte: nome e secondo voi cos'è la filosofia. ok? iniziamo da te> e indicò Rita.
<sono Rita e secondo me filosofia è rispondere alle domande esistenziali> disse frettolosamente,
<mm ok..> pronunciò la prof in tono quasi dubbioso.
<sono Fabio e non ho idea di cosa sia la filosofia> finì la frase con una piccola risatina e la prof lo squadrò, immediatamente smise di ridere e prese un'espressione imbarazzata.

le presentazioni continuarono fino a me
<sono Sam e secondo me filosofia significa quotidianità, tutti si pongono domande, e tutti cercano risposte. filosofia è curiosità e soggettività a mio parere, la realtà non per tutti è uguale> pronunciai ciò senza nemmeno farci caso, la fissavo negli occhi ma senza vederla veramente, e lei parve come incuriosita ma non disse nulla.
per il resto dell'ora indrodusse la materia finché non suonò la campanella, io mi diressi verso la porta della classe per aspettare Helena e salutarla, non calcolando però che la Conte dovesse ancora uscire e quando passò, ci guardammo e il suo profumo mi avvolse.

"il suo profumo non rispecchia il suo carattere... lampone con l'evidente ricordo di una sigaretta fumata poco prima.."
se ne andò senza nemmeno salutare, era totalmente diversa da Helena, infatti quando mi vide, prima accennò ad un sorriso poi però restò seria e mi superò come se non ci fossi.
entrò in classe,
<buongiorno, restate pure seduti.. non scomodatevi!> usa sempre un tono così confidenziale che mette a suo agio tutti, fin troppo, infatti i soliti casinisti se ne approfittano e la lezione era costellata da interruzioni;
<ok oggi inizieremo a parlare del Medioevo e dello sviluppo dei diversi tipi di stile letterario che si diffusero>,
iniziò a spiegare e stranamente non mi degnata nemmeno di uno sguardo, i suoi occhi si soffermavano su tutti, tranne che su di me...
"non è possibile che ce l'abbia ancora con me, vabbè le mando un messaggio sperando non mi sgami"
da Sam:-stai davvero bene in quel vestito, sai?-
da Sam:-che ne dici se dopo scuola ci trovassimo da qualche parte? dobbiamo parlare-

in quel momento spostò lo sguardo verso di me, guardandomi, e subito:
<Nori è un telefono ciò che stai usando sotto al banco?> mi disse in tono deciso.
in tono calmo le dissi:
<beh sinceramente si, dovevo scrivere urgentemente ad una persona.. mi scusi>
<fuori dalla classe fino a quando non lo dico io. non permetto l'uso di telefoni, è una mancanza di rispetto verso di me e verso i tuoi compagni> continuò ancora più innervosita,
<vaa bene> dissi in tono stanco e come se non m'importasse;
presi il telefono senza che se ne accorgesse e uscii dalla classe lanciando uno sguardo a Sara, come per dirle "si si, stava scherzando", mi guardò e quasi si mise a ridere.

fuori dalla classe mi accorsi che mancavano ancora 40 minuti al fine della lezione e come minimo dieci minuti rimanevo fuori dalla classe, quindi mi incamminai verso le macchinette che stavano al piano sottostante, solitamente a quell'ora non c'erano professori che ponevano domande come "perchè sei fuori dall'aula", quindi mi ci diressi molto tranquillo.
arrivato alle macchinette mi presi come al solito il mio cappuccino e un Mars, ritornai davanti la mia classe e con calma iniziai a sorseggiare e mangiare ciò che avevo preso... dopo dieci minuti come avevo immaginato, sentii Helena chiamarmi e con noncuranza mi diressi verso il mio banco, cercando di trovare un suo sguardo.
fuori dalla classe mentre finivo il cappuccino le avevo scritto un altro messaggio:
da Sam:-mi piace quando fai la stronza, ma non per questi motivi inutili.. appena puoi rispondimi-
la lezione finì abbastanza presto, e il resto della giornata continuò molto noiosa, fino all'ultima ora quando durante scienze non sentii chiamare il mio nome, era la professoressa che indicava la porta dove c'era Helena:
<salve, mi servirebbe per un po' Sam per il progetto delle gite.. solo se può perdere la spiegazione, se non può grazie lo stesso> disse in tono amichevole verso la collega,
<salve Helena, certo prendilo pure, è il più bravo della classe nella mia materia quindi non farti problemi anche in altre eventuali volte> le sorrise e mi alzai dalla sedia, io e Sara ci guardammo in modo eloquente..

