Capitolo 31

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La luce fioca che filtrava dalla finestra mi fece svegliare costringendomi ad aprire gli occhi gradualmente per non accecarmi

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La luce fioca che filtrava dalla finestra mi fece svegliare costringendomi ad aprire gli occhi gradualmente per non accecarmi.

Il vetro della finestra era contornato da gocciolina di rugiada, segno di umidità tra il contrasto interno ed esterno.

Abbassai lo sguardo sul mio grembo notando che Eve era sdraiata sul mio petto con la chioma di capelli rossi sparsi sulle lenzuola bianche.

Dormiva beatamente come un ghiro. La bocca era leggermente schiusa e gli occhi completamente chiusi e rilassati.

Era ancora nuda con il lenzuolo che gli copriva solo metà corpo, così, allungai il braccio, acchiappai con le dita la coperta e gliela tirai su fino a coprirle il collo. Sorrisi come un cretino guardandola riposare e le posai un bacio leggero sulla fronte.

Faceva freddo questa mattina, Dicembre era appena arrivato e da qui a pochi giorni avrebbe nevicato come ogni inverno.

Non ci potevo ancora credere di aver raccontato tutta la storia a Eve e che mi avrebbe voluto anche aiutare. Era pazza da legare e io ero pazzo di lei.

Cazzo, come era potuto capitare?

Lo ero per davvero e me ne ero accorto solo ieri, quando abbiamo fatto l'amore.

Si, perché la notte prima non avevamo scopato e basta, non era solo una questione di attrazione fisica, non si trattava di soddisfare un bisogno carnale.

Era la voglia di sentire i cuori battere all'unisono, sentire la sua pelle contro la mia e baciare ogni angolo del suo corpo senza mai stancarmi.

Vedere quei segni di violenza nel suo fianco e nel suo braccio avevano aperto una ferita dentro di me profonda.

Mi faceva stare male pensare che non avevo visto cosa fosse successo e che non l'avevo aiutata. Però ero fiero di lei sapendo che si era liberata da quella brutta situazione da sola.

Ma li avrei presi a quegli stronzi, sapevo anche chi erano. Qui a Springdale ci conoscevamo tutti e loro erano famosi per quelle cose, anzi era andata bene a Eve perché conoscevo alcune ragazze che avevano avuto a che fare con quei due e che avevano denunciato, a mio padre, situazioni di violenza sessuale.

Se l'erano cavati con due mesi di libertà vigilata, ma non avevano smesso, neanche una volta, anzi avevano solo peggiorato i loro modi.

Io e i ragazzi gli avevamo dato qualche lezione in passato, ma non era bastata neanche quella.

Erano delle merde e non cambiavano, ma con Eve avevano toccato il fondo.

Lei non dovevano toccarmela. Gli avrei tagliato i coglioni se ci fosse stato bisogno.

«Buongiorno.» i miei pensieri vennero messi a tacere dalla sua voce impastata con il sonno.

Sorrise leggermente tenendo ancora gli occhi chiusi. Era illegale che fosse bella anche di mattina appena sveglia e con il trucco leggermente sbavato.

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