XXVI

26 3 0
                                    

• Ellen •

Fuori dalla villa si poteva già udire la forte musica. Sollevai gli occhi verso il cielo.
Non sopportavo le feste, le avevo sempre odiate. Non perché fossi asociale oppure troppo tranquilla, ma perché non mi erano mai interessate.
La musica assordante, le persone che ti urtavano mentre ballavano, i ragazzi che tastavano troppo e soprattutto le ragazze. Vedere tutte quelle magnifiche ragazze acconciate e vestite perfettamente passarmi affianco mi sgretolava una parte del cuore.
Mi guardavo il corpo e mi chiedevo se anche io agli occhi degli altri potevo risultare così carina.
Ma nessuno,
nessun essere vivente di sesso maschile  mi aveva mai parlato in quelle feste.
Forse era anche per quel fatto che io avevo rinunciato all'idea di andarci.
Peter ed io ci eravamo andati un paio di volte ad alcuni party, ma solo perché il mio migliore amico mi aveva obbligata.
Mi ero ripromessa di non varcare mai più la soglia di un'inutile festa.
E invece eccomi.
Qui, davanti ad un'enorme villa, da cui proveniva il suono di una melodia di musica classica.
Avanzammo lentamente verso l'ingresso e ad ogni singolo passo che il mio corpo compieva, il mio cuore risuonava più forte e determinato all'interno del mio petto. Sentivo un tremolio alle gambe e riuscivo a malapena a camminare senza inciampare nelle scarpe col tacco.
Kim aveva insistito a farmele indossare, dicendo che sarei risultata una donna molto più selvaggia e sexy, anche se mi facevano sembrare solo più imbranata.
<Tutto okay, El?> Mi domandò Chris, affiancandomi. Mi avvolse un braccio attorno le spalle e mi domandai da quanto tempo quel ragazzo era entrato così in confidenza con me.
Effettivamente, potevo risultare veramente antipatica a Mason, Liam, Aaron e Chris, perché non conversavo per più di cinque minuti con loro. Ma il fatto era che con Kim avevo legato maggiormente.
Mi dispiaceva non conoscere bene quei ragazzi, ma ero pienamente sicura di poter rimediare.
<Sì. Sono solo... Leggermente in ansia.> Precisai, voltandomi verso il ragazzo affianco a me.
Dovevo ammettere che Chris era veramente carino. Certo, sembrava lontanamente un ex carcerato con quel taglio di capelli, ma la sua mascella pronunciata e i suoi occhi scuri ti facevano incollare alla sua immagine senza permetterti di staccarti.
Quella sera aveva addosso un completo molto elegante blu e ai piedi indossava un paio di scarpe da ginnastica bianche. I pantaloni gli fasciavano le gambe e si allargavano verso le caviglie, coprendo una buona parte delle calzature. Mentre al collo teneva una collana leggermente larga che terminava con un piccolo ciondolo di una croce dorata.
Chissà se aveva qualche significato importante per Chris.
Anche Marc Harris ne possedeva una simile, ma quando lo avevo incontrato qualche giorno prima non l'aveva al collo.
<Non devi, ci siamo noi qui. Non ti succederà nulla.> Le sue parole mi ricordarono quelle sicure e fredde di Aaron che aveva pronunciato prima che salissi sull'auto dai ragazzi.
Mi guardai attorno, cercandolo disperatamente con lo sguardo, mentre Chris mi parlava di qualcosa inerente al suo taglio di capelli.
Quando le mie pupille si fermarono sulle sue il mio cuore sobbalzò.
Mi stava già guardando...
Sentii immediatamente alcune paranoie ficcarsi fastidiose nella mia mente, ma cercai di impostare il silenzioso e zittirle. Ma il suo sguardo non mi trasmetteva nessun tipo di sicurezza. Osservava il mio corpo avvolto nel vestito e scambiava qualche occhiataccia alla figura del suo amico al mio fianco.
Aveva litigato con Chris?
Mi sorpresi che la schiena di Christian non avesse ancora preso fuoco, dopo gli sguardi truci e minacciosi che continuava a rivolgergli Aaron. Mi domandai cos'avesse fatto di male il ragazzo al mio fianco per tutta quella cattiveria, ma poi ricordai di chi stavo parlando. Aaron non era solito ai sorrisi o agli sguardi d'amore e divertimento.
Quel ragazzo era quasi come il cattivo incompreso nei film della disney, colui che in realtà non aveva fatto proprio nulla per dover sopportare quel nome e che desiderava solo essere denominato come l'eroe, almeno per una volta.
Forse mi stavo solo sbagliando, o magari la situazione era proprio così.
<Ellen? Mi stai ascoltando?> Chris mi riscosse dai miei pensieri, facendomi distogliere lo sguardo da Aaron.
<Io? Mh... sì.> Replicai io, sentendomi immediatamente in colpa per non aver calcolato il ragazzo al mio fianco.

AllianceWhere stories live. Discover now