uscito dalla classe Helena disse solo una cosa:
<seguimi> non aggiunse altro,
ci dirigemmo verso il terzo piano della succursale, quel posto aveva solo due classi: una vuota usata per le riunioni e l'altra evidentemente aveva l'ora di ginnastica, dato che non erano in classe.
entrammo in quella dedicata alle riunioni e dopo aver chiuso la porta a chiave le chiesi
<beh? vuoi parlare per dirmi perché sono qua o?> lo dissi quasi in tono di sfida e lei torva mi chiese di sedermi in un banco, lei invece si appoggiò sulla cattedra... eravamo difronte l'un l'altra ma separati da quasi un metro.
<volevi parlarmi no? parla> lo disse in tono freddo, e io anche se non lo davo a vedere mi sentivo come vuoto..
<si, volevo semplicemente dirti che per me ciò che è successo quella sera non è stato un errore o cose simili e spero nemmeno per te, a me piaci molto e non voglio che ciò finisca. ciò che è successo stamattina, nonché guardare la nuova prof, l'ho fatto semplicemente perchè ero incuriosito da quella nuova figura, nulla di più.> dissi tutto guardandola negli occhi e lei subito capì che non avevo mentito, il suo sguardo cambiò e divenne più dolce, quasi rilassato.

<ti piace davvero questo vestito?> disse staccandosi totalmente dal discorso precedente,
<si da morire> mi avvicinai e le misi le mani sui fianchi, ormai eravamo separati solo da dieci centimetri finché non sentii il suo respiro cambiare ed essere più profondo..
non resistetti e la baciai, finalmente dopo tanto mi sembrò di respirare. mi strinsi di più a lei, i nostri corpi ormai erano uniti e quando si staccò per prendere aria da quel bacio, sentendo il suo respiro ancora leggermente irregolare, come guidato da un qualcosa di più potente, mi rifiondai sulle sue labbra e con uno scatto la feci sedere sulla cattedra, le mie mani erano appoggiate sulle sue cosce che lentamente si aprivano sempre di più per permettermi di estinguere quel che rimaneva della nostra distanza... mi staccai e per un secondo ci guardammo, aspettavo solo il suo consenso che arrivò:
<ti prego>lo disse supplichevole,
mi abbassai leggermente per baciarle il seno e poi mi inginocchiai, con le mani che erano ancora sulle cosce, delicatamente ma con gesto deciso gliele aprii e mi trovai di fronte ad un tanga di pizzo rosso, in tinta col vestito...
iniziai a baciare l'interno coscia fino ad arrivare dinanzi alla sua intimità, spostai il tanga e cominciai ad eseguire dei cerchi decisi sul suo clitoride, dopo poco la sentii gemere e iniziò a muoversi sulla mia lingua così per anticipare il suo venire infilai la lingua dentro di lei per poi sostituirla a due dita che subito furono accolte da altri gemiti e movimenti.
mentre muovevo le dita dentro di lei, con l'altra mano giocavo con i capezzoli ormai turgidi e quando capii che mancava poco, le portai la mano alla bocca e lei come se avesse letto nella mia mente, aprì le labbra e accolse il mio pollice. sostituii le dita con la lingua in tempo per sentire tutto il suo essere sgorgare da lei, quando terminò l'orgasmo mi alzai, la baciai e le chiesi:
<mi son fatto perdonare del tutto?>
<s-si si, ora vieni qua e baciami però> ancora sensibile da ciò che era appena successo.

sentimmo la campanella suonare dopo circa dieci minuti, ci staccammo e
<cazzo se non corro perdo il bus> la guardai con un misto di panico e divertimento,
<cazzo, la prossima volta ti chiamerò alla quarta, dai vieni che ti accompagno in classe se vuoi> ci incamminammo quasi correndo verso la classe e arrivato infilai tutte le mie cose, ormai non c'era più nessuno
la baciai <devo correre, scusaa> ormai ero già giù dalle scale quando lei rispose
<grazie per avermi aiutato col progetto> lo disse ridendo e si incamminò verso l'aula insegnanti per riprendere le sue cose.

la nuova professoressa d'italiano.Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu