rapporti

1.8K 21 0
                                    

prof: <grazie mille ancora, non mi avevi detto di essere così tanto bravo a scrivere... il documento aveva tutto ciò che serviva! appena ci vediamo in classe ti dico un po' che si è deciso ma mi raccomando di non dirlo a nessuno. buona serata e scusa per l'orario>

<buonasera prof, sono felice di leggere che le sono stato d'aiuto e non si preoccupi, sono sempre sveglio haha. Comunque non vedo l'ora di sapere che avete deciso. buona serata.>

la mattina dopo:
arrivai a scuola in ritardo, ma un po' meno rispetto al giorno prima, quel giorno sarei uscito un'ora in meno rispetto l'orario normale.
Le ore passarono abbastanza veloci tra presentazioni e obiettivi fissati dai prof:
<ora dovete iniziare a prepararvi per l'esame di quinta> sosteneva la professoressa di filosofia e storia, una donna sulla cinquantina, severa ma che amava il suo lavoro e in fin dei conti era anche simpatica.
Sfortunatamente quel giorno non avevo la Rimo, ma speravo di incontrarla in giro per la scuola... ma non successe.
Arrivò finalmente il suono della campanella e mentre uscivo da scuola, rigorosamente con le cuffie e Billie di sottofondo, mi accorsi di una ragazza di seconda... era bellissima, la solita ragazza che si notava tra le altre:
alta un po' più di me, con capelli castano chiaro e occhi blu, ma la cosa che spiccò di più non erano i suoi capelli ribelli, ma era il suo stile pazzesco. Ci guardammo per un secondo.
Arrivato a casa, per tutto il pomeriggio pensai a quella ragazza quando mi arrivò un messaggio... improvvisamente il mio cuore cominciò ad accelerare sperando fosse la Rimo, e quando lessi lo schermo rimasi deluso.
era una semplice notifica di instagram:
-laura_9 ti ha iniziato a seguire-
incuriosito andai a vedere chi era e non ci credetti... era la ragazza.

La notte come al mio solito, era il momento in cui pensavo, leggevo, scrivevo... e mi resi conto che la mia mente era divisa in due:
la prof e la ragazza.

la mattina dopo:
la mia migliore amica mi aveva presentato alla sua cerchia di amici davanti scuola dato che con la mia classe non avevo molti rapporti, cominciammo fin da subito a parlare e a conoscerci, erano veramente delle persone simpatiche con cui mi trovavo bene. Quando mancarono circa dieci minuti per entrare a scuola, la vidi... in mezzo alla folla che si dirigeva a scuola, con un passo deciso che faceva trasparire sicurezza e autostima... ne parlai con Sara, la mia migliore amica, e fin da subito mi disse che non le piaceva tanto anche se aveva un bello stile ma quando le dissi che volevo scriverle lei mi disse che secondo lei ci stava e non c'erano problemi, così mi decisi che a fine di quella giornata di scuola le avrei scritto.
Entrati a scuola restammo scioccati quando la prof di storia iniziò a "spiegare", ma del resto ne doveva essere consapevole pure lei del fatto che non saremo mai rimasti attenti. Le ore passavano e all'ultima ora finalmente avevo la Rimo.

Entrò in classe e subito ci guardammo.
"quanto cazzo è bella" pensai, e per tutta la lezione rimasi a guardarla negli occhi pendendo dalle sue labbra, mi affascinava tutto di lei: il suo modo di porsi, il suo modo di parlare, di spiegare i concetti... tutto.
"Ingiustò", pensai quando suonò la campanella che definiva la fine della giornata, e quando tutti stavano per uscire, la si sentì parlare:
<domani ci saranno le elezioni per il rappresentante di classe>.

Essendo rimasto come uno scemo a fissarla, a differenza degli altri che stavano già uscendo, io dovevo ancora fare metà cartella; la vidi avvicinarsi per poi sentirla parlare, oramai eravamo soli in classe:
<Sestriere> disse,
un attimo confuso cercai di capire, ma lei mi precedette e continuò aiutandomi a preparare lo zaino:
<ieri nel file mi ha colpito di come parlavi e descrivevi quel paese, così l'ho proposto e il consiglio lo ha approvato... inoltre mi hanno dato l'ok per essere l'accompagnatrice e hanno detto che forse il rappresentante di classe dovrà stare con me in stanza per avere più possibilità di organizzare le giornate e dato che ne sai su Sestriere, e perchè mi sembri una persona matura, mi chiedevo se domani ti potessi candidare come rappresentante.>
ci misi un po' a capire ciò che aveva appena detto, intanto stavamo uscendo da scuola tra gli ultimi quando le risposi:
<sono davvero felice nel sapere che avete scelto Sestriere, e non so quanto possa essere realistica l'idea di essere eletto come rappresent-> non riuscii a finire che il mio telefono squillò, e come se mi avesse letto nel pensiero mi fece cenno con la testa di rispondere pure.
<pronto?>
madre: <MA QUANDO ARRIVI?>
<scusami?>
madre: <IO E TUA SORELLA TI STIAMO ASPETTANDO DA VENTI MINUTI AL SUSHI, MUOVITI CHE ABBIAMO FAME, MANDAMI LA LISTA CHE INTANTO CHE ARRIVI ORDINIAMO>
<ah si è vero, adesso ti mando e arrivo, scusa>
la professoressa sentendo le urla si preoccupò e mi chiese se fosse tutto ok, e quando le dissi che ero solo in ritardo per mangiare il sushi, rise e si offrì nel darmi uno strappo.

<tu mi hai fatto il favore di ieri, lascia che mi sdebiti> disse,
e io non volendo farmi mezza città a piedi, accettai; arrivammo nel parcheggio della scuola, aspettandomi un auto familiare, mi stupii quando la vidi avvicinarsi ad una BMW I8 nera opaca con i cerchioni blu elettrico. Mi sentii come in soggezione, come se avessi paura di fare un disastro e di graffiare qualcosa oppure di sporcare troppo i tappetini, e ancora una volta come se avesse letto nel pensiero, disse semplicemente:
<non essere in imbarazzo, sali che sei già in ritardo>, arrivammo al ristorante in due minuti e dopo essere smontato e averla salutata, sbiancai:
mia madre e mia sorella mi avevano guardato smontare dalla macchina di una sconosciuta.

Dopo essermi accomodato al tavolo arrivò come previsto il terzo grado...
madre:<chi era>
<la mia prof id italiano>
madre:<perchè ti ha portato>
<perchè le avevo fatto il favore ieri di farle un file dove proponevo la gita delle vacanze di natale e lei per sdebitarsi, dato che ero in ritardo perchè ne stavamo parlando, si è offerta di darmi uno strappo>

il pranzo proseguì senza problemi, e arrivati a casa feci ciò che mi ero promesso:
scrissi a Laura un semplice "ei", sperando mi rispondesse.

la nuova professoressa d'italiano.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora