Capitolo 29

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⚠️ATTENZIONE⚠️
Ho pubblicato due capitoli perché questo era venuto troppo lungo, più di 10 mila parole, quindi appena finite con questo dovete leggere il 30.
Se è tutto chiaro battete un colpo, io leggo tutti i commenti.🫶🏼

Era lì in piedi, di fronte a me ed Oliver con la faccia sconvolta, forse più della mia

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Era lì in piedi, di fronte a me ed Oliver con la faccia sconvolta, forse più della mia.

Il suo sguardo si posò prima su di Oliver e poi su di me, e poi di nuovo sul biondo e ancora una volta su di me.

L'espressione scioccata designava il fatto che non se lo aspettava di trovare Oliver proprio qua.

«E tu che cazzo ci fai qua?» sbottarono all'unisono i due ragazzi guardandosi in cagnesco.

Volevo sprofondare, sotterrare la testa sotto terra come gli struzzi, prendere un volo last minute per Point Nemo - il posto più lontano da qualsiasi continente o isola del pianeta terra - oppure peggio, morire!

Tutto più che stare qui in questa situazione.

A Jared per poco non usciva il fumo dalle orecchie, mi guardava malissimo.

«Te l'ho chiesto prima io, coglione.» lo aggredì Jar stringendo i pugni lungo i fianchi.

«Tecnicamente l'abbiamo detto nello stesso momento.» puntualizzò Oliver con gli occhi assottigliati

Alzai gli occhi al cielo e Jared sbuffò girandosi verso di me.

«Voi due non vi odiavate?» chiese poco dopo Oliver.

E cazzo si, per un momento mi ero scordata che tutto quello che c'era tra me e Jared era all'oscuro di tutti, quindi tornai con i piedi per terra.

«Punto numero uno: non sono cazzi tuoi, punto numero due: fatti i cazzi tuoi, punto numero tre: che cazzo ci fai ancora qua?» Jared era incontrollabile, temevo che da un momento all'altro lo prendesse a pugni proprio qua, in camera mia.

«Punto numero quattro: Jared è venuto a studiare perché la professoressa di scienze ha deciso che gli devo dare delle ripetizioni dato che è indietro con il programma.» intervenni io così da non far destare sospetti ad Oliver.

Lui annuì, ma poi guardò la finestra con le sopracciglia corrugate e chiese: «E perché entra dalla finestra?».

«Cosa non capisci della frase "fatti i cazzi tuoi", mammone? Mi sembra di parlare la tua stessa lingua, o no?» tuonò il moro tatuato sbuffando più e più volte.

«Perché sa che mi fa andare su tutte le furie e me lo fa di proposito. Comunque, non stavi andando via, Oliver?» sorrisi in modo impacciato camminando verso la porta.

Lo stavo palesemente buttando fuori di casa in un modo per niente carino, ma se non facevo altrimenti si sarebbero presi a cazzotti e volevo evitare tutto ciò.

PROHIBITEDWhere stories live. Discover now